(UNWEB) Perugia. Ha destato vivo interesse in tutti in partecipanti la visita allo Studio Moretti Caselli, in via Fatebenefratelli, promossa dall’Assessorato alle politiche sociali e pari opportunità del Comune di Perugia in vista del Premio Impresa Donna, dedicato quest’anno a Rosa e Cecilia Caselli Moretti, che, ancora molto giovani, ereditarono l’impresa di famiglia, fondata da Francesco Moretti, dal padre Lodovico Caselli.
Insieme all’assessore alle pari opportunità Edi Cicchi, hanno partecipato l’assessore regionale allo sviluppo economico, Michele Fioroni, la consigliera comunale Cristiana Casaioli, Giuliana Piandoro in rappresentanza della Camera di Commercio e componente della giuria del Premio, Marina Gasparri di Cna, Angela Maria Spalazzi Caproni di Confagricoltura, Francesca Cassano e Rosaria Yabar di Aidda e Carla Milleri di Coldiretti.
Ad accogliere i rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni di categoria è stata Anna Matilde Falsettini, pronipote di Rosa e Cecilia Caselli Moretti, che ha spiegato la storia dello Studio giunto fino ai nostri giorni da metà dell’Ottocento. L’attività dello Studio Moretti Caselli – ha ricordato – ebbe formalmente inizio nel 1858, con il lavoro svolto da Francesco Moretti presso il duomo di Todi (un primo laboratorio di ricerca sulle antiche tecniche di pittura su vetro). Dal 1862 fu installato un vero e proprio Studio, cui era annesso un laboratorio tecnico, nell’ex convento di San Domenico a Perugia. Nel 1875 il laboratorio fu trasferito presso un’altra struttura cittadina, l’ex convento di San Francesco al Prato. L’ultimo e definitivo avvenne nel 1895 nell’edificio sito nell’attuale via Fatebenefratelli. Alla prematura scomparsa del padre, Rosa e Cecilia Caselli Moretti ne conclusero i lavori avviati in diverse città, realizzarono numerose vetrate e, tra il 1925 e il 1930, eseguirono anche quello che è considerato il loro capolavoro: la vetrata riproducente l’Ultima Cena di Leonardo da Vinci per il cimitero di Glendale in California. È proprio questa opera che spinge l’assessore Cicchi a parlare delle due artiste perugine come di “ambasciatrici del made in Umbria”.
L’assessore ha ricordato ai presenti che il premio, dopo un ordine del giorno presentato dalla consigliera Casaioli e fatto proprio all’unanimità dal Consiglio comunale, “è nato per evidenziare le peculiarità delle aziende perugine al femminile al fine di sostenerle e fungere da stimolo per questo ambito dell’imprenditoria locale”. Casaioli ha aggiunto che, in tempi in cui il dramma dei femminicidi continua, purtroppo, a rivelarsi di drammatica attualità, celebrare realtà aziendali al femminile è tanto più importante, in quanto la realizzazione lavorativa è un essenziale fattore di tutela e di empowerment per la donna.
Appuntamento il 19 marzo dalle 15.30 nella sala dei Notari di Palazzo dei Priori per la consegna dei riconoscimenti per ciascuna delle tre sezioni del premio: “Tradizione e tecnologia al femminile per l’innovazione del Made in Italy” (prima sezione); “Imprenditrice Under 35” (seconda sezione), “Welfare aziendale: pilastro nell’architettura delle aziende moderne” (terza sezione).