image1 3(UNWEB) Perugia. Si chiude oggi l'edizione 2025 di Umbria Jazz, che ancora una volta ha saputo trasformare Perugia in un palcoscenico internazionale, unendo la bellezza della nostra città alla forza creativa della musica. Per dieci giorni, Perugia è stata una città che sta meglio, che respira di più, che si apre al mondo e si riconosce nella sua anima più viva, multiculturale, internazionale. Una città che somiglia sempre di più a ciò che vogliamo che diventi ogni giorno dell'anno.

In questi giorni ogni angolo del centro storico – da Piazza IV Novembre all'Arena Santa Giuliana, dal Teatro Morlacchi alla Sala Podiani, fino al ritrovato Teatro Pavone – è stato attraversato da note, incontri, emozioni e partecipazione. Umbria Jazz ha confermato, una volta di più, di essere un festival che si fonde completamente con la città e con le sue cittadine e i suoi cittadini.

Questo risultato straordinario è merito del lavoro di squadra. Per questo voglio rivolgere un ringraziamento sentito alle oltre 1500 persone che hanno permesso lo svolgimento degli spettacoli e delle attività su tutti i palchi della città: tecnici, operatori, volontari, personale di servizio. Un grazie particolare al Gruppo comunale di Protezione civile Perusia, che ha coadiuvato la cittadinanza con attenzione e spirito di servizio, e alle forze di polizia e alla Polizia Locale, che hanno assicurato una gestione sicura ed efficiente della viabilità e della sicurezza pubblica. Per dieci giorni non si è verificato alcun incidente rilevante, a dimostrazione che le città vive sono anche città sicure. Lo diciamo spesso, ma Umbria Jazz ne è una prova concreta: una città piena di persone che si muovono per la cultura è una città sicura, inclusiva, vivibile. E questo è il modello di città che vogliamo costruire.

Ringrazio inoltre il nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione Umbria Jazz, che ha seguito il Festival con costante presenza e passione, e il Presidente, la cui dedizione è stata evidente in ogni momento. Un ringraziamento speciale va a Carlo Pagnotta, anima storica e visione artistica del Festival: a lui auguro un meritato riposo, prima di tornare insieme a immaginare e costruire la prossima edizione.

Dal palco della conferenza stampa ho voluto ricordare quanto Umbria Jazz rappresenti il volto migliore della nostra città, non solo per l'impatto culturale e turistico, ma anche per la qualità della vita che genera: la cultura migliora il benessere delle persone, crea sviluppo economico, promuove il territorio e crea opportunità per le nuove generazioni.

Come Comune continueremo a essere al fianco di Umbria Jazz non solo con il nostro contributo economico, ma anche promuovendo un dialogo costante, condividendo visioni e costruendo insieme il futuro. Anche sul fronte della sostenibilità ambientale abbiamo visto primi segnali positivi, ma siamo consapevoli che c'è ancora margine per migliorare, e lavoreremo in questa direzione.

Grazie a tutte e tutti per questa edizione viva, partecipata e indimenticabile. Umbria Jazz è un patrimonio comune, che ci unisce e ci rappresenta. E Perugia è orgogliosa di esserne la casa.


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