(UMWEB) FERENTILLO – Sono state oltre 200 le presenze alla settima edizione di NeraBoulder tenutasi a San Mamiliano di Feretillo sabato scorso. Dei 200 iscritti all’associazione di promozione sociale “InterValli”, 150 hanno gareggiato per il contest di boulder che richiama atleti da tutta Italia.
Il contest di arrampicata sportiva prevedeva l’ormai collaudata formula dei 50 blocchi tra alti, bassi, tecnici, esplosivi, facili e difficilissimi. “Il nostro più grande successo - commenta Simone Scaccetti, presidente di InterValli - è aver visto i vicoli di San Mamiliano pieni di gente. Siamo stati accolti dagli abitanti che si sono poi mischiati a noi per condividere in allegria l’iniziativa che unisce e contribuisce al ripopolamento dei borghi più belli della Valnerina. Abbiamo registrato un numero di iscrizioni che ci riempie di orgoglio, il contest di arrampicata è sempre più apprezzato dai professionisti del settore, ma anche da tutti quelli affascinati da una disciplina tanto tecnica quanto coreografica”.
Questi i primi cinque classificati per ognuna delle categorie in gara per la settima edizione del contest NeraBoulder: Donne (Gaia Camboni, Chiara Mola, Nina Senni, Olga Kalinina, Giulia Bertoldi) e Uomini (Sebastiano Labozzetta, Stefano Rovellini, Alex Cecchini, Claudio Giorgi, Stefano D’Annunzio). Le prime tre posizioni della classifica maschile e femminile sono andate a premio ricevendo attrezzature per la pratica dell’arrampicata sportiva. Dopo la premiazione dei vincitori la serata è stata animata dalla partecipazione di Vinyasa, Marighela e Plaza che sono intervenuti durante la festa finale di NeraBoulder.“Siamo pronti – affeerma sempre Scaccetti - per l’edizione numero otto. Ricordiamo a tutte le amministrazioni e alle realtà che operano sul territorio che InterValli è sempre felice di accogliere inviti per le prossime edizioni di NeraBoulder. InterValli – conclude - nasce con la missione sociale di riportare l’attenzione sul territorio, perché il nostro territorio è stupendo e pieno di ricchezze architettoniche ma anche umane. Il calore degli umbri è un patrimonio regionale che andrebbe celebrato sempre”.