(UNWEB) Assisi. Se pur in forma ridotta in osservanza dei protocolli sanitari Covid-19, oggi è stato celebrato il 76° anniversario della Liberazione della Città di Assisi.
Come ogni anno, l'amministrazione comunale, con il sindaco Stefania Proietti e i consiglieri comunali Paolo Lupattelli e Carlo Migliosi, si è recata, insieme ai rappresentanti delle associazioni di militari e combattenti, al cimitero degli inglesi a Rivotorto per onorare la memoria dei quasi mille giovani soldati che hanno pagato con il sangue il loro coraggio e il nostro futuro.
Una cerimonia semplice, quasi simbolica, iniziata alle 9.30 in piazza San Giuseppe di Copertino, poi il breve corteo fino all'ingresso del cimitero del Commonwealth, un grande prato verde ai piedi di Assisi dove riposano 949 soldati, tutti giovanissimi e tutti caduti in guerra, e dove è stata deposta una corona d'alloro.
Il Comune, presente con il Gonfalone, non ha voluto annullare la manifestazione convinto oggi più di ieri che sia un atto doveroso ricordare chi si è sacrificato per difendere i valori della libertà e della pace.
Era il 17 giugno del 1944 quando la città usciva dal terrore nazi-fascista e gli alleati facevano il loro ingresso in città liberandola dall'assedio dei tedeschi. Una data storica, scolpita nella mente e nel cuore di chi c'era e di chi oggi ha la responsabilità morale di farla conoscere alle nuove generazioni.
I minuti di raccoglimento nel cimitero di guerra Assisi War Cemetery sulle note del Silenzio sono stati intensi e osservati con commozione dai rappresentanti delle associazioni, a cominciare dal generale Francesco Tofi, presidente del Comitato per le adozioni dei caduti Commonwealth, oltre a Luigino Ciotti, delegato Anpi; Adriano Tofi, presidente Associaizone mutilati e invalidi; Francesco Mariottini, Associazione Bersaglieri; Alessandro Bilotta, Associazione Alpini; Giovanni Granato, Associazione Finanzieri e Giancarlo Mirti, Associazione Carabinieri in congedo.