LegaambienteumbriaCon la pubblicazione dei dati sulla gestione dei rifiuti urbani dello scorso anno da parte di ARPA emerge un quadro solo parzialmente positivo

Bisogna lavorare di più e meglio sulla riduzione dei rifiuti, qualità delle raccolte e soprattutto recuperare i territori che sono rimasti indietro

(UNWEB) Da qualche giornosono online, sul sito di ARPA Umbria, i dati relativi alla produzione e alla raccolta differenziata dei rifiuti in Umbria nel 2024, disponibili e consultabili da tutti i cittadini. Ogni cittadino umbro può consultare i risultati del proprio comune in termini di produzione di rifiuti, raccolta differenziata, qualità dell’organico e composizione del rifiuto secco residuo, oltre agli andamenti trimestrali. Mappe e numeri sono corredati da specifiche e dettagliate relazioni che ARPA mette a disposizione sul portale dal 2017, scaricabili liberamente da chiunque. Un lavoro che rappresenta un unicum nel panorama della trasparenza dei dati messi a disposizione dalle Regioni, dove non sempre i numeri sono facilmente accessibili e comprensibili.

“Questi report permettono di analizzare in modo sistematico le criticità e i progressi che si registrano in Umbria – afferma Maurizio Zara presidente di Legambiente Umbria – e di elaborare proposte da presentare, ad esempio, al nostro prossimo EcoForum regionale dell’economia circolare. I dati confermano che complessivamente la tendenza è buona, ma la nuova Giunta regionale dovrebbe accelerare l’attivazione di azioni di riduzione del rifiuto, il miglioramento della qualità delle frazioni raccolte per attivare percorsi concreti di economia circolare e il recupero di quei territori colpevolmente ancora fermi e che non accennano a volersi adeguare alla modernità”.

Produzione rifiuti

Nonostante la tendenza sia buona non mancano le criticità. La prima riguarda l’aumento della produzione pro capite di rifiuti. Anche per il 2024 si registra una crescita pari a 17 kg per ogni residente, raggiungendo una media regionale di 538 kg/residente (un valore più alto della media nazionale). Dal 2020 l’Umbria ha visto un incremento complessivo del +5% della produzione di rifiuti che evidenzia la mancanza di politiche attive regionali di prevenzione e riduzione. L’obiettivo del Piano Regionale Gestione Rifiuti (PRGR), che prevedeva una riduzione del 4,4% entro il 2035, appare oggi lontano e disatteso. Analizzando i dati territoriali spicca il caso del Sub ambito 3 (Valle Umbra Sud) che supera di oltre 50 kg/residente la media regionale con ben sette comuni che superano la soglia addirittura dei 700 kg/residente.

Raccolta differenziata: obiettivo centrato, ma non ovunque

Nel 2024 l’Umbria ha raggiunto una media del 69,6% di raccolta differenziata, un leggero miglioramento rispetto al 2023 (+0,8%) e ha superato l’obiettivo del PRGR previsto per quest’anno (67,9%). Solo tre Sub-ambiti su quattro, tuttavia, hanno centrato gli obiettivi. Il territorio più in difficoltà resta ancora una volta il Sub-ambito 3 (Valle Umbra Sud), che si ferma al 58,6% contro un obiettivo del 60,9%. La performance migliore è quella del Sub-ambito 4 (coincidente in sostanza con la provincia di Terni) che, con un ottimo 76%, si conferma il territorio più virtuoso della regione.

Territori Raccolta differenziata 2023* Raccolta differenziata 2024* Obiettivo PRGR 2024** Giudizio Legambiente
Regione Umbria 68,8% 69,6% 67,9% +
Sub ambito 1 (Alta Valle del Tevere) 68,7% 68,8% 67,1% +
Sub ambito 2 (Perugia e Trasimeno) 71% 71,5% 69,3% ++
Sub ambito 3 (Valle Umbra sud) 57,9% 58,6% 60,9% -
Sub ambito 4 (Provincia di Terni) 74,5% 76,0% 72,0% +++

*tabella 14 del “Report Rifiuti Urbani in Umbria Produzione e raccolta differenziata Anno 2024” nel sito di ARPA

** dalla tabella 30 della relazione generale del PRGR

Comuni Virtuosi

Riguardo ai comuni più “bravi”, alcuni sono stati anche recentemente premiati da Legambiente nazionale a Roma, si tratta di Calvi dell’Umbria, Otricoli e Bettona che si qualificano per essere Comuni Ricicloni, ovvero che hanno un basso valore di rifiuto indifferenziato pro capite, ma ci sono anche altri comuni che stanno scalando velocemente le classifiche. In particolare, tre comuni dell’area del Trasimeno, Magione, Castiglione del Lago e Passignano hanno riorganizzato in modo efficiente il servizio di raccolta e tutti hanno raggiunto in pochi mesi raccolte differenziate oltre il 72% con ottima qualità delle raccolte a partire da quella dell’organico. Anche il 78% di Terni dimostra che è possibile fare un’ottima raccolta differenziata anche su comuni con oltre centomila abitanti. 

Qualità dell’organico: un nodo ancora critico

“Va ricordato che il dato di raccolta differenziata va sempre combinato con la qualità delle raccolte - sottolinea Maurizio Zara - Infatti, i veri Comuni Ricicloni dell’Umbria restano sempre quei comuni che hanno oltre ad ottime percentuali di raccolta differenziata anche una ottima qualità della frazione organica (con materiali estranei inferiori al 5%). Anche quest’anno in molti Comuni è risultata peggiorata la qualità della raccolta dell’organico rispetto all’anno precedente, segnalando che non ci si è impegnati abbastanza. Tra questi peggiora molto Spoleto, che ha visto salire al 12% la quantità di materiale non compostabile presente nell’organico, mediamente in tutta la Valle Umbra Sud si registra un mediocre 8% medio, considerando poi anche che in Valnerina ancora non si raccoglie questa frazione in maniera differenziata. Anche a Bastia Umbra il dato è peggiorato suggerendo che forse il sistema incentrato sulle ecoisole intelligenti va ripensato perché non sta favorendo la qualità”.


 Totem plasma definitivo con loghi