(UMWEB) Perugia, – “Internet ha cambiato le nostre vite in molti modi, ha aperto i nostri orizzonti, eliminato il concetto di spazio e allargato quello di tempo. Siamo di fronte a quotidiane sfide e trasformazioni che la rivoluzione digitale sta portando nel nostro mondo con l’occhio di chi è abituato a confrontarsi concretamente con l’innovazione. Un’innovazione che porta con sé grandi opportunità e grandi rischi, ma lascia comunque l’uomo al centro di tutto, con il suo libero arbitrio”.
È questo, in estrema sintesi, lo scenario contemporaneo illustrato da Luca Tomassini, presidente e amministratore delegato del Gruppo Vetrya, nella sua lectio magistralis “La formazione socioumanistica e le nuove professioni digitali” tenuta alla sala Goldoni di Palazzo Gallenga, sede dell’Università per stranieri di Perugia. Alla giornata dedicata alla formazione e al rapporto tra uomo e tecnologia sono intervenuti il rettore Giovanni Paciullo, Donatella Padua, docente di digital sociology all’Università per Stranieri e Italo Carmignani de “Il capo redattore de “Il Messaggero”.
Nell’articolata lectio lo “Human Touch” ha ripercorso l’evoluzione del digitale offrendo una sorta di istruzioni per affrontare la realtà contemporanea. “Dal lavoro allo studio, dall’economia, alla salute, alla cultura – ha spiegato Luca Tomassini – non c'è settore che non si stato toccato dall’avvento della rete, il cui scopo ultimo è rendere il mondo un luogo più accessibile e gestibile”.
Per Tomassini una delle frontiere dello sviluppo è “internet delle cose”, che consente di connettere tra loro gli oggetti della vita quotidiana. Un esempio è la domotica, che semplifica la vita e contribuisce al risparmio energetico: è la smart home, parte della building automation, cioè l’automazione degli edifici. Ma ci sono anche gli oggetti indossabili, come i Google glass o il personal awareness assistant, che funziona come un supplemento mnemonico. Il patron di Vetrya ha poi affrontato il tema dei social network riferendosi anche agli ultimi episodi di Cambridge Analytica sottolineando i rischi legati alla forza dei colossi del web e dalle tracce che si lasciano di sé su internet: “una volta che si è frequentato il web – avverte Tomassini – sarà difficile sparire dalla rete o dai suoi infiniti meandri. È l’uso che ne facciamo a caratterizzarla a vantaggio o svantaggio nostro e degli altri”.
Al termine della lectio il rettore Giovanni Paciullo ha conferito all’imprenditore Luca Tomassini la medaglia dell’Università per Stranieri di Perugia, un riconoscimento dell’ateneo di palazzo Gallenga ai promotori della cultura italiana nel mondo e della creatività che ne è significativa espressione. Negli anni scorsi erano stati assegnati a Inge Feltrinelli, Francesco Rutelli, Andrea Pontremoli, Carlo Rubbia, Giancarlo Menotti, Gae Aulenti, Ferruccio Ferragamo, Oscar Farinetti e Giorgio Ferrara.
“Un riconoscimento – ha detto il rettore Paciullo – ad un protagonista della rivoluzione digitale che ha anticipato e affrontato le grandi scommesse che quest’epoca pone all’umanità in termini di evoluzione, sviluppo e consapevolezza. Alla sua capacità di leggere il futuro in tempo reale e alla sua creatività scientifica nel trasmettere alle nuove generazioni i saperi e i linguaggi del mondo digitale”.