272295351 3192963164274033 5816676911419325470 n(UNWEB) L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato, con 15 voti favorevoli (8 gruppo Lega, 1 FdI, 1 FI, 1 Tesei per l’Umbria, 1 Patto Civico, 3 Pd), 1 voto contrario (M5S) e 1 astenuto (Bianconi-Misto) la proposta di legge di iniziativa dei consiglieri della Lega (prima firmataria Francesca Peppucci) che istituisce la figura del Garante dei diritti delle persone con disabilità. Si tratta di una nuova figura a garanzia di tutte le persone con disabilità, che verrà eletta dall’Assemblea legislativa a scrutinio segreto e a maggioranza assoluta. Opererà negli uffici della Giunta regionale e dovrà rapportarsi con l’Esecutivo circa i bisogni e le problematiche delle persone con disabilità.

Nell’illustrazione dell’atto, Peppucci ha sottolineato che “la figura che andiamo ad istituire rappresenta il Garante per i diritti delle persone con disabilità. Diritti che troppo spesso non vengono riconosciuti o non rispettati. Si chiede che tutte le persone possano essere messe sullo stesso piano e che a tutti vengano date le stesse opportunità, indipendentemente dalla propria condizione. Con questa figura si vuole contribuire al cambio di passo e visione rispetto alla concezione di disabilità. La necessità di tutelare i diritti delle persone con disabilità è diventata ancor più fondamentale in questa fase pandemica. Già nel 2019 l’Umbria era la regione con la più alta incidenza di disabilità in rapporto alla popolazione: l’8,7 per cento (circa 7mila 700 persone) e l’Istat segnalava già svantaggi di queste persone rispetto al resto della popolazione: disparità di risorse a disposizione degli Enti locali, quindi possibilità di discriminazione in base al luogo di residenza. L’offerta di assistenza è stata sempre troppo incentrata sulla istituzionalizzazione, piuttosto che su forme di aiuto che permettano al disabile di continuare a vivere in famiglia o in condizioni abitative che gli consenta una completa indipendenza. A causa del Covid molte persone con disabilità sono rimaste confinate in casa senza assistenza. Ma anche difficoltà, inizialmente, ad accedere al vaccino, difficoltà per continuare a lavorare al pari delle altre persone. Problemi oggettivi si sono verificati anche per bambini disabili rispetto alla scuola. Oggi nasce l’urgente necessità di prevedere una figura che si faccia da garante affinché tutti vengano messi nella stessa condizione senza discriminazioni. Altre regioni italiane hanno già previsto questa figura. Bene il lavoro che sta facendo il Governo attraverso il ministero per la disabilità con il ministro Stefani che tramite legge delega ha previsto l’istituzione di un garante nazionale delle disabilità. Siamo certi che il nostro garante regionale, oltre a raccogliere le istanze del nostro territorio, saprà farsi portavoce con il suo omologo nazionale e con il Governo”.

SCHEDA - Compito del Garante sarà provvedere all’affermazione del rispetto della dignità umana e dei diritti di libertà e di autonomia della persona con disabilità, promuovendone la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società. Il Garante dovrà proporre alla Giunta regionale azioni volte alla piena accessibilità dei servizi e delle prestazioni per la prevenzione, cura e riabilitazione richiesti dalle condizioni di salute, alla tutela giuridica ed economica della persona con disabilità e alla piena inclusione sociale; agevolare il rispetto dell’obbligo scolastico da parte degli alunni disabili, in particolare quelli che vivono in contesti sociali a rischio di esclusione, in collaborazione con enti locali e istituzioni scolastiche; raccogliere le segnalazioni in merito alle violazioni dei diritti delle persone con disabilità per sollecitare le amministrazioni competenti a realizzare interventi adeguati per rimuovere le cause che ne impediscono la tutela e il rispetto. Tramite apposita sezione del sito istituzionale della Regione, il Garante potrà ricevere segnalazioni in merito a violazioni dei diritti delle persone con disabilità. Potrà effettuare visite negli uffici pubblici o nelle sedi di servizi aperti al pubblico, nonché presso le strutture residenziali e semiresidenziali pubbliche e private convenzionate, al fine di valutare l'assenza di barriere architettoniche. Almeno un volta all’anno, dovrà riferire all’Assemblea legislativa sulle attività svolte. Nelle materie di sua competenza si confronterà con gli altri Garanti regionali e con il Difensore civico regionale. Prevista la durata in carica per 5 anni e il trattamento economico pari al 20 per cento dell’indennità lorda spettante ai consiglieri regionali, lo stesso che per il Garante dei detenuti. Dovrà essere scelto sulla base di una comprovata competenza ed esperienza nelle politiche sociali ed educative, in particolare per ciò che attiene alla disabilità. Il Garante non potrà essere rieletto e il suo ruolo è incompatibile con qualsiasi tipo di attività nel settore tale da generare un conflitto di interesse

INTERVENTI Thomas DE LUCA (M5S): “Si tratta di una iniziativa che merita rispetto, ma non condivisibile poiché le profonde disuguaglianze create all’interno della fase pandemica potevano essere evitate. Si tratta di azioni sulle quali si poteva intervenire, come le corsie preferenziali relative alle file interminabili che hanno riguardato i Drive-through. Oggi per l’ennesima volta ci troviamo a discutere su atti per istituire figure che facciano da raccordo tra chi deve governare e chi le decisioni le deve subire, cioè i cittadini. Andiamo ad adottare strumenti per obbligare la Giunta a fare ciò che sarebbe suo dovere fare. Per anni sono state fatte troppe promesse. Nella scorsa legislatura sono stati presi precisi impegni. Per anni ci si è impegnati sul tema dell’autodeterminazione, dell’assistenza indiretta parlando anche dell’assegno di cura. Per permettere una vita dignitosa non solo alle persone disabili, ma anche ai loro caregiver. Al di là delle promesse di un anno fa, manca ancora oggi la libera scelta tra forma diretta ed indiretta o i progetti personalizzati. Questa maggioranza aveva promesso di essere garante dei territori ed invece siete diventati garanti di un sistema. Dopo due anni le uniche cose fatte riguardano l’istituzione dell’Osservatorio ed oggi si discute del Garante. Si è scelto di introdurre questa figura, ma almeno gli andrebbe garantita piena autorevolezza. Vanno quindi previsti criteri più chiari. Il mio auspicio era prevedere prima la discussione sulla vita indipendente e poi sul garante delle disabilità. Di fronte a ciò esprimo un voto contrario”. Valerio MANCINI (Lega) ha ricordato di una proposta di legge della Lega presentata nella scorsa legislatura “che finì però il suo percorso in Terza Commissione perché dichiarata irricevibile dalla Giunta regionale. La disabilità purtroppo affligge le famiglie e rimane in capo all’individuo. Quel testo di legge, in cui c’erano spunti interessanti, è ancora a disposizione. La famiglia con all’interno un disabile non può e non deve rinunciare al lavoro e ad una vita normale. La disabilità, nella limitatezza delle risorse, va assolutamente considerata una priorità. È uno di quei temi per i quali è fortemente auspicabile un percorso condiviso”. Paola FIORONI (Lega): “Abbiamo di fronte, come Regione e come Stato, una sfida importantissima, di riprogrammare il sistema socio sanitario, di risposte di tutela e garanzia dei diritti delle persone con disabilità, di un sistema realmente inclusivo. La pandemia ha accentuato le criticità, le disuguaglianze e la mancanza di tutela dei diritti. Serve riflessione e riprogrammazione di tutti i sistemi. Nel Pnrr c’è un importante focus sulla dimensione della disabilità. La legge delega viene da lì: poter avere risorse in virtù di una nuova riforma legata alla tutela e garanzia dei diritti delle persone con disabilità. Già nel 2016 il Comitato Onu ha richiamato l’Italia ad una revisione normativa alla luce della convenzione Onu. La legge delega prevede dei decreti attuativi dove ci sono alcune definizioni importanti che superano la situazione normativa: definizione della condizione di disabilità nonché la revisione, il riordino e la semplificazione della normativa di settore. Questo sarà importantissimo nell’accertamento dell’invalidità, nel riconoscimento della disabilità. Avrà importanti ricadute nei sistemi sanitari regionali. Si parla della valutazione base e della valutazione multidimensionale. Viene quindi prevista nei decreti attuativi l’istituzione del garante nazionale. C’è anche la previsione del potenziamento dell’ufficio delle politiche per le persone con disabilità a livello nazionale. La figura del garante regionale non è sovrapponibile con l’Osservatorio, il quale, a differenza del garante, non ha un ruolo di garanzia. Oggi abbiamo la possibilità di cambiare la situazione che stiamo vivendo. È necessaria una sinergia piena e completa ed un confronto costante fra i portatori di interesse, le famiglie e chi programma il sistema socio sanitario. Con il Pnrr possiamo pensare a come indirizzare le risorse”. Donatella PORZI (Pd): “Il mio sarà un voto favorevole verso una proposta che cerca di mettere in campo ogni strumento per rispondere adeguatamente al tema della disabilità, che la pandemia ha purtroppo accentuato. Condivido comunque alcune affermazioni di De Luca, soprattutto sul fatto che questa figura avrebbe avuto bisogno di un bando specifico. Oggi bisogna agire con urgenza perché ci sono priorità che stanno diventando emergenze. Sappiamo delle criticità presenti e delle difficoltà con le quali le famiglie le affrontano. Cerchiamo pertanto di essere tempestivi per garantire risposte concrete ed efficaci senza trincerarci dietro all’istituzione di figure, seppure importanti. Oggi, grazie alle risorse del Pnrr si potrebbe rispondere in modo adeguato e concreto alle richieste che arrivano dai territori. Non si devono strumentalizzare le posizioni di chi preferisce un tipo di sostegno rispetto ad altri e non demonizzare alcune soluzioni che spesso non sono in contrapposizione con altre. Togliamo dalla nostra azione i preconcetti politici e facciamo in modo di essere tempestivi nelle risposte”.


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