(UNWEB) Perugia. la comunità diocesana «per liberarci da questo male che ci avvolge». Iniziata la “Novena alla Madonna della Grazia” dalla cattedrale di San Lorenzo, seguita da molti fedeli sui social media ecclesiali
«Al termine della messa di domenica prossima, che celebrerò qui in cattedrale, sollecitato anche da tanti fedeli, affiderò al Cuore Immacolato di Maria tutta la nostra Diocesi, perché è Lei, con il suo sguardo benigno e con il suo cuore materno, ad intercedere presso il Signore per liberarci da questo male che ci avvolge». Lo ha annunciato il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Cei, al termine della preghiera del Padre Nostro, recitata a mezzogiorno del 25 marzo, nella cattedrale di San Lorenzo, insieme al vescovo ausiliare mons. Marco Salvi e ad alcuni canonici, alla presenza del sindaco del capoluogo umbro Andrea Romizi in rappresentanza della città.
Si sono uniti spiritualmente a papa Francesco, nel momento in cui il Santo Padre recitava nella biblioteca privata del Palazzo apostolico la preghiera che accomuna tutti i cristiani delle diverse confessioni del mondo, per «implorare misericordia – ha detto il Pontefice – per l’umanità duramente provata dalla pandemia di coronavirus».
Il cardinale Bassetti ha concluso il momento di preghiera con la recita dell’Angelus, «il saluto a Maria», ricordando ai presenti “La Novena alla Madonna della Grazia per chiedere la fine della pandemia”, recitata anch’essa dalla cattedrale di San Lorenzo.
La “Novena” è iniziata lo stesso giorno della recita del Padre Nostro, il 25 marzo pomeriggio (alle ore 18.30), trasmessa da Umbria Radio InBlu (in replica alle ore 21) e sui social media ecclesiali (Youtube: @lavocepg; Facebook: @umbriaradioinblu e @chiesainumbria), seguita da casa da molti fedeli attraverso i social media ecclesiali.
Ad introdurre la “Novena” è stato il cardinale Bassetti e a guidarla l’arciprete mons. Fausto Sciurpa, davanti all’immagine della Madonna delle Grazie (opera attribuita ad un allievo del Perugino), tanta venerata dai perugini. «Sempre nei momenti di calamità il santo popolo di Dio – ha sottolineato il cardinale – si è rivolto alla Madre del Signore invocandola come aiuto, patrocinio e conforto. Con questo spirito abbiamo pensato ad una novena proprio per invocare l’aiuto, la protezione e il conforto della Santa Vergine».