La testimonianza di Mauro: In altri centri non volevano curarmi, Perugia mi ha salvato la vita
(UNWEB) Perugia. Quattro regioni, Marche, Abruzzo, Toscana, Umbria, ciascuna dotata di un importante Centro di Ematologia, ma specialmente quattro realtà che possono vantare professionalità che permettono di condividere le migliori esperienze possibili nell’interesse dei malati. Diciassette ematologi, medici e ricercatori che si sono confrontati sulle nuove opportunità, le terapie di ultima generazione, gli approcci più innovativi, le frontiere della immunoterapia e della terapia genetica e ovviamente il trapianto di midollo osseo e cellule staminali. Il convegno è stato introdotto dal presidente del Comitato per la vita “Daniele Chianelli”, Franco Chianelli che presentato i numerosi servizi offerti dall’associazione e dal Residence “Daniele Chianelli” la struttura che ospita nei suoi 50 appartamenti a pochi metri dall’ospedale, malati e familiari senza spese di affitto. Proprio uno degli ospiti del Residence ha regalato alla platea un momento di grandissima umanità con la sua testimonianza. Si tratta di Mauro, paziente di 73 anni, affetto da leucemia mieloide e sottoposto a trapianto nel mese di agosto. “Quando mi sono ammalato – ha detto - nessuno credeva che potessi essere curato, figurarsi guarire, troppo avanti con gli anni, dicevano per una malattia così grave. Alcuni centri non mi hanno nemmeno ricevuto. Finché non sono arrivato a Perugia dove i medici mi hanno accolto e non si sono arresi. Hanno deciso di fare il trapianto, nonostante la mia età, hanno trovato il miglior donatore possibile ed oggi, mi sento di ringraziarli, uno ad uno per non avermi mai lasciato solo. Finalmente mi sento bene, passeggio e canto con il karaoke del Residence”. Nell’ambito della discussione è intervenuta anche l’Equipe multidisciplinare del Comitato, un’esperienza unica in Italia che vede 14 professionisti (quattro psicologhe, una assistente sociale, due musicoterapeuti, due arteterapeute, una educatrice, una neuropsicologa, un neuropsicomotricista, una nutrizionista, una ortoterapeuta) impegnati nella presa in carico globale di malati e familiari sia nei reparti che al Residence “Daniele Chianelli”. Un approccio che si affianca alle terapie mediche aiutando i pazienti e le famiglie a gestire ed affrontare la diagnosi e l’intero percorso di cura. Un supporto costante che attraversa tutte le fasi della malattia. Il Convegno, a cui hanno preso parte anche la presidente della Regione, Stefania Proietti, la direttrice regionale a salute e welfare, Daniela Donetti, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Antonio D’Urso, organizzato dal Comitato per la Vita “Daniele Chianelli” in occasione dei suoi 35 anni, ed è stato introdotto dall’Opening lecture del Professor Antonio Pierini, Responsabile del programma trapianti dell’Istituto di Ematologia di Perugia, diretto dalla professoressa Maria Paola Martelli dal titolo : “Le cellule T-regolatorie,biologia e uso clinico” . Il professore ha approfondito un tema che proprio in questi giorni è al centro dell’attenzione del mondo scientifico grazie all’assegnazione a Shimon Sakaguchi, Mary E. Brurnkov e Fred Ramsdell del Premio Nobel per la Medicina per avere scoperto le cellule T che regolano la tolleranza immunitaria periferica. Queste cellule sono infatti al centro del particolare trapianto di midollo osseo che ha reso Perugia celebre in tutto il mondo, anche perché garantisce una percentuale di guarigione nei malati di leucemia acuta che si attesta intorno al 75 per cento. “Grazie per ciò che fate – ha detto il dg D’Urso nel suo intervento – non solo per il sostegno alle Strutture di Oncoematologia pediatrica ed Ematologia con tmo, ma anche perché siete riusciti ad alimentare la rete dei professionisti che si occupano di Ematologia anche al di fuori della regione. A questo si associa il valore dell’associazione che sostiene in ogni suo bisogno i malati facendoli sentire meno soli”.
“Buon compleanno Comitato – ha concluso la presidente della Regione, Stefania Proietti – è bellissimo che festeggiate questi 35 anni, ancora una volta dedicando tutta la vostra attenzione alla ricerca. E poi il Residence che non contribuisce solo a far tanto bene alle persone, ad offrire servizi, una grande famiglia che conta migliaia di membri, ma rappresenta un elemento di attrattività per la regione e i suoi servizi sanitari”.


