Manifestazione all’Umbriafiere di Bastia Umbra dove si teneva il test

protestaFgc(ASI) Perugia –  In occasione delle prove di accesso alla facoltà di Medicina, martedì 3 settembre, il Fronte della gioventù comunista (Fgc) ha organizzato in tutto il Paese azioni di protesta tese a criticare il numero chiuso nell’università. Le manifestazioni si sono svolte in decine di atenei, da Cagliari, a Roma, Milano, Torino, Palermo, Firenze, fino a Perugia, al Centro fieristico Umbriafiere di Bastia Umbra, dove si è svolto il test.

“È impossibile – ha commentato Flavia Ciarletti, tra le responsabili del Fgc in Umbria – parlare di meritocrazia dal momento in cui l’estrazione sociale degli studenti è determinante nell’esito dei test. Non si può ignorare il fatto che chi non ha frequentato scuole prestigiose e non può permettersi corsi privati dai costi elevatissimi è obiettivamente e duramente penalizzato nella riuscita del test”. “Come si può parlare di una questione di merito – ha continuato Ciarletti – quando è evidente la disparità delle condizioni di partenza dei partecipanti? In più, l’Italia soffre da anni della carenza di personale medico e sanitario, che va aggravandosi col passare del tempo. Il numero dei nuovi medici non copre quello di chi va in pensione. Il risultato? In 7 anni abbiamo perso 9mila medici e mancano 50mila infermieri. In questa situazione risulta evidente che il ristretto numero chiuso al test è funzionale ad assecondare i tagli che vengono fatti alla Sanità Pubblica in vantaggio del privato”. Lo comunica in una nota il Fronte della Gioventù Comunista.


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