Mari Franceschini, Anpi: "Questi uomini ci ricordano la necessità di difendere i valori per cui hanno perso la vita"
(UNWEB) MAGIONE – Istituzioni e cittadini hanno reso omaggio al Monumento ai caduti di Montebuono eretto in memoria degli dell'agguato nazifascista in cui, l'8 giugno del 1944, persero la vita undici cittadini di Agello e altri tre furono feriti con la deposizione della corona di alloro.
Dopo i saluti del sindaco Giacomo Chiodini e la consueta benedizione fatta da padre Francesco Ciaffoloni che ogni anno in occasione dell'8 giugno celebra una messa nel ricordo dei contadini defunti, Vanni Ruggeri, storico e assessore alla cultura del Comune di Magione ha ricordato le vicende storiche che portarono al tragico epilogo. "L'atto compiuto dai contadini uccisi nell'agguato nazi-fascista di Montebuono "– ha affermato Ruggeri – è a pieno titolo collocato nell'ambito della grande storia della Resistenza."
"Questi morti ci chiedono di difendere quello per cui si sono sacrificati altrimenti le commemorazioni non servono a niente." Con queste parole la presidente dell'Associazione nazionale partigiani d'Italia (Anpi) provinciali, Mari Franceschini, ha evidenziato il ruolo che devono svolgere le commemorazioni: "un momento di ricordo ma anche di presa di consapevolezza per lottare contro chi opera per cancellare i diritti costituzionali nati dal sacrificio di queste persone." La presidente provinciale ha poi sottolineato il rischio dell'indifferenza o della scarsa attenzione verso fenomeni che portano in sé il ritorno a forme di fascismo, diverse nelle modalità di azione ma non per questo meno pericolose e verso cui serve la massima mobilitazione.
La cerimonia a cui insieme a tanti cittadini, giunta e consiglieri comunali, rappresentanti della proloco di Agello, sono intervenuti Simona Meloni, vicepresidente dell'assemblea legislativa dell'Umbria, il capitano Andrea Caneschi e il maresciallo Alessandro Scarchini per l'Arma dei Carabinieri, si è conclusa con il ricordo dei nomi dei caduti fatta dal primo cittadino.
Gli uccisi nell'azione di ritorsione contro l'atto di ribellione furono: Carlo Battigamba, Belfico Angelo, Burattini Sestilio, Fagioli Angelo, Fagioli Quartilio, Felicioni Renzo, Zetti Franco, Cipolloni Alfredo, Pedetti Gaetano, Mencaroni Sante, Renaglia Fernando.