89546176 2642370082666680 4609734814784815104 o(UNWEB) Perugia,  Il quadro socio-economico-sanitario relativo alla diffusione dell’epidemia da Covid-19 e le relative misure messe in atto dalla Giunta regionale sono stati illustrati stamani nell’Aula di Palazzo Cesaroni dalla presidente della Giunta Donatella Tesei e dall’assessore alla sanità Luca Coletto. Il portavoce dell’opposizione, Fabio Paparelli, nel suo intervento, ha posto l’accento sullo spirito di collaborazione con cui affrontare la situazione ed ha rimarcato la volontà di contribuire come minoranza al piano degli interventi.

DONATELLA TESEI (presidente Regione Umbria): “Sto seguendo la situazione h24 con la task force e in collegamento costante con il Governo, in videoconferenza, per affrontare con serietà e collaborazione istituzionale il momento difficile. Da subito, oltre alle misure sanitarie mi sono occupata delle misure economiche, con una forte richiesta al Governo. Siamo tutti consapevoli che la questione economica non è paragonabile a niente di simile avvenuto in passato, ed è mondiale. Le borse di tutto il mondo lo hanno evidenziato, serve azione forte del nostro governo e dell’Ue, che non sta dando segni efficaci di collaborazione. IMPOSSIBILE PARLARE DI IMPATTO SUL PIL, TUTTO DIPENDERÀ DALLA DURATA DELLE MISURE DI RESTRIZIONE. Sacrifici enormi per le imprese, nessuna esclusa. Oggi dobbiamo attrezzarci per superare un momento molto complicato sperando che duri solo tre mesi, serve un orizzonte di almeno sei mesi per sostenere l’intera economia. IL PIL RISCHIA DI CROLLARE PESANTEMENTE, IN PARTICOLARE PER LA NOSTRA REGIONE, CHE SUBIRÀ FORTI CONSEGUENZE. Dobbiamo riuscire a utilizzare subito tutto ciò che è possibile per una manovra che dia un’inversione di tendenza. Ciò che conta è la rapidità dell’azione ma non mi sembra che si stia verificando. C’è leale collaborazione con il governo, i miei suggerimenti sono per la condivisione, infatti al Tavolo delle Regioni ho sempre detto che abbiamo bisogno di linee certe, non di interpretazioni. Cerchiamo unitarietà di comportamenti. Dobbiamo colmare alcune lacune interpretative, ci sono molte richieste di chiarimento da amministratori locali, imprese e operatori. L’Umbria è tornata a far sentire la propria voce sul tavolo nazionale. C’era il documento che avrebbe riguardato misure solo per le regioni rosse, grazie anche alla comprensione di tutti il documento è diventato nazionale e il fondo di coesione sociale non è stato toccato, sarebbe dovuto andare solo alle zone rosse. MOLTE PROPOSTE AVANZATE DALL’UMBRIA SONO STATE ACCETTATE: CIG IN DEROGA FINO A FINE ANNO PER TUTTI I LAVORATORI, CONTRIBUTI E INDENNIZZI ALLE IMPRESE, TAX FREE, LINEA DI SOSTEGNO A SEI MESI NON A 60 GARANTITA DAL FONDO CENTRALE GARANZIA, RINVIO DI SEI MESI DI TUTTI TRIBUTI CON ECCEZIONE DELL’IMU perché sono risorse indispensabili per il funzionamento dei comuni. RIDUZIONE DEL COFINANZIAMENTO COMUNITARIO 2021-27, FONDO SPECIALE PER LE ATTREZZATURE DELLA SANITÀ. SBLOCCO DI TUTTI VINCOLI PER I CONTRATTI A 12 MESI, ANZICHÉ 6. TUTTO È STATO CONDIVISO DAI GOVERNATORI. MA NON BASTA, SERVE UNA MORATORIA DI TUTTI I MUTUI E PRESTITI, CON RINVIO DELLE RATE DI ALMENO 6 MESI, SERVE LIQUIDITÀ PER LE IMPRESE. Ci sono aziende che non possono chiudere, devono continuare, penso all’agricoltura e ad altri settori. Oggi non si vende, quindi dare liquidità alle aziende per farle andare avanti. Altra misura la DEROGA IMMEDIATA AL CODICE DEGLI APPALTI, PER AVERE TEMPI COERENTI CON L’EMERGENZA, i lavori devono andare avanti e il codice rallenta in modo non più sostenibile gli interventi. La deroga potrebbe consentire all’economia di ripartire iniziando dalle opere pubbliche. Rinvio della plastic tax per il momento drammatico. Bisogna agire subito per l’economia. La priorità è la sicurezza sanitaria nazionale e contenere la diffusione del virus ma l’economia rischia difficoltà di ripresa senza precedenti nel passato. Per la Regione cig da 21,5 milioni come in Emilia Romagna, altre regioni hanno altre dimensioni, metteremo a disposizione tutto quanto possibile, serve intervento choc del Governo per uscire dalla crisi. Altre misure su cui si sta ragionando sono la rimodulazione dei fondi comunitari, lo sblocco degli avanzi vincolati, 4milioni per le imprese. Allo studio con Gepafin un fondo speciale garanzie a breve termine. SUBITO DOPO LA CRISI ABBIAMO GIÀ STUDIATO UN PODEROSO PIANO DI COMUNICAZIONE INTERNAZIONALE PER RILANCIARE IL TURISMO, strategico per la nostra regione e ora devastato senza più nemmeno la Pasqua. Se riusciremo a chiudere la crisi in tempi brevi, due o tre mesi, siamo pronti con un piano straordinario di rilancio del turismo e di tutto ciò che è collegato ad esso. La regione è piccola ma c’è necessità di interventi che non possono essere meno di un miliardo di euro, devono essere messe in campo immediatamente per evitare chiusure non temporanee ma definitive di tante aziende”.

LUCA COLETTO (Assessore): “LA SITUAZIONE IN UMBRIA È ANCORA SOTTO CONTROLLO E PER ORA NON DESTA PARTICOLARE CRITICITÀ, MA CI STIAMO PREPARANDO AD EVENTUALI IMPENNATE come purtroppo è successo nelle Marche. Gli ospedali di Branca e Pantalla saranno dedicati all’emergenza coronavirus. I NUMERI: In Umbria ad oggi ci sono 37 casi positivi, 10 ricoverati di cui 2 in terapia intensiva, 769 in isolamento domiciliare, 163 usciti dall’isolamento, mentre i tamponi eseguiti sono 256. Abbiamo valutato il fabbisogno di PERSONALE e lo abbiamo trasmesso al Governo: in Umbria servono 326 dipendenti sanitari, tra cui 154 infermieri, 37 oss, 19 radiologi, 3 tecnici di laboratorio, 26 anestesisti, 14 pneumologi, 13 infettivologi, 12 cardiologi, 15 internisti, 24 emergenza-urgenza, 9 autisti. Abbiamo previsto l’attivazione di 8 POSTI LETTO di area critica e la creazione di 26 posti letto di terapia intensiva dedicati separati. Per attivarli fattivamente servono 34 APPARECCHI per il monitoraggio dei pazienti, 35 apparecchi fissi per la ventilazione forzata e 11 trasportabili, che verranno acquistati in parte grazie alle Fondazioni bancarie e in parte con la centralizzazione acquisti presso una delle aziende sanitarie. La criticità maggiore è l’approvvigionamento delle MASCHERINE. Dall’inizio dell’emergenza abbiamo fatto 3 ordinativi: 5mila 200, 16mila e ulteriori 15 mila. Il problema maggiore è il tempo di consegna variabile e continuamente procrastinato. Dal 3 febbraio abbiamo attivato la TASK FORCE regionale coordinata dal direttore Claudio Dario, con il compito di delineare le strategie di intervento che si è riunita ogni lunedì mattina per fare il punto. Abbiamo incrementato le risorse a disposizione dell’assessorato integrandole con quelle aziende sanitarie per dare una risposta unitaria ad una sfida eccezionale a tutela della salute di tutta la comunità. C’è un forte coordinamento con la Protezione civile. Il 26 febbraio è stato attivato il COR per la gestione dello stato di emergenza dichiarato dal Consiglio dei ministri, che ha una unità di crisi dedicata. Siamo davanti ad un virus sconosciuto fino a 2 mesi fa che ci trova tutti potenzialmente contagiabili, con il 20 per cento dei casi di polmonite per la quale non ci sono terapie conosciute e che nel 5 per cento dei casi richiede la terapia intensiva. L’unica arma che abbiamo è il contenimento del contagio. Abbiamo dato indicazione per EVITARE QUALUNQUE FORMA DI ASSEMBRAMENTO negli ospedali, centri salute e ambulatori. Le squadre dei dipartimenti di prevenzione cominciano a essere in sofferenza, per questo ieri abbiamo dato indicazioni ai commissari per la messa a disposizione delle stesse di unità aggiuntive reperibile nei dipartimenti non pienamente impegnati per la riduzione delle attività ordinarie. Per prepararci a qualsiasi evenienza che potrebbe arrivare è stato messo a punto un PIANO DI GESTIONE DEI POSTI LETTO regionale, messo a punto da un gruppo di esperti, che ipotizzata la riorganizzazione su 3 livelli: casi positivi fino a 10 pazienti, casi positivi da 10 a 30, e superiore a 30. I livelli subentranti prevedono misure progressive di organizzazione dei flussi dei pazienti individuando i dea di secondo livello per il ricovero dei casi gravi. I Dea di primo livello sono destinati in due tipologie: quelli da destinare a emergenza coronavirus e quelli di supporto. Pantalla potrebbe diventare ospedale che raccoglie tutti infetti che non hanno sintomatologie importanti, mentre Branca può accogliere gli infetti che hanno sintomatologia più importanti rispetto agli altri. Gli ospedali vanno riconfigurati a partire dal pronto soccorso fino all’organizzazione della degenza. Nel giro di 48 ore Branca dovrebbe essere pronta e attivata per accogliere eventuali pazienti. Altra criticità è la COMUNICAZIONE agli operatori sanitari e ai cittadini. Siamo stati tra i primi ad aver aperto un numero verde 800636363 per dare informazioni chiare e autorevoli. Per il grande numero di chiamate abbiamo attivato un secondo livello tecnico mettendo a disposizione ogni giorno 2 operatori sanitari per azienda, e poi abbiamo chiesto il raddoppio degli addetti passando da 5 a 10. L’attivazione della task force di medici di medicina generale è un’ipotesi da mettere in campo. Non c’è conferma nel dpcm del 9 marzo. A breve è possibile che riusciamo a mettere in campo anche questa ipotesi”.

FABIO PAPARELLI (Pd, portavoce minoranza): “Siamo CONSAPEVOLI DELLA NECESSITÀ DI COLLABORARE NELL’INTERESSE DEGLI UMBRI E ALLO STESSO TEMPO DI FORNIRE RISPOSTE CONCRETE ALLE COMUNITÀ. Dopo aver ascoltato le comunicazioni della presidente e dell’assessore Coletto, voglio riproporre alcune delle indicazioni che abbiamo avanzato per fronteggiare al meglio l’emergenza sanitaria diventata ormai anche economica e sociale.

Andremo incontro ad un aumento della domanda di assistenza ospedaliera e territoriale, legata anche all’alto indice di invecchiamento degli Umbri. Riteniamo quindi fondamentale che si proceda celermente all’assunzione di operatori sanitari e tecnico-sanitari di tutti i ruoli e profili, attraverso lo scorrimento delle graduatorie umbre e di regioni limitrofe, la proroga degli incarichi a tempo determinato, la stabilizzazione dei precari, la riorganizzazione dei dipartimenti di prevenzione, il coinvolgimento responsabile delle strutture sanitarie e private, affinché sospendano le attività di routine e mettano a disposizione strumenti e risorse a supporto del sistema pubblico, pena la revoca di autorizzazioni e convenzioni.

Non abbiamo ricevuto risposte precise, malgrado lo avessimo richiesto in maniera chiara, in merito alle tempistiche, all’intenzione di aumentare il monte ore per la specialistica ambulatoriale, il finanziamento degli straordinari, notturni e festivi. I nostri operatori sanitari, a cui va tutto il nostro ringraziamento, si aspettano risposte immediate. DEVONO ESSERE POTENZIATE LE STRUTTURE DI RIANIMAZIONE, DI PNEUMOLOGIA E MALATTIE INFETTIVE. Riteniamo positiva l’idea di destinare il polo ospedaliero di Pantalla ai pazienti colpiti dal virus ma non gravi. Invece per quanto riguarda Branca, esprimiamo le nostre forti perplessità: bisogna fare grande attenzione perché lì c’è il centro regionale per la fibrosi cistica e quindi non sembra la soluzione idonea per i malati gravi del Coronavirus. Sollecitiamo ulteriori acquisti per l’allestimento di nuove postazioni di terapia intensiva e sub-intensiva, oltre quelle già previste.

Non è chiaro se verranno istituite le Unità Speciali, previste dal decreto sanità del governo, per la gestione domiciliare dei casi sospetti e se verranno istituiti i team per la gestione domiciliari dei pazienti stessi. Chiediamo chiarezza sui tempi per l’acquisto di dispositivi e strumentazioni di sicurezza per pazienti ed operatori.

SU TASSE E MUTUI, CI CHIEDIAMO SE LA REGIONE INTENDE PROCRASTINARE IL PAGAMENTO DELLE IMPOSTE REGIONALI CHE GRAVANO SULLE IMPRESE, così come ha fatto il governo nazionale per quanto di sua competenza. Chiediamo di capire se lo smart working sia applicato da tutte le aziende che ne hanno la possibilità.
Ci saranno provvedimenti governativi per le imprese, sul tema della liquidità per le aziende: la regione, ci domandiamo, ha intenzione di intervenire anch'essa sul tema attraverso Gepafin?

IN VISTA DELLA DISCUSSIONE DEL BILANCIO, ANDREBBERO INDIVIDUATI FONDI PER GARANTIRE SGRAVI FISCALI A FAMIGLIE E IMPRESE. Vanno sostenute ed incentivate le aziende di settore per le consegne a domicilio gratuite dei prodotti alimentari e dei medicinali. Bisogna pensare al mondo dello sport, alle figure precarie come gli istruttori sportivi che non hanno garanzie previdenziali. Molto penalizzati da questa crisi saranno anche gli operatori della cultura verso cui appare doveroso approntare misure.
A proposito di cassa integrazione in deroga, chiediamo che la Regione si adoperi per sbloccare tutte le risorse disponibili per l'Umbria (21,5 milioni, giacenti presso il ministero del Lavoro e residuate per il periodo di crisi 2009-2017). Bisognerà poi pensare a come far ripartire questa regione: BENE I PROVVEDIMENTI DI DEROGA AL CODICE DEGLI APPALTI MA ANCHE SEMPLIFICAZIONE DELLA NORMATIVA REGIONALE PER FAR RIPRENDERE VELOCEMENTE LE OPERE PUBBLICHE.

Dobbiamo essere consapevoli che azioni di internazionalizzazione in questa fase non possono realizzarsi ma si potrebbe pensare a dei voucher gratuiti per le imprese, spendibili negli anni a venire, come forma di rimborso del danno indiretto ed anche alla partecipazione gratuita per le imprese alle fiere internazionali. Sul versante del turismo è necessario un piano straordinario a partire dalla rimodulazione del masterplan triennale in itinere che dovrà essere rivisto per essere pronto ed attuato non appena sarà terminata l’emergenza. Gli studenti che abbiamo incontrato ci hanno inoltre affidato delle proposte sulla didattica a distanza che consegniamo alla Giunta auspicando che siano valutate ed accolte”.


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