Donate alla Caritas le sciarpe di maglia realizzate ai ferri dalle anziane delle due strutture. Saranno distribuite alle famiglie in difficoltà
(UNWEB) – Panicale, – Sarà un Natale “più caldo” a Panicale, grazie alle ospiti delle Residenze protette “Olindo Brancaleoni” e San Sebastiano” della Asl 1.
Le loro preziose e mantenute capacità manuali, unite al desiderio di rendersi utili per il prossimo, hanno dato vita ad un progetto di aiuto locale.
Le stesse anziane, infatti, che in questi mesi vedono limitata la loro possibilità di incontro con l’esterno, sono “uscite” sul territorio attraverso i loro lavori fatti a maglia.
Tante sciarpe colorate, eseguite sapientemente ai ferri, che questa mattina sono state ritirate dal parroco don Alessandro Segantin, affinché vengano donate attraverso la Caritas parrocchiale ai cittadini più in difficoltà. I volontari aggiungeranno questi manufatti ai pacchi natalizi che verranno consegnati a Natale alle famiglie indigenti del territorio.
La bella iniziativa si pone in continuità con il progetto “Il cuore in un filo” che il Comune di Panicale aveva avviato durante la prima fase di emergenza sanitaria.
“Si tratta di un progetto di collaborazione e sussidiarietà orizzontale – spiega l’assistente sociale delle Rp di Panicale Elisa Cinti - in cui il “dentro” e il “fuori” è riuscito a connettersi e a ricamare una relazione di aiuto che speriamo possa scaldare sia le famiglie individuate, ma anche tutta la comunità locale che ancora una volta ha dimostrato di essere viva e solidale”.
Soddisfatta per questa iniziativa che riprende le motivazioni del progetto “Il cuore in un filo” si dice anche il vicesindaco Anna Buso. “La nostra comunità – dichiara – non smette di preoccuparsi di chi sta soffrendo maggiormente in questo periodo di emergenza. Inoltre si dà modo alle ospiti delle strutture di riempire le loro giornate con attività stimolanti e che mettono a frutto le loro competenze”.
Le anziane sono già pronte a rimettersi all’opera per nuovi progetti manuali e dalle Rp viene lanciato l’appello a donare la materia prima. “Chi ha della lana – fanno sapere delle due strutture – la può fornire: le ospiti saranno ben felici di riceverla e trasformarla”.