25 novembre MagioneNell'incontro organizzato a Magione storie di soprusi ma, soprattutto, invito a istituzioni e associazioni ad agire

(UNWEB) MAGIONE – La storia di una vittima, quella di Monica Ravizza raccontata nel libro "Credi davvero che sia sincero" di Roberto Ottonelli, e la narrazione fatta attraverso la rappresentazione di un fiore delle tante, troppe, donne uccise per motivi che a leggerli sono di una futilità disarmante nella pubblicazione "Fiori recisi" di Francesca Ascione, ambedue pubblicati da Bertoni editore, sono stati la base per una riflessione sul drammatico fenomeno della violenza sulle donne nell'iniziativa promossa dal Circolo lettori ad alta voce di Magione in collaborazione con l'Amministrazione comunale e Compagnia teatrale magionese in occasione del 25 novembre.

Pochi dati nel libro di Francesca: gli anni, un nome e la motivazione riportata dai giornali o data da chi aveva commesso il femminicidio, le sono sufficienti per far comprendere che la violenza contro la donna è trasversale. Riguarda donne di tutte le età che, troppo spesso, non sanno comprendere i segnali di pericolo che ci sono dentro una relazione malata.

Un caso su tutti, raccontato dallo scrittore Roberto Ottonelli che ha partecipato all'incontro in modalità online, quello della giovanissima Monica Ravizza uccisa dall'uomo che voleva lasciare, Diego Armando Mancuso nel 2003.

"Nel libro Martina, la protagonista, – spiega Alessandra Cardone del Circolo LaAV che ha intervistato l'autore - non la scampa e resta impigliata come in una ragnatela. Quello di Roberto non è solo un racconto romanzato, ispirato ad una storia vera. Il suo è un grido di allarme, una specie di avvertimento rivolto alle donne sì, ma anche agli uomini, per dare l'opportunità di parlarne, in tutte le modalità possibili e il più possibile, non solo su fatti di cronaca purtroppo immutabili, ma soprattutto su quelli che potrebbero diventarlo. Perché parlarne e raccontarlo può aiutare nella prevenzione che è l'unica azione auspicabile. Una prevenzione che educhi donne e uomini a relazioni sane e rispettose. Roberto sui social e nelle sue interviste testimonia di molte donne che si sono salvate, che si sono riconosciute nel racconto di Credi davvero (che sia sincero) e che hanno chiesto aiuto."

Dal libro è stata tratta una rappresentazione teatrale alla quale sono stati invitati i giovani delle scuole e molti ragazzi hanno potuto farsi delle domande.

Dalla morte di Monica è nata l' Associazione Difesa Donne : Noi ci Siamo di cui anche Roberto fa parte. Così che la morte di molte donne come Monica non sia l'epilogo "scontato" di umane storie.


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