IntervistaaCarlos

(ASI) Carlos Ramirez, ragazzo boliviano che a 11 anni ha perso entrambe le gambe, viene in Italia per curarsi presso l’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna e successivamente presso l’Officina Ortopedica Semidoro di Perugia che dopo le nuove protesi gli offre un lavoro come tecnico ortopedico.

 

Oggi vi raccontiamo una storia a lieto fine, una storia di come si può diventare protagonisti nell’avversità e di come un’avversità riesce a forgiare un uomo che diventa importante non solo per se stesso ma soprattutto per la comunità.

Questa storia parte da lontano, da un ragazzo boliviano giunto nel nostro Paese alcuni anni fa, il suo nome è Carlos Ramirez.

Carlos, raccontaci la tua storia, perché sei venuto in Italia?

Innanzitutto, ringrazio tutti coloro che mi guarderanno in questa intervista. La mia storia comincia in Bolivia all’età di 11 anni, dove ho avuto un grave incidente, cadendo dal secondo piano. Il muro della struttura mi è caduto sopra le gambe. Praticamente ero quasi già morto ma mia madre ha avuto tanto coraggio, investendo i pochi soldi che aveva a disposizione, su di me nonostante i tanti altri miei fratelli. In ospedale, in Bolivia mi hanno amputato la gamba sinistra, nonostante fosse quasi salva era presente la ferita al ginocchio e l’osso fratturato, ma in Bolivia avendomi messo il gesso sulla gamba, questa è andata subito in cancrena e sono stati costretti ad amputarmi la gamba.

L’altra gamba invece era distrutta, volevano comunque salvarmi e mi hanno mandato a La Paz e li più o meno mi hanno potuto aiutare ma non sono riusciti a guarire la gamba.

Successivamente, ho conosciuto una persona italiana molto brava, che mi ha offerto di venire in Italia. Io ero piccolino ma ho detto subito di si, perché comunque in Bolivia soffrivo, ero in carrozzina e non sapevo quale sarebbe stato il mio destino. Nella mia testa c’era sempre il sogno di camminare, perché nei miei sogni io correvo anche senza la mia gamba ma riuscivo a correre, io avevo sempre coraggio di camminare.

All’improvviso, ho conosciuto questo signore, Alberto Sangirolami, Lui mi ha chiesto: ‘Vorresti venire in Italia per farti curare?’, io risposi di sì, però in quel momento mia madre non si trovava a La Paz perché doveva stare con i miei fratelli, così quando è tornata, si sono accordati e sono venuto in Italia all’ Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna, dove hanno potuto fare tutto quello che era necessario nonostante l’amputazione. Al Rizzoli mi hanno fatto le prime protesi e dopo sono rientrato in Bolivia dove ho finito gli studi. Successivamente, la mia intenzione era quella di tornare in Italia, per seguire questo corso di tecnico ortopedico. In Bolivia, non ci sono tecnici ortopedici, allora ho pensato che dovevo farmi riparare io le mie protesi provai da un carpentiere e nonostante non erano in grado di farlo, dovevo riparale da solo, a quel punto ho pensato: ‘quando finisco gli studi mi piacerebbe fare il tecnico ortopedico, vorrei fare le mie protesi’ e così è stato, sono tornato in Italia e all’Università ho ripreso gli studi, mi sono laureato e successivamente ho cercato lavoro La famiglia Semidoro mi ha dato questa opportunità, sono stati molto carini, mi hanno preso, mi sono stati molto accanto e mi hanno aiutato tanto, io qui faccio di tutto dalle protesi ai plantari.

 

L’ Officina Ortopedica Semidoro di Perugia nasce da un’idea imprenditoriale dell’ attuale Legale Rappresentante e tecnico ortopedico, Andrea Semidoro al quale poi si è aggiunto il figlio Giovanni.

L’ Officina Ortopedica Semidoro ha saputo costruire una realtà artigianale specializzata solida ed affermata nel territorio. Il desiderio di crescita unitamente alla necessità di adeguamento ad un settore particolarmente complesso come quello della realizzazione di presidi ed ausili ortopedico sanitari altamente personalizzati sono stati le cause della scelta di strutturare ed organizzare una realtà pronta a ricevere e superare ogni sfida soprattutto oggi con l’aiuto di un’altra giovane leva della famiglia Semidoro, la dott.ssa Cecilia.

Il team di Tecnici di cui si Avvale l’Officina Ortopedica Semidoro è continuamente aggiornato sulle nuove tecnologie del comparto ortopedico sanitario e puntano al perfezionamento di tecniche ortopediche specifiche per l’adattamento e la personalizzazione di ogni ausilio o protesi alle caratteristiche psico-fisiche di ciascun individuo compatibilmente con il suo contesto storico e le sue peculiarità.

Durante la sua attività l’officina ortopedica Semidoro ha seguito e soddisfatto numerosi utenti anche affetti da patologie importanti con esiti del tutto favorevoli come la storia di Carlos.

Giovanni Semidoro si è impegnato a ideare le protesi di Carlos avvalendosi della sua esperienza e di tutti i criteri di innovazione protesica più idonei alla specifica situazione clinico-funzionale del caso di specie.

La cosa ancora più particolare è che Giovanni Semidoro, ha notato che Carlos aveva delle doti spiccate di manualità e conoscenza di tecniche lavorative. Così ha deciso di coinvolgere Carlos nel progetto di realizzazione delle sue stesse protesi.

Il risultato è stato sorprendente, Carlos oltre che camminare come già faceva anche in precedenza, con le nuove protesi riesce anche ad andare in bicicletta!! Una sua grande passione. Ma c’è di più… Dopo questa esperienza unica Giovanni Semidoro, ha deciso di aggiungere Carlos nel gruppo Semidoro, come esperto di protesi cosicché, chiunque necessiti di protesi di arto, possano consigliarsi con Carlos sotto vari aspetti sia tecnico-funzionali che socio-relazionali, essendo egli stesso un esempio emblematico di volontà e di come si possano superare anche gli ostacoli più insidiosi che la vita a vote impone.

A Perugia, Carlos scopre dunque un’eccellenza importante come la Semidoro, un presidio e un ausilio ortopedico che sarà fondamentale per il suo futuro come tecnico ortopedico in grado di aiutare gli altri con le sue stesse difficoltà avvalendosi della sua esperienza e degli studi universitari che lo hanno portato a diventare ciò che aveva sempre sognato.

 

Ascoltando la tua storia si evince come Giovanni Semidoro si sia appassionato e ha cercato di aiutarti studiando una protesi per te.

Dopodiché c’è una fase successiva, Giovanni Semidoro riesce a capire la tua creatività, la tua forza di volontà, il tuo desiderio di tornare a camminare e fa un grande gesto, un gesto sociale, ovvero quello di inserirti in una grande realtà umbra dotata di grandi uffici tecnici in grado di trovare soluzioni a chi come te ha questo tipo di problematiche.

Semidoro, ti ha dato la possibilità di realizzare il tuo sogno, quello di cercare delle soluzioni per quelli che hanno il tuo stesso problema. La tua forza di volontà, ha fatto si che tu reagissi e fossi protagonista del tuo destino, tra l’altro sappiamo che sei felicemente sposato, dimostrazione che la vita va avanti. Sognavi di correre, ora ti sei rialzato e sei tornato in bicicletta. Spiegaci, per chi si trova in questa particolare situazione, come un evento negativo ortopedico possa trasformarsi in una soluzione, tu ne sei l’esempio.

Io dico sempre: quello che è la nostra difficoltà è il punto di forza; cioè non vedere la mancanza di una mano o un di piede e rimanere li ma uscire sempre davanti ai problemi e pensare sempre nel futuro di andare avanti, questa è stata sempre la mia forza, insieme a Dio che è stato sempre accanto a me. Io dico sempre ai giovani non rimanete li, ma andate oltre e pensare che la tua difficoltà ti può fare grande.

Trovare una struttura ricettiva in Bolivia è stato impossibile, successivamente in Italia hai avuto la possibilità di tornare a correre in bicicletta, da sempre un tuo sogno.

 

Si l’Officina Ortopedica Semidoro mi ha aiutato tantissimo, non solo a costruire la protesi ma anche a diventare tecnico ortopedico capendo quale erano le difficoltà e dove avevo dolore.

Abbiamo compreso quale era il problema e adesso posso andare in bicicletta grazie a queste protesi.

La Semidoro, ti ha dato la possibilità di lavorare, per aiutare coloro che hanno i tuoi stessi disagi.

 

Assolutamente si, perché con la mia esperienza aiuto me stesso ma anche gli altri, capendo quello che magari gli altri non conoscono, dando il mio piccolo a quella persona.

La storia di Carlos Ramirez ci ha colpito e ci ha fatto capire come dalle avversità si può uscire e come dalle avversità si può essere uomini utili per la società, soprattutto quando si trovano aziende disponibili ad aiutare il sociale ma soprattutto la comunità.

Si, questo è molto importante perché comunque chi ha cuore, capisce chi ha necessità e questo l’ho visto molto in questa azienda.

Ringraziamo Carlos Ramirez, esempio vivente di come dall’avversità si può uscire a testa alta e di come con la forza di volontà e la disponibilità possa aiutare le persone che come lui stanno vivendo questo disagio con la speranza di uscirne fuori.

Ringraziamo Carlos Ramirez e l’Officina Ortopedica Semidoro che ci hanno dato la possibilità di raccontare questa storia

Nonostante le avversità con la forza di volontà e con le strutture giuste si può uscire da ogni momento di difficoltà.

 

Assolutamente Si, ringrazio Andrea e Giovanni Semidoro e i miei colleghi che sono stati molto carini con me ad accogliermi qui e io di questo ne sono molto grato.

Edoardo Desiderio - Agenzia Stampa Italia

 


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