(UMWEB) Perugia. I resti scheletrici dei componenti della famiglia del condottiero Ascanio della Corgna, custoditi nel monastero di San Francesco al Prato, saranno sottoposti ad una più attenta osservazione e una precisa catalogazione, nell’attesa di dare loro una sepoltura definitiva.
L’iniziativa, autorizzata dal Comune di Perugia con un’apposita delibera di Giunta del scorso giugno, è stata promossa dal Lions Club Corciano “Ascanio Della Corgna” e, in particolare dal suo Presidente Gianfranco Cialini, con l’obiettivo di definire il numero dei soggetti ai quali appartengono i reperti ossei contenuti in 9 cassette zincate e catalogarli in maniera più precisa. In una precedente ricognizione risalente al 2014, infatti, alla quale erano presenti funzionari del Comune di Perugia e la Dott.ssa Tiziana Biganti della Soprintendenza BSAE dell’Umbria, si era potuto verificare che le spoglie, recuperate dopo il crollo della cappella in cui erano sepolte, erano state ricollocate alla rinfusa nei contenitori dove si trovano conservate ancora oggi.
Dopo essere state trasportate, venerdì scorso, da San Francesco al Prato al Cimitero Monumentale, le cassette contenti i resti scheletrici da esaminare sono state aperte questa mattina alla presenza del dirigente comunale al Patrimonio, l’ing. Fabio Zepparelli, di Rita Gurrieri della medesima area operativa, del Presidente del Lions Club “Ascanio della Corgna” Cialini e del Professor Mauro Bacci, ordinario dell’Istituto di Medicina Legale dell’Università degli Studi di Perugia, che con il suo team si occuperà della ricognizione e della catalogazione delle ossa. Gli esperti resteranno al lavoro presso il cimitero monumentale almeno per i prossimi tre giorni, decidendo poi le ulteriori tappe e tempi sulla base dei risultati dell’analisi.
Si procederà, dunque, ad un’osservazione visiva e analisi morfologica delle ossa per individuare il sesso e l’età; quindi, saranno effettuati ulteriori valutazioni alla ricerca di eventuali lesioni traumatiche (Ascanio Della Corgna perse l’occhio destro in battaglia, nel 1536 a Casale Monferrato). Rispetto all’identificazione esatta dei resti del condottiero, nato a Perugia nel 1516, primo marchese di Castiglione del Lago, capitano di ventura e ingegnere militare, sarà anche valutata la possibilità di effettuare una sovrapposizione cranio-facciale su immagini di dipinti che lo ritraggono, attraverso sistemi informatici innovativi.