Presentato in Provincia il video che “racconta” le battaglie per l’emancipazione femminile
(UNWEB) Perugia, - Uscire dalla retorica dell’8 marzo, si può e si deve ripercorrendo la storia che ha portato le donne alla conquista dei loro diritti. Dalla sala Pagliacci del palazzo della Provincia di Perugia è risuonato un messaggio chiaro grazie all’iniziativa promossa dal servizio Sviluppo Ente area vasta-pari opportunità che ha visto la partecipazione di autorevoli relatrici. L’occasione è nata dalla proiezione del video “La buona politica: le conquiste delle donne che hanno cambiato l’Italia” promosso erealizzato dalla Provincia. “Un video presentato in anteprima, lo scorso ottobre, alla Camera dei Deputati – ha spiegato Erika Borghesi,Consigliera provinciale con delega alle Pari opportunità nel portare i saluti del presidente Mismetti –che ha avuto un successo inaspettato, curato da Lorena Pesaresi che ringrazio per aver avuto l’intuizione di realizzare uno strumento che ritengo sarà ben accolto dai ragazzi delle scuole. Il video – ha aggiunto borghesi - prende spunto dal libro della Fondazione Nilde Iotti presieduta dall’onorevole Livia Turco che il giorno della proiezione alla Camera, insieme ad autorevoli Ministre del governo e a numerose parlamentari, ha apprezzato al punto che parteciperà all’incontro che la Provincia ha organizzato per le scuole il 16 marzo prossimo alle 10.30 al Centro congressi Capitini. Le nuove generazioni avranno modo di comprendere il cammino percorso dal 2 giungo 1946 quando le donne per la prima volta furono chiamate al voto ai giorni nostri”. La Dirigente Anna Barbieri, nell’introdurre gli argomenti oggetto dell’incontro, ha sottolineato le tappe fondamentali del difficile cammino dell’emancipazione femminile per “non tornare indietro” evidenziando come l’8 marzo 2017, caratterizzato dallo sciopero delle donne in cinquanta Paesi del mondo, segni una tappa fondamentale nel ribadire la necessità di garantire quella “democrazia paritaria” troppe volte disattesa. Concetti ripresi ed avvalorati, sulla base di dati emersi da recenti ricerche, dalla professoressa Mirella Damiani, docente dell’Università di Perugia, in rappresentanza del rettorato. “Su 114 Paesi analizzati, rispetto al gap di genere – ha spiegato – l’Italia risulta cinquantesima. Nell’ultimo anno ha perso nove posizioni. Il divario tra uomini e donne è legato principalmente al lavoro che vede queste ultime penalizzate sul piano economico e nel raggiungimento di posizioni apicali”. Riferendosi al mondo universitario ha riferito come le donne inizino bene il loro percorso fino al dottorato, ma poi l’80% dei docenti sono uomini e soltanto il 20% donne. L’Università di Perugia segue questo andamento con l’80,6 di docenti maschi e 19,4% femmine. “Dallo studio emerge inoltre – ha aggiunto Damiani – che l’Italia è maglia nera nel lavoro femminile non pagato. Dai calcoli effettuati risulta che le donne italiane lavorano 23 giorni in più al mese non retribuiti che in termini di Pil significa il 5,7%”.
“Confidiamo nei giovani – ha sottolineato la Consigliera provinciale di Parità, avvocato Gemma Paola Bracco – partendo dal concetto dei diritti delle donne sanciti dalle leggi. Purtroppo stiamo tornando indietro e non dobbiamo permettere che le conquiste delle madri siano messe in discussione. Dobbiamo chiederci perché le donne che all’inizio hanno le stesse opportunità nella formazione e nello studio poi solo nel 47% dei casi nel nostro Paese lavorano. Meno di una donna su due e intanto il tasso di natalità precipita vertiginosamente. Si calcola che nei prossimi dieci anni avremo un decremento di 15 milioni di abitanti e che l’Italia sta diventando un Paese sempre più vecchio”. L’appuntamento si è concluso con l’intervento della docente di storia Claudia Minciotti: “Dedichiamo l’8 marzo di quest’anno a Paola Clemente la bracciante stroncata dalla fatica nel 2015, il cui sacrificio ha portato alla legge contro il caporalato e a Clara Sereni che nel suo ruolo di vicesindaco di Perugia promosse un codice comportamentale nella pubblica amministrazione contro il mobbing nei posti di lavoro”. Nel ripercorrere il lungo cammino dell’emancipazione femminile dal Settecento, passando attraverso lo sfruttamento del lavoro delle donne, le loro battaglie, le loro morti, fino alla proclamazione dell’8 marzo, Minciotti ha rimarcato l’importanza per le donne di acquisire competenze e professionalità, di non improvvisarsi e di perseguire tenacemente i propri obiettivi ed ideali.