(UMWEB) Spoleto. Domenica 8 luglio 2018 a Cerreto di Spoleto, in località Madonna di Costantinopoli, è stato inaugurato il quarto Centro di Comunità realizzato dalla Chiesa nei territori profondamente feriti dai terremoti del 2016 (24 agosto, 26 e 30 ottobre) grazie alla generosità di tante associazioni caritative e di tante persone di buona volontà.
È stato l’arcivescovo di Spoleto-Norcia e presidente della Conferenza episcopale umbra mons. Renato Boccardo a presiedere la Messa nel nuovo Centro, intitolato a S. Giuseppe. Con lui hanno concelebrato il parroco di Cerreto di Spoleto padre Jose Mecheril, il vicario parrocchiale padre Anto Philip Vajalamannil e il parroco di Sellano don Nolberto Cardenas Rosas.
Autorità civili e militari. Presente il sindaco di Cerreto di Spoleto Luciano Campana, l’assessore regionale alla Salute, alla Coesione sociale e al Welfare Luca Barberini, il rappresentate della Provincia di Perugia Gino Emili. Sono giunti a far festa anche i primi cittadini di Cascia, Mario De Carolis, di Vallo di Nera, Agnese Benedetti, e di S. Anatolia di Narco, Tullio Fibraroli. C’era anche il comandante della stazione Carabinieri di Cerreto. Moltissimi i fedeli presenti, provenienti per lo più dalle località che compongono la zona cosiddetta del “Contado” e che sono molto legati alla bellissima chiesa della Madonna di Costantinopoli profondamente lesionata dal terremoto.
Taglio del nastro e benefattori. Prima della Messa, animata dal coro della parrocchia, c’è stato il taglio del nastro. Per l’occasione è giunto un rappresentate di Caritas Austria che ha finanziato la costruzione della struttura, per un costo complessivo di 400.000,00 euro; dalla diocesi di Bolzano-Bressanone, la cui Caritas si è impegnata affinché le relazioni con Caritas Austria fossero positive e puntuali, sono giunti due rappresentanti; c’era un membro della Federazione Nazionale degli Spedizionieri Internazionali che ha finanziato l’acquisto della cucina; di otto componenti, invece, era composta la delegazione dell’Associazione Sentieri di Pace Onlus di Osteria Grande (BO) che ha donato alcuni arredi; c’erano anche i responsabili della ditta che ha eseguito i lavori, la “Termoidraulica di Valentini e Scarponi snc” di Trevi. Non potevano mancare, infine, chi ha seguito il progetto per conto della Diocesi: Giorgio Pallucco direttore della Caritas e Simone Desantis dell’Ufficio tecnico. Le suppellettili liturgiche – altare, ambone e medaglione di S. Giuseppe – sono state donate dall’Istituto Suore di S. Giuseppe e provengono dalla Casa madre di Susa (TO). Da ricordare che questi Centri sono delle strutture socio-pastorali caratterizzate da ampi saloni multifunzionali, accessibili a tutti. Rappresentano luoghi di unione e promozione delle attività sociali, culturali, pastorali e ricreative pensati per rafforzare il tessuto sociale ispirato a valori di solidarietà, condivisione e partecipazione. Questo di Cerreto di Spoleto è il quarto che viene realizzato nel territorio diocesano, dopo quelli di Norcia, Cascia ed Avendita di Cascia.
Il grazie del parroco. Padre Jose Mecheril prima della Messa ha ringraziato tutti i partecipanti e ha pubblicamente lodato la “sua” gente per l’attaccamento al territorio nonostante la piaga del terremoto. Ha ricordato come fino ad oggi la zona del “Contado” si è ritrovata per la celebrazione della Messa all’aperto, nella bella stagione, o nella scuola di Collesoglio. «Abbiamo sperato nel Signore – ha detto – e chiesto al nostro Arcivescovo una struttura dove pregare e crescere insieme come comunità. E oggi siamo qui ad inaugurarla, felicissimi di accogliervi tutti con gioia e di ringraziare in modo particolare il Vescovo per la sua paternità, il suo incoraggiamento e interessamento a questa parte di territorio diocesano». Poi, padre Jose ha ringraziato tutti i benefattori e in lingua tedesca, che parla con scioltezza, il rappresentante di Caritas Austria.
Omelia Arcivescovo. Mons. Boccardo si auspica che questo Centro «diventi la casa di tutti, dove ci si incontra per condividere gioie e fatiche, dove ci si accoglie e ci si perdona a vicenda. Questa struttura vuole essere un piccolo segno di speranza per dire che si può ripartire, che il lavorare in rete facilita il disbrigo degli atti burocratici che allontanano la ricostruzione vera e propria». Poi, mons. Boccardo, facendo riferimento al Vangelo del giorno - quello di Marco in cui Gesù torna al suo paese di Nazaret, è riconosciuto dai suoi compaesani che faticano però a credere ciò che annuncia - ha detto che «la presenza di Cristo non ci lascia indifferenti. Se abbiamo un poco di attenzione alle sue parole nasce una reazione. Per riconoscerlo è necessario tendere l’orecchio, aguzzare gli occhi, consapevoli che la vita cristiana è impegno quotidiano a fare il bene ed accogliere l’altro come un amico anche se proviene dall’altra parte del mare. Allora – ha proseguito l’Arcivescovo – questa inaugurazione è l’occasione per ripensare la nostra identità cristiana e chiederci, tra l’altro: come so accogliere il Signore? Quanto so riconoscere nel vicino un fratello che è nel bisogno? Siamo qui riuniti in preghiera per attingere dal Signore quella forza necessaria per costruire un tessuto sociale dove ciascuno si senta a casa propria».
Ringraziamenti vari. Un rappresentate del Comitato Madonna di Costantinopoli e di quello del Contado ha ringraziato tutti quanti hanno «ridato entusiasmo di vivere a questo fazzoletto di terra sconosciuto e che rischia di scomparire. Grazie soprattutto al Vescovo che con intelligenza ed equilibrio ha voluto e seguito il sorgere di questo Centro. Il sindaco Campana si è detto «orgoglioso degli abitanti del “Contado” che, nel silenzio e nel nascondimento, hanno dato prova di un grande attaccamento al territorio». Su tutti è stato ricordato e applaudito il signor Fiorello, operatore parrocchiale, per l’impegno che ogni giorno mette al servizio della comunità. La bella mattinata si è conclusa con un pranzo insieme.