(UNWEB) Si è svolta oggi, lunedì 17 ottobre, l’inaugurazione del restauro della Pietra della giustizia e del portale di Francesco di Guido da Settignano nella sala del Consiglio comunale di Palazzo dei Priori.
Alla cerimonia hanno partecipato il sindaco Andrea Romizi, la vice presidente del Consiglio comunale Roberta Ricci, l’assessore ai lavori pubblici e art bonus Otello Numerini, l’assessore alla cultura Leonardo Varasano, la consigliera delegata per art bonus Fotinì Giustozzi, il dirigente area opere pubbliche Fabio Zepparelli, lo staff Art Bonus, la restauratrice Carla Mancini e i mecenati che hanno finanziato il restauro del bene.
A portare i saluti agli ospiti presenti e a rimarcare l’importanza degli interventi eseguiti nella sala della massima assiste cittadina è stata la vice presidente del Consiglio, Roberta Ricci.
L’assessore Numerini si è detto particolarmente soddisfatto per l’andamento di Art Bonus visto che finora sono state fatte donazioni per quasi 2,2 milioni e il numero dei mecenati, tra cittadini, imprese e associazioni, è salito a 533, con 32 beni restaurati e nuovi interventi già in cantiere.
Varasano ha ringraziato in particolare Umbra Acque e Acea, nelle persone dell’amministratrice delegata e del presidente di Umbra Acque, rispettivamente Tiziana Buonfiglio e Filippo Calabrese, e del direttore generale di Acea, Giovanni Papaleo, “il quale – ha detto l’assessore – non è nostro concittadino ma ha dimostrato un trasporto per il restauro del portale davvero sorprendente”. Buonfiglio ha sostenuto che come concessionari di servizi pubblici essenziali è importante ricordare il dovere di operare per il territorio anche cogliendo occasioni come quella offerta da Art Bonus. Il dg Papaleo ha spiegato che Acea sta incrementando gli interventi nei territori in cui è presente; l’Umbria è regione virtuosa e quindi investire qui è particolarmente importante.
La consigliera Giustozzi ha ricordato l’odg presentato per sensibilizzare tutti i consiglieri alla donazione; in breve arrivarono le somme a cui si sono subito aggiunte quelle di Omphalos.
Il presidente di Omphalos, Stefano Bucaioni, ha sostenuto che la cura delle persone passa anche attraverso la cura dei beni comuni e Art Bonus è uno strumento che consente la partecipazione collettiva alla bellezza e al benessere della città. Con questo spirito l’associazione ha contribuito a finanziare il monumento ai caduti del XX Giugno. In quel caso, viene in considerazione il valore della lotta per l’indipendenza; la Pietra della giustizia ci ricorda, invece, il ruolo del Comune come strumento di giustizia sociale. Non è un caso – ha proseguito Bucaioni – che la pietra sia nella sala del Consiglio: essa vale a rammentare a tutti gli eletti, al di là degli schieramenti politici, che l’orizzonte comune deve restare quello dell’uguaglianza civile, economica e sociale, valori su cui si è fondato l’attività di Omphalos.
Il sindaco Andrea Romizi ha sottolineato che sono stati già oggetto di intervento diversi punti di palazzo dei Priori, segno che viene considerato casa comune di tutti e che è circondato da grande affetto, come altri monumenti nei dintorni. “Mi preme – ha anche detto – che non si perda la memoria dei tanti che si sono voluti riappropriare dei nostri beni culturali. Per questo si lavorerà a una pubblicazione che darà spazio anche ai mecenati. Art Bonus resta inoltre importante perché mette in luce la professionalità di tanti restauratori, locali e non, e degli uffici comunali che si occupano di Art Bonus da più di sette anni”.
Il restauro – La scorsa estate, ha poi ricordato la restauratrice Carla Mancini, con i fondi raccolti per mezzo della iniziativa Art Bonus, approfittando del periodo di sospensione delle attività, si sono svolti i lavori di restauro dei beni d’interesse storico-artistico conservati nella Sala del Consiglio: la Pietra della Giustizia (1234) e il portale di Francesco di Guido da Settignano (XV secolo). La superficie lapidea della Pietra era interessata da una spessa patina scura, distribuita uniformemente su tutta la superficie, generata dal deposito di polveri, che nei secoli si sono concrezionate, e dall’illuminazione, usata a quel tempo, con candele o lampade ad olio. Una frattura netta riguardava l’angolo in alto a sinistra.
La minuziosa pulitura dalle patine non coerenti, ha permesso il recupero dell’opera riportandola alla sua straordinaria bellezza. Il marmo con il quale fu costruita, già studiato dalle dottoresse Luana Cenciaioli e Gianna Dareggi, apparteneva a un reperto antico della Perugia di epoca imperiale, quindi un materiale di “reimpiego”, che dava ancor più lustro al prezioso manufatto.
A sottolineare l’importanza che il Comune attribuiva alla Pietra della Giustizia, durante il minuzioso restauro, eseguito da Carla Mancini e dal suo staff, si sono trovate tracce di doratura, attentamente inserita all’interno dell’incisione delle lettere che compongono l’editto.
Nella stessa Sala del Consiglio si trova anche un portale scolpito in pietra serena restaurato anch’esso, come detto, con i fondi Art Bonus. Alla fine del XV secolo Francesco di Guido, utilizzando la preziosa pietra “cavata” nelle vicinanze di Firenze, precisamente a Settignano, sua città d’origine, scolpisce i fastosi portali del corridoio d’entrata alla Casa comunale. Quello interessato dal recente restauro, anch’esso eseguito dalla ditta Carma srl, di Carla Mancini, durante la pulitura ha mostrato alcune tracce di policromia azzurra e giallo ocra.
I mecenati – Il restauro della Pietra è stato reso possibile grazie a: associazione Omphalos, Cristina Bertinelli (assessore del Comune di Perugia), Margherita Scoccia (assessore del Comune di Perugia) e i consiglieri David Bonifazi, Daniela Casaccia, Michele Cesaro, Alessio Fioroni, Fotinì Giustozzi, Lorenzo Mattioni, Riccardo Mencaglia, Michele Nannarone, Gino Puletti, Roberta Ricci, , Luca Valigi, Francesco Vignaroli, Nicola Volpi.
Il restauro del portale è stato finanziato da Acea Spa.