La segretaria Marinelli: serve cambio di rotta politica per riaffermare ruolo della scuola - Tra le rivendicazioni la riduzione di alunni per classe e immissioni in ruolo dei precari
(UNWEB) Perugia- Continua la protesta del mondo della scuola che lunedì 25 gennaio organizzerà presìdi davanti agli Uffici scolastici regionali di molte città italiane e a Roma davanti al Ministero dell’istruzione.
Rientro in presenza e sicurezza. “A pochi giorni dalla chiusura delle nuove iscrizioni degli studenti – afferma Lucia Marinelli, segretaria regionale della Uil Scuola Umbria –, appare quanto mai necessario affrontare le misure di intervento per il nuovo anno scolastico, al quale abbiamo il dovere di pensare fin da ora a garanzia della sicurezza degli studenti e di tutto il personale scolastico. La Uil Scuola non può che sostenere le ragioni della scuola in presenza e in sicurezza, temi sostenuti anche da ‘Priorità alla Scuola’ in questi mesi”.
Le richieste. Alla luce di tutto ciò, Uil Scuola rivendica: interventi a favore dell’apertura in presenza e in sicurezza delle scuole; l’adeguamento delle strutture scolastiche con presidi sanitari che ne diano garanzia; la riduzione di alunni per classe; costituzione di organici triennali su cui operare immediate immissioni in ruolo del personale precario; introduzione di contratti a tempo determinato triennali.
Il ruolo della scuola. “Serve un cambio di rotta politica – osserva Marinelli – da realizzare con una azione unitaria, sindacale e sociale, da fare insieme, per riaffermare il ruolo democratico della scuola della Costituzione, scivolata drammaticamente sotto l’attacco di anni di politiche neo liberiste. Il sistema di istruzione nazionale può superare i limiti e le disuguaglianze che la pandemia ha accentuato e reso visibili solo con la stabilità del lavoro dei precari e gli investimenti per fare di istruzione e formazione i temi centrali, sin da subito, delle scelte nella destinazione delle risorse del Recovery Fund. Serve un’azione sinergica di sindacati, associazioni e società civile, che rivendichi politiche di investimento e di tutela della scuola, intesa come sistema statale di istruzione, laica e libera da condizionamenti politici e di mercato. L’autonomia scolastica, con la sua comunità educante, resta l’ambiente ideale dove svolgere la propria reale funzione”.