L’Umbria è la regione con il 60% di trafficanti di droga stranieri
(ASI) I giovani sono il futuro di una Nazione, in quanto sono in potenza i lavoratori di domani. Eppure, molti sono i ragazzi che mettono a repentaglio la propria vita con l’uso di stupefacenti e di alcol, rischiando di contrarre patologie molto gravi o addirittura mortali. Questa tendenza, viene riscontrata da molti anni in Europa e in Italia, infatti secondo i dati dell’EMCDDA (l’Osservatorio europeo delle droghe e delle dipendenze) del 2019, la cannabis è una delle sostanze illecite più utilizzata in Europa dai giovani adulti di età compresa tra i 15 e i 34 anni e in particolare in Italia le percentuali sono maggiori al 15%, sempre per questa fascia di età. Cosa spinge i giovani e gli adulti a consumare queste sostanze, delle quali ormai sono noti gli effetti negativi? I fattori sono molti, ma di sicuro la facile reperibilità delle droghe rappresenta un valido catalizzatore per il loro consumo.
Il mercato degli stupefacenti è la linfa vitale per molte associazioni a delinquere, che hanno compreso quanto questo smercio illegale sia fruttuoso. Tra il 12 e il 13 dicembre vi sono stati 27 provvedimenti restrittivi emessi a carico di alcuni membri dell’organizzazione mafiosa ‘Ndrangheta, e ben dieci arresti in Umbria. Nel gruppo degli arrestati figurano Commisso e Antonio Ribecco. Vari sono i reati di cui sono accusati e il traffico di droga è uno di questi. Così, si ha un’ulteriore conferma che l’Umbria non è immune alla mafia e in particolare che l’espansione delle associazioni a delinquere sul territorio umbro provoca seri danni all’economia della regione, ma anche alla salute della sua popolazione. I più lucrosi guadagni della mafia sono il frutto dell’annichilimento di molti ragazzi che gettano il proprio futuro diventando schiavi delle sostanze stupefacenti.
Fortunatamente, molte persone con il proprio lavoro hanno contribuito a smascherare alcuni membri di associazioni criminali e ad arginare i danni che queste ultime provocano, come l’ex Procuratore capo di Perugia Luigi De Ficchy, in pensione dal primo giugno 2019. Il magistrato ha segnalato come l’Umbria sia diventata un importante crocevia per il traffico di stupefacenti, asserendo che la vendita della droga è un’attività propria non solo delle mafie italiane, ma soprattutto delle mafie straniere, in particolare quella nigeriana e albanese. Infatti De Ficchy, in un’intervista al Messaggero, datata primo giugno 2019, ha dichiarato che la percentuale degli stranieri che trafficano droga in Umbria è del 60%, di gran lunga superiore alla media Nazionale che si attesta sul 30%. Dunque si tratta di una problematica reale che richiede un urgente intervento da parte delle Istituzioni, che devono assolutamente scardinare questo circolo di denaro basato sulla pelle di coloro che rimangono prigionieri della spirale della droga.
Inoltre, le vittime delle sostanze stupefacenti stanno aumentando nella fascia di età che va dai 14 anni in su. Questo dato allarmante è fornito da Claudia Covino, responsabile del Sert di Perugia per la Usl Umbria 1. La dottoressa spiega come molti adolescenti assumano anche nuovi tipi di droga acquistati su internet, di cui ancora non si sono individuati gli effetti e che, in aggiunta, non sono conosciuti né dai venditori, né tantomeno dagli acquirenti. Perciò, la dottoressa sottolinea come la digitalizzazione non porti una maggiore consapevolezza dei rischi comportati dall’assunzione di sostanze illecite, ma spesso, invece, rappresenti un mezzo di facile utilizzo per procurarsi la droga. Un altro aspetto fondamentale da considerare è che non essendo queste ultime delle sostanze stupefacenti di cui si conoscono la composizione e i danni che provocano, non si riescono a individuare le cure adatte. A questo punto ci si domanda, le famiglie di questi ragazzi dove sono? Come può un genitore presente non accorgersi che il proprio figlio effettua acquisti sospetti su internet? La risposta sorge, purtroppo, spontanea, ovvero che i ragazzi che riescono a procurarsi in questo modo delle sostanze illegali non hanno nessuno a vegliare su di loro, non hanno alcun punto di riferimento.
Dunque, non si possono attribuire tutte le responsabilità agli adolescenti, poiché come spiega chiaramente l’etimologia della stessa parola, derivante dal latino adolescens: participio presente del verbo adolescere, che significa letteralmente “che si sta nutrendo”, i ragazzi sono in via di formazione e non hanno alle spalle l’esperienza di un adulto. Quindi è fondamentale che ogni giovane abbia al proprio fianco una guida, che lo aiuti a discernere il bene dal male, dato che molto spesso è il contesto circostante a spingere i ragazzi in una direzione errata. Per contrastare in modo efficace il commercio di sostanze stupefacenti e il loro consumo da parte dei più giovani, è necessario che le Istituzioni svolgano il proprio compito e nel piccolo della vita quotidiana, i genitori dovrebbero seguire i propri figli, insegnando loro che non sempre ciò che allevia temporaneamente i tormenti adolescenziali con lo stordimento, agevola il loro superamento e soprattutto, che il proprio corpo è un dono che va rispettato, perché purtroppo non se ne può avere uno nuovo in cambio.
Amanda Bartoli per Agenzia Stampa Italia e Umbria Notizie Web
FONTI:
http://www.emcdda.europa.eu/system/files/publications/11364/20191724_TDAT19001ITN_PDF.pdf