nuovo allestimento ipogeo volumni 30 09 2022 4L'assessore all'urbanistica, Margherita Scoccia, e la direttrice del Manu, Maria Angela Turchetti, hanno fornito i dettagli di un ampio progetto di valorizzazione di riconnessione del sito al quartiere di Ponte San Giovanni

(UNWEB) Perugia.  Un nuovo fiore all’occhiello per l’Ipogeo dei Volumni, uno dei musei più importanti di Perugia, è stato presentato oggi presso il parco archeologico in via Assisana. È il nuovo allestimento che, per la prima volta, racconta al pubblico la famiglia Cai Carcu. Grazie alla sinergia tra il Ministero della cultura e l’amministrazione comunale di Perugia, l’allestimento e il suo particolare stile si presentano come una prima, tangibile manifestazione di un più grande progetto di valorizzazione dell’Ipogeo, funzionale anche a una sua riconnessione con il contesto urbano che lo ospita, grazie a una parte dei fondi ottenuti dal Comune di Perugia per i due programmi Pinqua (Piano Innovativo per la Qualità dell’Abitare) a seguito di un bando del Ministero delle infrastrutture.

L’assessore all’urbanistica del Comune di Perugia, Margherita Scoccia, ha espresso la soddisfazione dell’amministrazione “nel dare il suo contributo alla rinascita dell’Ipogeo dei Volumni e della Necropoli del Palazzone, inseriti nei programmi di rigenerazione urbana Pinqua, attraverso i quali sono stati ottenuti fondi per oltre 30 ml di euro per la rigenerazione di tutto il quartiere di Ponte San Giovanni, che cambierà profondamente volto nel corso dei prossimi tempi”.

Il sito archeologico più importante della città, in particolare, vedrà realizzarsi “un progetto che porterà non solo alla valorizzazione del patrimonio esistente, ma anche all’ampliamento della sua offerta culturale, attraverso nuovi spazi espositivi, nuove ricerche in sito, l’implementazione del parco archeologico che verrà aperto alla città e reso fruibile con tecnologie innovative di lettura dei manufatti, in un ambito ancora più ampio di trasformazione della città verso un sistema dell’abitare più a misura della persona”. Un percorso ambizioso, quello delineato dall’assessore, “che ha consentito al Comune di Perugia di essere tra i primi in Italia ammessi al finanziamento Pinqua” e rispetto al quale “il Museo archeologico nazionale dell’Umbria ha subito attivato una stretta collaborazione dimostrando di credere nelle opportunità che si stavano cogliendo”.

L’architetto Franco Marini, dirigente Struttura organizzativa Pianificazione territoriale e progetti strategici del Comune di Perugia, ha poi approfondito i due Programmi integrati per la qualità dell’abitare (Pinqua) per la rigenerazione di Ponte San Giovanni, presentati dal Comune di Perugia a seguito del bando del Ministero delle Infrastrutture, ed entrambi ammessi a finanziamento. “Una imperdibile occasione – ha sottolineato – per sanare una delle ferite aperte nel tessuto del quartiere (recupero quartiere ex Palazzetti, proposta Pinqua denominata “PS5G”) e per realizzare quella molteplicità di interventi tesi alla ricucitura degli spazi pubblici, alla qualificazione della struttura verde, delle percorrenze pedonali e ciclabili, delle attrezzature pubbliche citata come una delle strategie del PRG per il quartiere di Ponte San Giovanni e mai attuata”.

Tra i principali progetti presentati nell’ambito dei due programmi Pinqua figura quindi “il recupero e la valorizzazione del sito archeologico dell’Ipogeo dei Volumni, sito di straordinario valore culturale e elemento identitario della città e del quartiere. Un intervento di oltre 1,7 milioni di euro che porterà ad un nuovo splendore uno dei siti più significativi dell’era etrusca”.

Come poi spiegato dall’architetto Francesco Di Lorenzo, gli interventi previsti dai finanziamenti Pinqua per l’area archeologica dell’Ipogeo dei Volumni e Necropoli del Palazzone si caratterizzano come progetti di valorizzazione di beni culturali, ma sono al contempo progetti dal forte carattere urbano e paesaggistico. L’obiettivo di entrambi i progetti è quello di ‘riabilitare’ un contesto che, seppur marginalizzato e sminuito dai vincoli fisici imposti dalla presenza della ferrovia e dei cavalcavia stradali, risulta fortemente connotato dal punto di vista storico ed artistico, tanto da caratterizzarsi ancora oggi quale elemento identitario per la comunità perugina.

L’intervento denominato “Valorizzazione dell’Ipogeo dei Volumni e Necropoli del Palazzone: opere relative a Antiquarium, parco archeologico e ingresso via Zenobia” si concentra sull’area della Necropoli e prevede opere di valorizzazione e manutenzione straordinaria dei percorsi, delle tombe e della struttura che ospita l’Antiquarium, le cui sale saranno interessate da nuovi apparati allestitivi. Sia i percorsi all’aperto che le sale espositive ha detto ancora Clemente – saranno dotati di nuovi presidi alla visita, progettati in modo da migliorare la comprensione dei materiali esposti e la loro connessione coi contesti di ritrovamento. Le opere previste per l’ingresso su via Zenobia intendono offrire un accesso alternativo, con eventuale punto di partenza/arrivo di una pista ciclo pedonale, pensato soprattutto per i cittadini di Ponte San Giovanni.

L’intervento di “Valorizzazione dell’Ipogeo dei Volumni e Necropoli del Palazzone: opere relative a vestibolo, Ipogeo e ingresso area esterna parcheggio” propone invece una serie di opere volte a riqualificare l’Ipogeo dei Volumni e le aree prossime; si prevedono lavori di manutenzione del vestibolo che ospita la tomba ipogea, valorizzazione del percorso museale con apparati didattici innovativi e un nuovo sistema di illuminazione della tomba che ne metta in risalto la plasticità interna e le caratteristiche architettoniche. Contestualmente verrà ripensato il sistema di accesso, con una definitiva sistemazione del parcheggio su via Assisana e opere volte all’ottimizzazione del percorso di ingresso al vestibolo.

Gli interventi intendono trasformare l’area in un parco archeologico visitabile non solo da specialisti, un contesto aperto alla cittadinanza e fruibile da tutte le tipologie di visitatore.

A parlare dei nuovi allestimenti relativi alla famiglia Carcu, la cui tomba a camera fu scoperta nel 1963, è stata Maria Angela Turchetti, direttore Ipogeo dei Volumni e Necropoli del Palazzone – Museo Archeologico Nazionale dell’Umbria.

Come direttore e coordinatore scientifico del progetto allestitivo, Turchetti ha scelto di presentare la famiglia Cai Carcu con una selezione (per motivi di spazio nella sala espositiva) delle urne rinvenute, ricollocate secondo lo schema in cui furono deposte nella tomba, noto da alcune foto scattate al momento del ritrovamento.

La particolare attenzione al contesto funerario è sottolineata nell’esposizione anche dalla presenza dell’albero genealogico della famiglia e dalla trascrizione delle iscrizioni, mentre la mappa delle principali necropoli di Perugia e l’alfabeto etrusco alle pareti facilitano la comprensione e la godibilità dell’allestimento.

Il fondatore del sepolcro, come dimostra anche la posizione al centro della banchina di fondo è Vel Cai Carcu che sposa Thana Caia Prucui, da cui ha 4 figli, Vel junior, Laris, Arnth e il piccolo Larth (Larza), presenti nella tomba con le spose e i rispettivi discendenti.

Vel è figlio di Larth Cai Carcu, che non è sepolto nella tomba, marito di Thana Herini deposta invece accanto al figlio. Vel Cai Carcu è sepolto nell’urna più bella che presenta sulla cassa Telefo che prende in ostaggio e minaccia il piccolo Oreste, figlio di Agamennone. Sul coperchio è ritratto lo stesso Vel insieme alla consorte, raffigurati in un tenero abbraccio. L’iscrizione dell’urna non menziona la sposa di Vel: è Thana Caia Prucui, che visse ancora a lungo dopo la morte del marito. Eccezionale l’età raggiunta indicata nella iscrizione: ben 91 anni, l’unico caso ad oggi noto a Perugia.


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