Porzi Colletto(UNWEB) Nella parte dedicata al Question time della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, la consigliera Donatella Porzi (Pd) ha presentato la propria interrogazione alla Giunta relativa alle “presunte e gravi inadempienze riguardo agli screening del tumore al seno, del colon retto e della cervice uterina”.

Illustrando l’atto in Aula, Porzi ha sottolineato che è necessario “sapere quando la Giunta intende ripristinare tutti gli screening antitumorali previsti dalle normative regionali e garantiti in altre Regioni nonostante il Covid. Ma anche capire quale programmazione ha adottato l’Esecutivo per recuperare i mesi di inattività e se intende adottare un piano straordinario di assunzioni per potenziare le dotazioni organiche di medici e personale infermieristico delle strutture interessate agli screening. La proroga dello stato di emergenza legato al Covid, disposta dal Governo nazionale, non giustifica i ritardi negli screening antitumorali che si stanno riscontrando nel sistema sanitario umbro, alla luce di possibili soluzioni che altre regioni italiane hanno messo in campo. Per questo la Giunta deve dimostrare un cambio di passo per evitare di creare cittadini di serie A, che possono rivolgersi, senza aspettare, alle strutture private e di serie B, che invece devono aspettare per poter fare queste indagini e quindi aumentano il rischio di ammalarsi. Il programma degli screening in Umbria è in linea con gli standard nazionali ed ha sempre garantito ai cittadini coinvolti un percorso di qualità in tutte le sue fasi. Vengono garantiti lo screening per la prevenzione del tumore alla mammella, con inviti agli esami delle donne da 50 a 74 anni; lo screening relativo alla prevenzione del tumore della cervice uterina, che si rivolgeva alle donne tra i 25 e i 64 anni e dal 2006 anche lo screening per la prevenzione del tumore del colon retto. L’Umbria deve mettere in campo un cambio di passo perché questa situazione, a fianco alla sostanziale inattività del Cup, sta aumentando il rischio dei cittadini di ammalarsi.

E’ un inaccettabile disservizio, non giustificabile con la proroga dello stato di emergenza. Ad oggi ancora non si è provveduto ad una programmazione credibile che possa garantire il recupero delle decine di migliaia di prestazioni non erogate. Serve dunque il ripristino di tutti gli screening antitumorali, in altre regioni garantite nonostante il Covid, programmando un piano straordinario che possa recuperare i mesi di inattività”.
L’assessore Luca Coletto ha risposto che “per far ripartire lo screening è necessario poter operare in sicurezza, con i sistemi di protezione individuali, per poter recuperare le sedute perse durante la pandemia. Le aziende sanitarie devono provvedere in questo senso. Avranno priorità le persone che dovevano svolgere i controlli a marzo e aprile del 2020. Le persone dovranno essere contattate preventivamente per verificare la disponibilità a presentarsi al controllo. È stato adottato un Piano di recupero per le prestazioni sospese durante il lockdown, avviato a giugno. Le prestazioni sospese e i controlli di secondo livello dovranno essere effettuati fino a recuperare gli arretrati: questo dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2020”.

Porzi ha replicato dicendosi “non soddisfatta della risposta, dato che gli auspici dell’assessore non dicono nulla sulle prestazioni erogate. Avrei voluto sapere quante prestazioni sono state erogate per colmare il gap che si è creato”.


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