(UNWEB) «Abbiamo voluto aspettare nella pia illusione che il Sindaco di Terni Stefano Bandecchi ritrattasse parole tanto gravi, che fosse stato frainteso, che si fosse trattato di uno spiacevole fraintendimento. Invece no! Nessun passo indietro, nessuna rettifica». Con queste parole Azzurro Donna Umbria, risponde al Primo cittadino di Terni, dopo le sue frasi agghiaccianti, pronunciate durante la Giornata Internazionale della violenza sulle donne.
In una nota stampa Azzurro Donna scrive che ha aspettato qualche giorno prima di farsi avanti attendendo:«Un moto di orgoglio della sua giunta, uomini e donne che si fossero alzati in piedi prendendo le distanze dal loro Sindaco. E invece no, anzi. Oggi abbiamo dovuto assistere – aggiunge - all'intervista dell'Assessore Michela Bordoni che, in un tentativo maldestro di difesa dell'indifendibile, ha sostenuto, quasi con stupore, che il Sindaco la tratta bene quando lavorano insieme, considerandola un suo pari. Addirittura! Il fatto di trattare da essere umano una collega di giunta renderebbe meno gravi frasi come 'se non tradisci una donna non sei normale e prima o poi l'ammazzi' o affermazioni secondo cui gli uomini vivono la loro vita contro natura rimanendo fedeli alla loro donna e giustificandoli quando questi, nonostante tale enorme sforzo, vengono lasciati e poi 'sbroccano'».
E poi si sono chieste:«Se fosse più grave la visione che Bandecchi ha delle donne o quella che ha degli uomini; questi ultimi descritti come animali con impulsi irrefrenabili, come bestie violente messe in cattività da una società che li vuole rispettosi delle regole civili e che vivono il rispetto per la propria compagna come qualcosa di innaturale. E poi ci sono loro, le donne che ad un certo punto della loro vita pensano anche di avere il diritto di lasciare il proprio uomo e, come delle sciocche illuse, pensano anche di non meritarsi quattro ceffoni (se va bene) per questo loro atteggiamento sfrontato».
Azzurro Donna poi scrive: «Sindaco Bandecchi, noi ci rivolgiamo a Lei pregandola, ogni tanto, di ricordarsi del ruolo che ricopre e della responsabilità che le cittadine ed i cittadini ternani le hanno voluto affidare. Se anche un solo suo concittadino si dovesse sentire giustificato dalle sue parole ad usare violenza nei confronti della sua compagna, se anche una sola donna della sua città si fosse sentita sbagliata prendendo per buone le sue battute inqualificabili e maschiliste, se anche una sola donna decidesse di non denunciare una violenza impaurita dalle sue affermazioni, caro Sindaco in tal caso la Sua responsabilità umana, prima che politica, sarebbe gravissima».
Ed infine lo invitano a riflettere sulle parole dette:«Sindaco Bandecchi, se non è capace di tenere a freno il suo impeto, se pensa che tutto sia uno scherzo, se non capisce l'importanza del ruolo che sta ricoprendo, La invitiamo a dimettersi perché la violenza non è un gioco e non è mai giustificabile, né in consiglio comunale né tra le mura domestiche».