ArticoloUnoRiceviamo e pubblichiamo.

(UNWEB) "È appena uscita la comunicazione della Regione sul piano di vaccinazioni per gli ultraottantenni predisposto dall'assessore alla Sanità Coletto.Il piano e tutto impostato alla rovescia.1) Si comincia dagli appena-ottantenni (anno di nascita 1940 o gennaio 1941) e poi si procede (forse annata dopo annata ma non si capisce bene), con i più vecchi.

Si parte quindi alla rovescia, dai meno vecchi e quindi relativamente meno a rischio e si lasciano a seguire i più vecchi e cioè i più a rischio, non solo di ammalarsi ma, se si ammalano, di avere effetti pesanti e quindi ospedalizzarsi, magari finire in terapia intensiva e poi forse purtroppo morire.Perché non si segue il criterio inverso? Si deve pensare male facendo peccato ma forse indovinando? 2) È il cittadino ultraottantenne che si deve attivare per prenotare sui vari "canali" digitali, al telefono o nelle farmacie (magari vorranno essere anche pagate dal sistema sanitario).Ancora si procede alla rovescia, potrebbe essere il sistema sanitario con il supporto dei medici di famiglia che contatta il cittadino/assistito (tutti i dati sono disponibili nella anagrafe sanitaria e nei sistemi informatici dei medici di famiglia, ivi compreso l'indirizzo con il quale individuare a il punto vaccinale più vicino).Perché è sempre il cittadino, in questo caso anche molto anziano, che deve andare ai servizi sanitari e non il viceversa?3) I mezzi di prenotazione sono un portale, un nuovo numero verde, le farmacie.Si sa che i nostri vecchi sono esperti digitali e quindi accedono normalmente ai siti web.Quei pochi che non hanno dimestichezza con internet useranno l'ennesimo numero verde che sicuramente risponderà istantaneamente con la viva voce di un operatore e senza quei fastidiosi messaggi registrati.Quelli poi che proprio sono refrattari alle tecnologie possono andare nella farmacia dove si servono abitualmente (saranno tutte abitate o solo alcune?).Però, qualunque via scelga, l'assistito ultraottuagenario non avrà subito la prenotazione, ma riceverà (quando?), notare bene, un SMS sul telefonino,. È ben noto tutte queste anziane persone hanno sicuramente e usano sistematicamente il telefonino. Se poi il giorno e l'ora delle prenotazioni (prima e seconda somministrazione) non fossero compatibili con le disponibilità del vaccinando, si aprirà una giostra inimmaginabile di annullamento, spostamento, ma non si sa come ciò avverrà.Perché non si usano i canali CUP già operativi e con i quali i cittadini hanno ormai dumestichezza, ad esempio gli sportelli con operatore, il "Cup online" e il NUS (Numero Unico Sanità 800636363)?4) Da ultimo poi il vuoto assoluto sugli ultraottantenni che, non potendosi muovere, devono essere vaccinati a domicilio, si dice solo che avverrà con il supporto dei medici di famiglia, ma come, quando, con quali criteri?"

Così, in una nota, Articolo Uno Umbria


 AVIS

80x190