106238941 2737847013118986 350531072867178911 oLa Terza Commissione, presieduta da Eleonora Pace, ha ascoltato in audizione il Coordinamento attrici, attori, danzatrici, danzatori Umbria Uniti sulla difficile situazione che si trovano a vivere a causa dell'emergenza e della complicata ripartenza. Dall’audizione è emersa la necessità di tutelari i lavoratori del mondo dello spettacolo; la revisione della legge regionale ‘17/2004’; l'istituzione di un tavolo permanente di confronto; la costituzione di un albo regionale; una programmazione che consenta di far ripartire il settore.

(UNWEB) Perugia, – La Terza Commissione dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, presieduta da Eleonora Pace, ha ascoltato in audizione il Coordinamento attrici, attori, danzatrici, danzatori Umbria Uniti sulla difficile situazione che si trovano a vivere a causa dell'emergenza e della complicata ripartenza. Dall’audizione è emersa la necessità di tutelari i lavoratori del mondo dello spettacolo, rimasti scoperti da qualsiasi tipo di sostegno; la revisione della legge regionale ‘17/2004’ sullo spettacolo; l'istituzione di un tavolo permanente di confronto con imprese lavoratori e istituzioni; la costituzione di un albo regionale dei lavoratori dello spettacolo; una programmazione 2020-2021 che consenta di far ripartire il settore, attualmente fermo, puntando sul coinvolgimento delle imprese del territorio.

Massimiliano Burini e Carolina Balucani in rappresentanza del Coordinamento attrici, attori, danzatrici, danzatori Umbria Uniti, hanno sottolineato che ad oggi non esiste una definizione giuridica del lavoratore dello spettacolo e questo rende difficile l’emersione del lavoro in nero. Una categoria alla quale occorrerebbe riconoscere come minimo le garanzie del contratto collettivo nazionale dello spettacolo. Serve un tavolo tecnico permanente di lavoro per instaurare un dialogo permanente con la Regione anche per rivedere e aggiornare la legge regionale ‘17/2004’, prevedendo anche un aumento dei fondi e una loro ripartizione in maniera trasparente, con criteri per la loro assegnazione adeguati alle diversità strutturali dei soggetti che aspirano alla loro aggiudicazione. I rappresentanti dei lavoratori dello spettacolo hanno chiesto anche di potenziare l’osservatorio della Regione per lo spettacolo, previsto dalla legge 17 e mai attivato, attraverso l’istituzione di un registro per l’identificazione e la valorizzazione dei lavoratori dello spettacolo nati o residenti in Umbria e che qui lavorano, anche per riconoscere loro le necessarie tutele. Particolare attenzione va poi data alla formazione, che attualmente non è regolamentata, fondamentale soprattutto per chi insegna nelle scuole. La ripartenza prevista il 15 giugno non è stata reale, ha ridotto i costi dedicati al personale e ha aggravato la situazione dei lavoratori dello spettacolo rispetto alla situazione pre covid. Le regole fissate comportano una drastica riduzione del lavoro e per i più piccoli è impossibile riaprire. Si stima che il 70 per cento lavoratori rimarrà senza lavoro. Inoltre la legge ‘17/2004’ non garantisce una programmazione economica, visto che i fondi arrivano a fine anno e non danno una garanzia di finanziamento. La cultura non deve essere sostenuta ma deve essere un investimento, un volano per lo sviluppo economico e per il turismo.

Negli INTERVENTI Tommaso BORI (Pd) ha detto che “ci sono proposte facilmente realizzabili e da fare insieme, anche perché ogni euro investito in cultura ne produce tre. Serve una programmazione triennale e non annuale come ora. Prima dell’emergenza avevamo prestato una mozione sulla quale possiamo lavorare”. Per Andrea FORA (Patto civico per l’Umbria) “il settore occupa oltre 4mila lavoratori dello spettacolo precari. È urgente un intervento post covid, magari sfruttando la linea finanziaria per accompagnare i lavoratori privi di tutele finanziarie. Il rischio è perdere le competenze esistenti”. Paola FIORONI (Lega) ha ricordato che “nel bilancio ci sono 2,5 milioni di euro di fondi Fesr per le imprese dello spettacolo e i 7 milioni del Fse per i lavoratori autonomi senza tutela. Ci faremo portatori delle vostre richieste con l’assessore Agabiti, magari organizzando un incontro”. Per Michele BETTARELLI (Pd) “su argomenti come questo dobbiamo lavorare in maniera unitaria, sia per trovare tutele che non avete in questa emergenza, sia per il riconoscimento del vostro settore. Oltre alle risorse serve un lavoro collettivo e la messa a disposizione di luoghi e strutture”. Francesca PEPPUCCI (Lega) ha sottolineato come “le criticità c’erano anche prima dell’emergenza, ma con il Covid sono scoppiate. Possiamo iniziare un lavoro comune su un atto di indirizzo per dare maggiore tutela a questa categoria, facendo passi avanti rispetto al passato”.

A conclusione dei lavori il presidente Elonora PACE ha detto che “chi fa dell’arte il proprio lavoro merita gli stessi diritti e la stessa dignità di chi fa altre scelte. L’Assessore è molto attento a queste problematiche e sono sicura che riusciremo ad organizzare un incontro con lei per affrontare questioni irrisolte da anni con un approccio finalmente costruttivo e pragmatico. Bene il tavolo permanente di confronto, l’intento della Commissione è di sostenerlo come metodo di lavoro cercando di dare risposte circostanziate. Ci sono due livelli di interventi sui quali lavorare: quelli per l’emergenza dovuta agli strascichi del Coronavirus, e quelli in prospettiva al fine di garantire maggiore sostegno ai lavoratori e alle imprese del settore. Dobbiamo dare la possibilità ai ragazzi che amano questa professione di poterla scegliere liberamente. Ci sono interventi che la Regione può fare e che in passato non sono stati fatti al netto delle risposte che aspettiamo dal governo nazionale che anche per questo settore tardano ad arrivare”


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