Il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle interviene in merito alla concessione a Rocchetta sottolineando che “l’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) interviene sulla legge regionale ‘22/2008’ (‘Norme per la ricerca, la coltivazione e l'utilizzo delle acque minerali naturali, di sorgente e termali’) smontandola in maniera imbarazzante”. Per il capogruppo pentastellato si tratta di “una vittoria storica e speriamo definitiva per la comunità gualdese e umbra e per il Movimento 5 Stelle che da anni lotta contro la svendita delle nostre risorse naturali e dei nostri beni comuni”.
(UNWEB) Perugia, – “Una vittoria storica e speriamo definitiva per la comunità gualdese e umbra e per il Movimento 5 Stelle che da anni lotta contro la svendita delle nostre risorse naturali e dei nostri beni comuni”. Così il capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca che aggiunge: “dopo tanto peregrinare per le aule di tutti i tribunali e lenzuolate di carte bollate è arrivata oggi all'attenzione del Presidente della Regione Umbria e al Presidente del Consiglio regionale la segnalazione dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato che in poche pagine smonta in maniera imbarazzante la legge regionale ‘22/2008’, ‘Norme per la ricerca, la coltivazione e l'utilizzo delle acque minerali naturali, di sorgente e termali’".
Il capogruppo pentastellato definisce questo “un passo importantissimo che mette fine al bullismo burocratico amministrativo che la Regione Umbria ha perpetrato ai danni della comunità gualdese nel corso soprattutto degli ultimi anni, in misura maggiore da quando si è deciso con 7 anni di anticipo sulla scadenza naturale e con solo una determina dirigenziale, una proroga di ben 25 anni della concessione mineraria per l'estrazione e lo sfruttamento dell'acqua minerale in favore di Rocchetta, ampliando la concessione stessa senza la minima indizione di procedure competitive ad evidenza pubblica e impedendo un pur minimo dibattito democratico”.
“Passando in rassegna alcuni articoli (10, 11, 17, 18) della suddetta legge da cui deriva la determina dirigenziale per la proroga delle concessioni – continua De Luca -, l'Autorità ritiene che le norme regionali citate siano idonee a produrre un ‘potenziale pregiudizio al confronto concorrenziale tra le imprese e alle esigenze di trasparenza e di efficienza proprie di un settore economico che implica l'impiego di beni demaniali’".
“L'AGCM – spiega De Luca - tiene a precisare che tali norme nella misura in cui consentono di affidare, prorogare o rinnovare le concessioni demaniali idriche in assenza di procedure competitive ad evidenza pubblica, appaiono in contrasto con i principi nazionali e comunitari in materia di concorrenza e possono, in tal senso, presentare profili di incostituzionalità. In conclusione – continua il capogruppo M5S - l'Autorità auspica la riforma della legge regionale ‘22/2008’ ai fini di un più efficace svolgimento dei meccanismi concorrenziali nel settore dell'imbottigliamento e della commercializzazione delle acque minerali, ispirandosi a principi idonei a minimizzare la discrezionalità amministrativa nella scelta dei concessionari”.
“Ora – continua De Luca - di fronte a questa Giunta regionale si pone l'importante sfida di riscrivere una legge che dia gli strumenti alle nostre comunità per difendersi dall'attività predatoria delle varie multinazionali di turno che sfruttano i beni demaniali e le risorse naturalistiche non delocalizzabili della nostra regione lasciando briciole e povertà al territorio”.
“La continuità produttiva delle maestranze della Rocchetta – puntualizza De Luca - è certamente essenziale per la tutela del tessuto economico e per il rilancio dell’Appennino, ma dovrà essere assicurata dall'attuazione di atti corretti che non pregiudichino i principi di concorrenza, trasparenza e di efficienza e ancor più, del giusto ristoro della collettività e delle comunità umbre”.
“Il Movimento 5 Stelle in Regione Umbria – conclude De Luca - è pronto per mettere in campo una proposta di legge che riformi in maniera totale il dispositivo dell'attuale legge regionale ‘22/2008’ e lancia un appello all'attuale maggioranza affinché dimostri in questa fase un vero cambiamento di paradigma culturale nel difendere e valorizzare le comunità umbre e le nostre risorse”.