BoriIl capogruppo regionale Pd, Tommaso Bori, ha presentato una interrogazione alla Giunta con cui chiede di “dare seguito alla mozione del 13 febbraio 2017, mettendo in campo azioni e misure per i pazienti affetti da sensibilità chimica multipla”.

 

(UNWEB) Perugia,  – “Dare seguito alla mozione del 13 febbraio 2017, che impegnava la Giunta regionale ad azioni e misure per i pazienti affetti da sensibilità chimica multipla”. E’ quello che chiede il capogruppo del Partito democratico a Palazzo Cesaroni, Tommaso Bori, in una interrogazione in cui domanda “quali azioni la Giunta abbia intrapreso a favore dei cittadini affetti dalla patologia della sensibilità chimica e quali interventi invece intende mettere in campo in futuro per migliorare la qualità di vita di queste persone, con particolare attenzione ai protocolli ed ai percorsi di diagnosi, terapia, assistenza e riabilitazione”.

“La sensibilità chimica multipla (MCS) – spiega Bori - è una sindrome immuno - tossica infiammatoria simile, per certi versi, all'allergia e molto spesso scambiata con essa, poiché i sintomi appaiono e scompaiono con l'allontanamento della causa scatenante, ma le sue dinamiche e il suo decorso sono completamente diversi, ossia si perde per sempre la capacità di tollerare gli agenti chimici. E' una sindrome multisistemica di intolleranza ambientale totale alle sostanze chimiche, che può colpire vari apparati e organi del corpo umano. Oggi la sindrome non è riconosciuta come malattia rara e quindi non è prevista alcuna esenzione dalla partecipazione al costo delle relative prestazioni sanitarie, come invece avviene per altre patologie rare. Al momento dunque manca qualsiasi assistenza sanitaria specifica per le malattie scatenate dalla MCS poiché la stessa non è inserita nei livelli essenziali di assistenza (LEA)”.

“L’Assemblea legislativa – prosegue Tommaso Bori – ha approvato un ordine del giorno per stimolare interventi. Il documento impegnava l’Esecutivo di Palazzo Donini a proseguire con i progetti sui parchi terapeutici quale forma di intervento assistenziale al fine di migliorare la qualità della vita di questi cittadini; ad istituire presso l'assessorato alla Sanità una struttura di riferimento per i cittadini affetti da tale patologia; ad attivare tutti i meccanismi possibili per reperire risorse finanziarie volte a sostenere la salute dei cittadini affetti da tale patologia; a fare in modo che parte delle risorse destinate alla ricerca in sanità vengano finalizzate a sostegno degli Enti di ricerca che perseguono tale obiettivo anche di intesa con le altre regioni, anche per raccogliere dati epidemiologici della patologia; a rappresentare al Governo la necessità di inserire la sensibilità clinica multipla nell'elenco delle malattie rare. Tutto appare fermo - conclude il consigliere Pd - ed è quanto mai necessario che l’assessore Coletto e la presidente Tesei prendano coscienza dell’importanza del tema, portando a termine il percorso”.


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