La cerimonia si è tenuta martedì 23 maggio presso la sala Montalcini del Creo di Perugia
Si tratta di un macchinario medicale Omnia, del valore di circa 10mila euro, per la ricostruzione non chirurgica del seno
(UNWEB) Perugia, – Un macchinario medicale di ultima generazione. In questo consiste la prima donazione che l’associazione Vivo a Colori, a poco più di un anno dalla sua costituzione, ha effettuato alla Breast Unit dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia.
Omnia è un computer touch screen collegato ad un manipolo, in grado di eseguire diversi tipi di trattamenti tra cui la ricostruzione non chirurgica dell'areola mammaria e del capezzolo a donne sottoposte a mastectomia radicale. La micropigmentazione dell’areola mammaria prevede l’inserimento sotto la pelle di un pigmento – privo di metalli – volto a ricostruire e ricreare la zona dell’areola e del capezzolo. L’obiettivo è quello di andare a ridisegnare in 3D un’areola quanto più naturale possibile e quanto più simile a quella dell’altro seno. Oltre al dispositivo, l’associazione Vivo a Colori continuerà a supportare l’azienda ospedaliera di Perugia con l’acquisto del materiale di consumo che serve per l’utilizzo del tatuatore.
La cerimonia di donazione si è tenuta martedì 23 maggio presso la sala Montalcini situata nell’edificio del Creo di Perugia. Erano presenti alla donazione: Giuseppe De Filippis, direttore generale dell'Azienda Ospedaliera di Perugia; Claudia Maggiurana, presidente associazione Vivo a Colori; Andrea Romizi, sindaco di Perugia, e Andrea Pilati, vicesindaco di Marsciano. In platea Michelangelo Longo di Stem Medicali, che ha presentato il macchinario e le sue funzionalità, le dottoresse Ambra Mariotti e Alessandra Servoli della Breast Unit dell'ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia e il consigliere comunale di Perugia Roberta Ricci.
“In poco più di un anno abbiamo raggiunto il nostro obiettivo – ha affermato Claudia Maggiurana – raccogliendo la somma di circa 10mila euro, necessaria per l’acquisto del macchinario. Questo grazie alle iniziative che abbiamo organizzato e alle persone, associazioni e aziende che ci hanno sostenuto. Speriamo che questa donazione possa servire a tutte le donne che ne hanno la necessità sia come sostegno psicologico sia per chiudere un percorso che le ha viste affrontare una malattia che le ha colpite improvvisamente. Sono molto contenta perché l’associazione ha raggiunto non solo questo obiettivo ma stiamo lavorando su altri che contiamo di chiudere a breve”.
“La chirurgia senologia – ha detto anche Ambra Mariotti – rappresenta solo una parte del trattamento della mammella. La mastectomia sarà sempre una mutilazione per la donna ma le tecniche chirurgiche di oggi ci hanno permesso di cambiare l'approccio chirurgico alla mastectomia, di cui questa azienda è all'avanguardia. Questo tatuatore ci consente di apportare una modifica finale che serve alla paziente dal punto di vista mentale. Ricostruire areola dà la sensazione visiva di superamento della malattia. Vivo a Colori è un’associazione di supporto alle donne ed in un anno ha raggiunto il target e l’obiettivo che si era preposta. Ha donato qualcosa che serve alla donna e alla comunità e che dà colore come il nome della sua associazione”.
“Questa associazione – ha rimarcato Andrea Pilati – è un esempio di tenacia e perseveranza. Ha sede nel mio Comune ed abbiamo avuto modo di confrontarci con Claudia su di una serie di iniziative. Vivo a Colori coinvolge cultura, innovazione e arte in modo efficace. Grazie per quello che state facendo”.
“Sono contento della presenza di Pilati – ha affermato Andrea Romizi - perché abbiamo un bell’esempio di comunità allargata a beneficio delle donne. Vivo a Colori è una realtà nuova che si è subito affermata in maniera fattiva. Ringrazio Claudia e la sua associazione per quello che fate. Complimenti perché avete fatto tutto nell’arco di un anno, siete riusciti ad acquistare un dispositivo di un certo costo”.
“Per noi – ha concluso Giuseppe De Fillippis – è un piacere avervi accanto. Avete la forza ed il potere di capire i pazienti dove noi non arriviamo perché il paziente vede il terzo settore come il suo intermediario. Il tatuatore che ci è stato donato – ha sottolineato - non è la ciliegina della torta ma è parte della torta che mancava. Donarlo dopo un anno dalla costituzione dell’associazione ha dimostrato la costanza e la grinta di Claudia e di tutti quelli che la sostengono e l’aiutano. Sicuramente il suo utilizzo costante e utile. Grazie di cuore”.