146735078 2925855574318128 3246382515825333578 oIl capogruppo regionale del Pd, Tommaso Bori, annuncia di aver scritto una lettera alla presidente della Regione, Donatella Tesei, per sollecitare la Giunta “a colmare al più presto la mancanza di adeguati servizi consultoriali e ginecologici territoriali e ospedalieri, oltre che a sanare la forte carenza di personale che ne sta penalizzando il funzionamento”. Per Bori “i 49 consultori attivi sono del tutto insufficienti rispetto ai bisogni reali della popolazione”.

 

(UNWEB) Perugia, – “La Giunta regionale si impegni a colmare al più presto la mancanza di adeguati servizi consultoriali e ginecologici territoriali e ospedalieri, oltre che a sanare la forte carenza di personale che ne sta penalizzando il funzionamento”. È quanto scrive in una lettera indirizzata alla presidente della Regione Umbria Donatella Tesei, il capogruppo regionale del Partito democratico, Tommaso Bori, sottolineando come “i 49 consultori attivi (37 nella Provincia di Perugia e 12 in quella di Terni) sono del tutto insufficienti rispetto ai bisogni reali della popolazione. Basti pensare che in alcune zone della nostra regione si ottiene un appuntamento solo dopo 5 mesi di attesa”. 

“I servizi consultoriali e ginecologici regionali - ricorda Bori – dovrebbero essere messi nelle condizioni di svolgere al meglio le funzioni di sostegno integrato e gratuito alla donna, alla coppia ed alla famiglia, portando avanti attività di prevenzione e controllo delle patologie, i percorsi assistenziali alla gravidanza, al puerperio e all'allattamento, oltre ai programmi coordinati di educazione alla sessualità e alla procreazione responsabile”.

“Svuotare di servizi i consultori territoriali, come è avvenuto in questi anni – aggiunge Bori - vuol dire, di fatto, portare sempre più donne a rivolgersi alle strutture ospedaliere, già per altro sovraccariche di lavoro, oppure costringerle a rivolgersi al privato o, in mancanza di mezzi, addirittura a rinunciare alle cure. In particolare la carenza strutturale di medici specializzati in ginecologia e ostetricia, di psicologhe, ostetriche e assistenti sociali, rende quasi impossibile ai consultori esistenti poter svolgere attività qualificanti come la promozione della salute, l'educazione sessuale nelle scuole ed anche il sostegno al puerperio e all'allattamento, che è una forma di prevenzione della depressione post partum, purtroppo in continuo aumento. Sarebbe opportuno potenziare inoltre i servizi per le donne migranti e le richiedenti asilo, che necessitano assistenza anche attraverso l'ausilio di mediatrici culturali chiamate a facilitare la comprensione tra gli stessi operatori e i pazienti, che sempre più spesso hanno notevoli problemi di salute sessuale e riproduttiva, a partire dalle mutilazioni genitali femminili”.

“A fronte delle criticità evidenziate – sottolinea Bori - abbiamo chiesto alla Presidente Tesei d’intraprendere in maniera concreta e tempestiva azioni finalizzate, non solo alla salvaguardia dei servizi consultoriali esistenti, che nella situazione attuale rischiano la chiusura, ma di lavorare per il loro potenziamento, per renderli efficienti ed efficaci, rispettosi di ciò che le leggi chiedono, sia in termini di accoglienza che di servizi, anche sotto il profilo della qualità e della sicurezza degli stessi operatori. Servirebbe quindi una rete di consultori maggiormente diffusa sul territorio e capace di integrarsi con le strutture ospedalieri e sanitarie locali. A tal fine sarebbe utile predisporre una mappatura regionale che elenchi e descriva tutti i distretti e i consultori esistenti, specificando, inoltre, quali offrono anche i servizi relativi alla IVG. In proposito auspichiamo che vengano realizzati, in collaborazione con l'Università degli Studi di Perugia, nuovi percorsi di formazione e insegnamento destinati ai nuovi medici e ai medici in formazione specialistica, riguardanti le tecniche per l'effettuazione delle interruzioni volontarie di gravidanza sia mediche sia chirurgiche, IVG medica e IVG chirurgica, nonché le tecniche di inserimento degli strumenti contraccettivi (spirale, diaframma ecc..)”. 

“Tenuto conto delle finalità mediche e sociali che i consultori dovrebbero svolgere – conclude il capogruppo Dem - riteniamo fondamentale che vengano autorizzati alla distribuzione gratuita di dispositivi anticoncezionali, in particolare contraccettivi ormonali di fascia C come pillole a basso dosaggio, cerotto transdermico, anello vaginale, nonché preservativi e contraccettivi di nuova generazione”.


 AVIS

80x190