(UNWEB) Oggi come Sinistra Universitaria- UDU Perugia e Altrascuola- Rete degli Studenti Medi Perugia, siamo scesi in Piazza Italia a Perugia, davanti al palazzo della Regione, a sostegno del presidio organizzato dai sindacati CGIL, CISL e UIL. Sono state consegnate oltre 8500 firme per la petizione popolare che chiedeva di riscrivere il piano socio-sanitario regionale, per salvaguardare la sanità pubblica e universale in Umbria.
"Come sindacato studentesco sentiamo l'esigenza di stare accanto ai sindacati oggi in piazza per ribadire quanto il piano sanitario regionale si sia dimostrato inadeguato a rispondere alle esigenze della nostra regione." ha affermato Margherita Esposito, Coordinatrice della Sinistra Universitaria - UDU Perugia. "La capillarità dei servizi deve essere un faro da seguire, perché solo lavorando in questo modo si può garantire un servizio accessibile a tutte e a tutti. Penso in particolare alla situazione dei consultori, costantemente sottofinanziati e depotenziati. Noi ci immaginiamo questi spazi come dei luoghi sicuri, di incontro e di dialogo. Infine vorrei sottolineare come manchi all'appello anche la convenzione fra università e azienda ospedaliera. Nel piano non si fa minimamente menzione al potenziamento della rete di scuole di specializzazione e all'istituzione di nuove scuole, mentre si prevede addirittura la possibilità per la regione di avviare Convenzioni con Atenei extra-Regione per la frequenza di Medici in Formazione Specialistica per quelle discipline attualmente non presenti nell'Ateneo perugino. Ancora una volta appare visibile come la Regione Umbria non investa nel suo territorio. Chiediamo più investimenti nella formazione, più tutele per gli studenti tirocinanti, una sanità accessibile, che sia davvero un bene per tutte e tutti."
"Completamente trascurato è anche il tema della salute mentale." ha aggiunto Anna Pierucci, Coordinatrice di Altrascuola - Rete degli Studenti Medi Perugia. "Dopo il lockdown e le restrizioni subite, le richieste di un supporto psicologico sono aumentate a dismisura. Non possiamo nascondere come la salute mentale oggi sia un lusso riservato a chi se la può permettere.
Dopo una mancata risposta a livello nazionale con i continui cambi di decisione sul bonus psicologico ci aspettavamo una risposta decisa a livello locale. Purtroppo leggendo il piano sanitario regionale abbiamo potuto constatare che questa tematica non è stata presa in carico dai dirigenti della nostra regione".
Così, in una nota, UDU Perugia.