Bori Colletto(UNWEB) Perugia. Nella sessione ‘Question time’ della seduta odierna dell’Assemblea legislativa, il consigliere Tommaso Bori (Pd) ha chiesto chiarimenti all’assessore alla Sanità, Luca Coletto, sulle linee di indirizzo regionali per il trattamento sanitario obbligatorio e l’accertamento sanitario obbligatorio.

Nell’illustrazione dell’atto, Bori ha spiegato che “all’inizio del 2020 la Giunta ha adottato le ‘Linee di indirizzo regionali in materia di trattamento sanitario obbligatorio e accertamento sanitario obbligatorio in salute mentale’, recependo ed adeguandosi ai contenuti dell’Accordo Stato-Regioni siglato nel 2018. Linee di indirizzo che partono alla necessità di ‘migliorare l’appropriatezza e la concretezza dei processi relativi ai Tso e Aso e di ridurne la variabilità, garantendo il diritto alle persone a ricevere interventi comunque rispettosi della dignità personale. Le linee di indirizzo hanno anche attivato un Gruppo di lavoro composto dagli operatori dei servizi sanitari coinvolti. Previsto inoltre l'insediamento in Prefettura di un apposito Tavolo, di cui però non sono chiare le componenti né tanto meno il coinvolgimento di figure cruciali e in prima linea come le polizie locali. Figure che pure avrebbero dovuto essere coinvolte ma, come specifica una nota della comandante della Polizia municipale di Perugia, Caponi, non sono state chiamate in causa su protocolli o atti per disciplinare il Tso o Aso. Il mancato coinvolgimento ed informazione rispetto alle nuove Linee di indirizzo regionali della Polizia locale è rilevabile anche dal punto 2 della delibera n. 6/2020 in cui la Giunta regionale dispone di trasmettere le Linee di indirizzo deliberate solo ‘..alle Aziende sanitarie e alle Aziende ospedaliere della Regione’. Non mancano poi carenze logistico-organizzative, come rivelato da diversi operatori. In primo luogo l’assenza della previsione stabile di personale medico a bordo del mezzo di pronto soccorso; la mancata individuazione di appositi locali in cui ricevere il paziente trasportato al Pronto soccorso”.

“Alla luce di queste considerazioni, Bori ha chiesto di sapere “se la Regione intenda rendere pubblici gli esiti del lavoro prodotto dal Tavolo attivato presso la Prefettura di Perugia e dal Gruppo di lavoro regionale Salute e Welfare”, e se “intenda avviare un vero percorso di partecipazione di confronto con tutte le figure professionali titolari della procedura di esecuzione dei Tso e Aso”.
L’assessore Coletto ha risposto che “in occasione della Conferenza regionale sulla salute mentale, nel 2015, sono state condivise le linee guida in materia di trattamento sanitario obbligatorio e accertamento sanitario obbligatorio. Sono stati raccolti i protocolli già attivati in alcuni distretti e in altre Regioni per la gestione delle Tso. È stato attivato un gruppo di lavoro che ha lavorato al documento. Il Servizio regionale ha coinvolto le aziende sanitarie, il direttore del Pronto soccorso e i direttori sanitari. Questo documento è stato consegnato al comitato per la polizia locale dell’Umbria. La Giunta lo ha approvato a gennaio 2020 ed è previsto un percorso divulgativo per la condivisione della competenze necessarie. Alcuni Comuni hanno avanzato osservazioni che la Giunta si è impegnata a valutare: il 12 ottobre è stato convocato il Comitato per la Polizia locale. La pandemia ha rallentato il percorso ma stiamo lavorando per la collaborazione tra enti”.

Bori ha replicato che “non è stata data una risposta. Chiediamo che si parli concretamente della questione dato che si tratta di dinamiche complesse per operatori sanitari e di polizia. La partecipazione è un tema centrale”.


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