PaolaFioroni11Il consigliere regionale Paola Fioroni (Lega - vicepresidente dell’Assemblea legislativa) annuncia la presentazione di una mozione in occasione della Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza. Per Fioroni “occorre investire molto di più “per promuovere e sostenere lo studio delle discipline scientifico-tecnologiche (Stem) da parte delle donne, e contribuire al contrasto dei pregiudizi e degli stereotipi di genere riguardanti queste materie”.

 

(UNWEB) Perugia,  “Occorre investire molto di più su donne e scienza, stimolandone la presenza nello studio delle discipline cosiddette Stem anche grazie a Next Generation Eu, e contribuire al contrasto dei pregiudizi e degli stereotipi di genere riguardanti le materie scientifiche, tecnologiche, ingegneristiche e matematiche”. È quanto dichiara il consigliere regionale Paola Fioroni (Lega - vicepresidente dell’Assemblea legislativa) annunciando la presentazione di una mozione per chiedere alla Giunta “di intraprendere tutte le azioni di sistema necessarie per promuovere e sostenere lo studio delle discipline scientifico-tecnologiche (Stem) da parte delle donne”.

“Nella mozione – spiega Paola Fioroni – si chiede alla Giunta di prevedere l’assegnazione di voucher formativi a donne umbre di età compresa tra i 18 e 50 anni, che si trovano in particolari condizioni di disagio economico, sociale o siano state vittime di violenza. Ma anche di organizzare annualmente un evento regionale dedicato alla Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza, ed anche di avviare, in collaborazione con l’Università, l’Usr ed il Centro per le Pari Opportunità, un’attività di avvicinamento ed informazione nelle scuole secondarie di primo e secondo grado. Infine di propone la promozione di convenzioni con le associazioni di categoria e il mondo dell’impresa per favorire momenti di formazione, informazione e confronto con il mondo delle attività produttive”.

“È necessario infatti – prosegue Paola Fioroni - favorire l’acquisizione di competenze in scienza, tecnologia, ingegneria e matematica (STEM), motivando maggiormente i giovani, soprattutto ragazze e giovani donne, a intraprendere carriere STEM. E questo va ricordato soprattutto oggi, in occasione della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza. Giornata istituita nel 2015 dalle Nazioni Unite, proprio al fine di incentivare un accesso paritario delle donne alla scienza e poter raggiungere una piena parità di opportunità nella carriera scientifica. Importante anche tener conto della Raccomandazione Consiglio dell’Unione Europea del 22 maggio 2018 relativa alle competenze chiave per l’apprendimento permanente”.

“Nel 2019 – sottolinea Paola Fioroni - soltanto il 27 per cento  degli immatricolati universitari era iscritto a un corso di laurea STEM e tra questi solo un quarto era costituito da ragazze. Un gap troppo consistente che non coincide in alcun modo con le reali capacità o le propensioni di maschi e femmine. Una chiave di lettura ancora più paradossale se si tiene conto che oggi sfiora il 30 per cento la disoccupazione giovanile del nostro Paese e che, nel solo mese di dicembre 2020, secondo Istat, ha prodotto 101 mila nuovi disoccupati, di cui 99 mila sono donne”.

"Un dato oltremodo preoccupante – continua Paola Fioroni - che ci deve far riflettere sulla necessità di invertire la rotta, investendo con più decisione su donne e scienza in modo da colmare quel divario occupazionale che porta quasi un’azienda su quattro non trovare i profili professionali Stem di cui ha bisogno.  Oggi abbiamo la possibilità di trasformare questo proposito in azione concreta grazie alle risorse del Recovery Plan. Nel PNRR un’attenzione particolare è infatti riservata all’empowerment femminile in termini di formazione, occupabilità ed autoimprenditorialità, anche con progetti volti a favorire il reinserimento nel mondo del lavoro di categorie fragili, prevedendo appunto la promozione delle materie Stem. Un’opportunità – conclude - che non ci possiamo permettere di disperdere perché sarebbe un enorme spreco di talenti e di risorse economiche e l’ennesima occasione persa configurando una sconfitta per tutti: per le donne, per la scienza e per il nostro Paese”.


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