Bistocchi: “Dialogare con le associazioni, confrontarsi attraverso la lettura di libri, avviare dibattiti significativi sugli stereotipi di genere”
(UNWEB) – Perugia, – E’ partito da Città di Castello, nella sala della Biblioteca “Rossi Monti”, il ciclo di incontri, voluto dal Elena Bistocchi consigliera di Parità della Provincia di Perugia, insieme alla consigliera provinciale Francesca Pasquino volto a sviluppare una riflessione condivisa sulle pari opportunità, la parità di genere e il contrasto alla violenza di genere ed alle discriminazione nei luoghi di lavoro. Un vero e proprio viaggio attraverso il territorio provinciale, fatto di parole, dialogo e confronto, dove ogni tappa sarà arricchita dalla voce delle realtà associative locali.
Il titolo scelto per questi incontri è “Il pane e le rose” uno slogan legato alla lotta per i diritti dei lavoratori, questa frase è stata utilizzata durante lo sciopero di Lawrence nel 1912, in cui le operaie tessili chiedevano non solo un aumento di salario, ma anche migliori condizioni di lavoro e di vita.
Ad aprile l’incontro è stata Elena Bistocchi: “Vogliamo in questi incontri approfondire i temi legati allo stereotipo di genere per comprendere la sua origine culturale e sociale, parlare con le associazioni scambiandosi opinioni, credo sia la via per aprire un dialogo aperto e sincero con i territori. L’interazione verrà stimolata da letture di libri chiave che aiuteranno il dialogo e il linguaggio di genere inclusivo. Voglio ringraziare le operatrici antiviolenza del Centro Antiviolenza “MEDUSA”, gestito dall’associazione Libera...Mente Donna ETS che hanno letto dei passaggi molto interessanti del libro “Femminili Singolari. Il femminismo è nelle parole” di Vera Gheno”.
“Le politiche sulla parità e il linguaggio di genere inclusivo - ha affermato Pasquino - sono in regressione, c’è sempre più bisogno di un cambiamento culturale che porti al superamento degli stereotipi di genere che ogni giorno sono presenti nella vita delle donne. Il linguaggio di genere non è un vezzo femminista ma è il passo più semplice per iniziare un cambiamento sociale e culturale. Le parole sono determinanti perché descrivono il nostro pensiero e ci indicano le azioni da intraprendere”.
Durante l’incontro ad intervenire è stata L'Avv. Nada Lucaccioni, presidente dell’associazione Avvocati matrimonialisti italiani per la Tutela delle Persone, dei Minorenni e della Famiglia dell’Umbria che ha spiegato come secondo i dati pubblicati nel 2024 dalla Cassa Forense il reddito medio degli uomini è di circa 62 mila euro mentre quello delle donne di 31 mila euro. In 15 anni c’è stato un concreto aumento delle donne libere professioniste ma il divario reddituale uomo donna rimane ovvero, le avvocate in un anno, guadagnano poco più della metà di un avvocato. Emerge anche la difficoltà a conciliare vita lavorativa e famiglia e la scarsa competenza delle donne nelle discipline scientifiche che sono prevalentemente appannaggio degli uomini.