2018 ColosimoCarlo Dir Neurologia(UMWEB) Martedì 11 giugno alle ore 16,30 incontro al centro formazione dell’ospedale di Terni con pazienti, familiari e professionisti della salute interessati a costituire la nuova associazione, che si federerà con il network nazionale Parkinson Italia

(Terni,  Su iniziativa del dottor Carlo Colosimo, direttore della struttura di neurologia dell’ospedale di Terni ed esperto della malattia di Parkinson e di altre malattie degenerative del sistema nervoso centrale, è nata l’idea di costituire anche a Terni un’associazione di pazienti parkinsoniani. A tal fine martedì 11 giugno alle ore 16,30 nell’Aula A del Centro di formazione dell’Azienda Ospedaliera Santa Maria di Terni è stato fissato un incontro cui sono invitati a partecipare tutti i cittadini e in particolare pazienti, familiari e parenti, caregiver e professionisti della salute che siano interessati a costituire la nuova associazione a vantaggio delle persone affette da questa malattia neurodegenerativa così frequente e invalidante. Parteciperà anche il dottor Aristide Paci, che è stato per decenni figura di riferimento della neurologia, e non solo, a Terni.

Il Parkinson colpisce circa 250 mila persone in Italia e 5000 in Umbria, è una malattia neurodegenerativa ad evoluzione lenta ma progressiva, che coinvolge diverse funzioni motorie, vegetative, comportamentali e cognitive, con conseguenze importanti sulla qualità di vita.

L'età media di esordio è intorno ai 58-60 anni e addirittura un 5 % circa di pazienti può presentare un esordio giovanile tra i 21 ed i 45 anni (vedi il caso dell’attore americano Michael J. Fox) e considerando che con una diagnosi precoce e un trattamento appropriato l'aspettativa di vita è considerata simile a quella della popolazione generale, è fondamentale costruire una rete virtuosa di supporto ai pazienti e alle famiglie. L’attività dell’Associazione Parkinson Terni, che si federerà al network nazionale di Parkinson Italia, sarà infatti quella di promuovere iniziative che supportino la cura e il benessere dei pazienti e di favorire le relazioni con le istituzioni locali, regionali e nazionali per rendere il paziente-cittadino protagonista attivo, insieme a medici e amministratori, sia del proprio percorso terapeutico sia delle scelte di politica socio-sanitaria che interessano questa malattia e il suo contesto.


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