100090050 2702588476644840 1253647674633093120 oAudizioni stamani in Seconda Commissione per approfondire le problematiche del comparto turistico legato alla ristorazione ed ospitalità conseguenti all’emergenza sanitaria Covid-19. Dagli interventi dei soggetti intervenuti è emersa, tra l’altro, la necessità di una maggiore chiarezza sui protocolli anti contagio e quindi di un confronto tecnico con Regione e soggetti controllori, ma anche l’esigenza di un monitoraggio costante del settore attraverso un osservatorio o una cabina di regia, l’allungamento del periodo di cassa integrazione, il riconoscimento del danno indiretto ed un maggiore contrasto all’abusivismo.

 

(UNWEB) Perugia,  - “Maggiore chiarezza sui protocolli anti contagio e un confronto tecnico con Regione e soggetti controllori, monitoraggio costante del settore attraverso un osservatorio e una cabina di regia, allungamento del periodo di cassa integrazione, il riconoscimento del danno indiretto, ed un maggiore contrasto all’abusivismo”. È quanto emerso dalle audizioni di oggi del comparto della ristorazione e dell’ospitalità in Seconda Commissione, presieduta da Valerio Mancini e promossa dal capogruppo della Lega, Stefano Pastorelli e dalla collega di Partito Paola Fioroni (vice presidente dell’Assemblea legislativa).

Dal quadro delineato dagli auditi l’intero comparto turistico rappresenta problematiche e criticità che necessitano di “un piano strategico a breve, medio e lungo termine con risorse economiche certe” (Monica Migliorati-Faita Umbria); “Necessarie azioni a lunga scadenza, bene le iniziative a breve messe in campo dalla Regione, ma ci spaventa il futuro” (Andrea Sfascia-Confindustria, Federalberghi); “dopo un confronto con Comuni e Asl rimangono ancora lacune rispetto al protocollo per la riapertura” (Paolo Trippini-Umbria meating); “Il protocollo non deve essere interpretativo, ma chiaro. Necessaria una maggiore informazione per gestore e cliente” (Giobbi Zangara (Horeca Umbria uniti); “Necessario un Osservatorio con durata biennale per il monitoraggio della situazione economica delle attività per poter intervenire in maniera puntuale” (Enrico Materazzo-Ospitalità Orvieto); “Spingere di più sul riconoscimento del danno indiretto. Il bando Restart andrebbe rifinanziato con maggiori risorse” (Simone Muccino (Confcommercio); “Necessario il riconoscimento del danno indiretto, poi agire con strumenti importanti a partire dalla defiscalizzazione. Servono interventi immediati altrimenti gran parte del settore alberghiero morirà” (Simone Fettuccia-Associazione albergatori).

Al termine della riunione, il presidente Mancini, di concerto con gli altri commissari, ha programmato un incontro, probabilmente il prossimo venerdì 29 maggio, alla presenza degli assessori interessati, oltre ai tecnici regionali, nel tentativo di operare una sintesi delle iniziative già adottate dalla Regione Umbria e per rispondere nel merito dei protocolli anti contagio. Tra i punti emersi dalle audizioni anche quello di un rafforzamento della lotta all’abusivismo di strutture turistiche, soprattutto rispetto alla ‘case vacanze’ e aree di sosta per i camper. Tra i dati per il settore alberghiero è stato evidenziato che, con ogni probabilità, circa il 60 delle attività riaprirà entro luglio, il 20 per cento entro settembre, il restante 20 per cento nel 2021.

Stefano PASTORELLI (capogruppo Lega) ha rimarcato che “è prioritario arginare la crisi economica con ogni mezzo necessario ed ognuno deve fare la propria parte. Abbiamo già invitato la presidente Tesei e la Giunta a prevedere fondi speciali, anche a fondo perduto, per il settore. Sul bando Restart ci sono troppi ‘paletti’ che vanno alleggeriti”. Paola FIORONI (Lega) ha sottolineato l’importanza del settore per l’economia regionale per questo “giusto pensare alle misure emergenziali, ma prevedere anche azioni per la ripartenza del comparto permettendo agli operatori di poter supplire alla perdite subite. La Giunta non è mai stata inerte né con le parti sociali né con le Associazioni di categoria”. Fabio PAPARELLI (Pd) ha tra l’altro sottolineato la necessità di “Un fondo regionale per piccole imprese e famiglie. Il fondo Restart coprirà circa 500 imprese e non sarà quindi sufficiente. La Regione potrà utilizzare i fondi non spesi del FESR e FSE, circa 200 milioni di euro che possono essere immessi nel sistema Umbria. Lavorare poi per allungare i tempi della restituzione dei prestiti alle piccole imprese dai 6 anni previsti ad almeno 10 anni circa. L’auspicio è che tutti facciano la loro parte compreso il Governo”. E mentre il consigliere DANIELE CARISSIMI (Lega) ha indicato i documenti a cui fare riferimento per l’applicazione del protocollo sicurezza e stare così in regola con quanto previsto in materia, il consigliere MICHELE BETTARELLI (Pd) ha definito “inqualificabile il fatto che in alcuni interventi è stato evidenziata la mancanza di interlocuzione con la Giunta regionale, questa – ha detto – è una questione seria. Non condivido quanto affermato da Pastorelli rispetto ai troppi paletti del bando Restart composto da risorse comunitarie”. Donatella PORZI (Pd) ha sottolineato l’importanza che “la Regione prenda in considerazione l’ipotesi di anticipare la cassa integrazione. In questo momento di grande crisi vanno messe da parte le appartenenze politiche dando corso ad una convergenza di energie per far uscire quanto prima l’Umbria e gli umbri da questa crisi”. Parlando sia da politico che da imprenditore nel settore turistico, VINCENZO BIANCONI (Gruppo misto-vice presidente della Commissione) ha detto di sentire i problemi enucleati “particolarmente da vicino” e che “le misure in campo, sia nazionali che regionali non bastano per gli operatori di questo settore che sono stati i primi ad entrare in crisi e saranno gli ultimi ad uscire. Servono risorse a fondo perduto, il riconoscimento del danno indiretto”. Il presidente della Commissione, Valerio MANCINI ha assicurato che “ogni sforzo verrà sostenuto per aiutare un settore importantissimo per l’economia regionale come quello del turismo. Siccome risulta evidente il perdurare della crisi, che purtroppo non si risolverà in tempo brevi, la Commissione sarà un punto di ascolto periodico costante. Su tutto questo si innesta anche la programmazione europea già esistente, che in questi giorni viene regolamentata ulteriormente poiché è necessario comprendere le potenzialità che arrivano dal quadro europeo”.


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