(UNWEB) Perugia. Anche la città di Perugia ha partecipato alla giornata di festa dei Vigili del Fuoco, in occasione delle celebrazioni in onore di Santa Barbara, Patrona del Corpo.
Numerose le cerimonie che si sono svolte in varie aree della città.
La prima alle 9 è andata in scena presso il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco a Madonna Alta, dove si è tenuta la tradizionale deposizione di una corona d’alloro al monumento ai caduti in servizio. Presenti per l’occasione la sindaca Vittoria Ferdinandi, la presidente della Regione Umbria Stefania Proietti, il Prefetto di Perugia Armando Gradone, oltre alle principali Autorità militari della Regione.
Alle 11, invece, presso la Cattedrale di San Lorenzo si è tenuta la solenne celebrazione liturgica, presieduta da S.Ecc. Monsignor Ivan Maffeis, Arcivescovo di Perugia e Città della Pieve, con l’accompagnamento musicale del Coro del Duomo. Anche in questo caso presenti la sindaca Vittoria Ferdinandi, la presidente della Regione Stefania Proietti, il rappresentante della Provincia di Perugia Sandro Pasquali, sindaco di Passignano, oltre alle massime cariche militari del territorio.
Al termine della celebrazione, è stato letto il messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e sono state consegnate alcune onorificenze con diverse motivazioni: per merito sportivo, ai vigili posti in quiescenza ed in ricordo del capo reparto Fabrizio Becchetti, scomparso a luglio del 2023.
Infine grandi emozioni in piazza IV novembre dove, alla presenza degli alunni delle scuole Fabretti (primaria) e San Paolo (secondaria di primo grado) con sede in piazza del Drago, i vigili del fuoco, presenti con alcuni dei mezzi in dotazione al Corpo, hanno dato mostra della loro abilità con varie attività dimostrative. Particolarmente apprezzato il momento finale in cui due vigili, calandosi dal tetto di palazzo dei Priori, hanno srotolato un lunghissimo tricolore sulle note dell’inno d’Italia, cantato anche dai bambini muniti di piccole bandierine.
SANTA BARBARA, LA STORIA
Santa Barbara (dal sito del comando vigili del Fuoco di Roma) è la Santa che rappresenta la capacità di affrontare il pericolo con fede, coraggio e serenità anche quando non c’è alcuna via di scampo. È stata eletta, infatti, patrona dei Vigili del Fuoco, in quanto protettrice di coloro che si trovano “in pericolo di morte improvvisa”.
Nacque a Nicomedia nel 273. Si distinse per l’impegno nello studio e per la riservatezza, qualità che le giovarono la qualifica di ‘barbara’, cioè straniera, non romana. Tra il 286-287 Barbara si trasferì nella villa rustica di Scandriglia, oggi in provincia di Rieti, al seguito del padre Dioscoro, collaboratore dell’imperatore Massimiano Erculeo. Il padre aveva destinato Barbara in sposa al prefetto di Nicomedia, ma lei rifiutò di sposarsi. Il padre furente la fece processare e condannare a morte, a causa della sua fede cristiana. La ragazza fu così costretta a rifugiarsi in un bosco dopo aver distrutto gli dei nella villa del padre. Trovata, fu consegnata al prefetto Marciano. Venne allora rinchiusa in una cella della fortezza di Nicomedia. Nella prigione, un giorno, si sprigionò un incendio: Barbara uscì viva dalle fiamme. Durante il processo, che iniziò il 2 dicembre 290, Barbara difese il proprio credo ed esortò Dioscoro, il prefetto ed i presenti a ripudiare la religione pagana per abbracciare la fede cristiana. Questo le costò dolorose torture. Il 4 dicembre infine, fu decapitata con la spada dallo stesso Dioscoro, che fu colpito però da un fulmine. La tradizione invoca Barbara contro i fulmini, il fuoco e la morte improvvisa. I suoi resti si trovano nella cattedrale di Rieti.