filo 2019 f0Il direttore artistico Adriano Falcioni: «Ogni anno c’è sempre più attenzione-partecipazione, perché lavoriamo bene e il pubblico attento si accorge se c’è qualità vera»

(UMWEB) Perugia. Un pubblico di duecento e più persone ha seguito il concerto inaugurale dell’XI edizione del Festival internazionale d’organo laurenziano, in svolgimento nelle serate dal 30 luglio all’11 agosto nella cattedrale di San Lorenzo di Perugia, con inizio dei concerti alle ore 21.30. Ogni anno quest’evento di musica classica d’organo desta una crescente attenzione-partecipazione e tra il pubblico ci sono sempre più giovanissimi. Alcuni di loro, al termine del concerto inaugurale, si sono avvicinati al maestro Adriano Falcioni, organista titolare della cattedrale di Perugia e direttore artistico di questo Festival, chiedendogli anche un autografo. Il maestro Falcioni ha inaugurato questa XI edizione eseguendo un concerto con brani di Bach, Vivaldi e Brahms; in particolare, ha spiegato, «è stato un dualismo fra Bach e Brahms, due autori tedeschi ma diversi, uno barocco e l’altro tardo romantico». Così come il concerto che eseguirà sabato 3 agosto, ha annunciato Falcioni: «Sarà sempre un dualismo fra due autori, Liszt e Ligeti, entrambi ungheresi, il primo romantico e l’altro a noi quasi contemporaneo, vissuto tra il 1923 e il 2006, ma agli antipodi di Liszt».

Il maestro Falcioni ha anche commentato la crescente attenzione per questo festival (video-intervista e fotogallery del concerto inaugurale sono consultabili sul sito: www.umbriaoggi.news di Umbria Radio In Blu), dicendo: «Se c’è tanta passione-entusiasmo da parte del pubblico, è perché lavoriamo bene. Il pubblico attento, a distanza di anni, si accorge se c’è qualità vera». E il Festival internazionale d’organo laurenziano, promosso dal Capitolo della cattedrale di San Lorenzo e dall’Archidiocesi di Perugia-Città della Pieve, è ormai inserito a pieno titolo tra i più importanti eventi europei di musica d’organo; tant’è vero che ogni anno giungono nel capoluogo umbro organisti di fama internazionale.

Sempre Falcioni ha auspicato che questa XI edizione «vada bene e appena termina, nel fare un primo “bilancio”, iniziamo anche a pensare alla XII edizione del 2020, a metterla in cantiere con l’aiuto dell’associazione “Filo”».

L’associazione “Filo” (acronimo di Festival internazionale laurenziano d’organo) si occupa della promozione-sensibilizzazione di quest’evento in stretto rapporto con il Capitolo della cattedrale di San Lorenzo ed è aperta a tutti (sono già alcune decine gli aderenti), la cui attività annuale prende il via con il Festival. Per maggiori informazioni e iscrizioni, gli interessati possono rivolgersi in cattedrale, oppure consultare il sito: www.cattedrale.perugia.it.

Nelle prossime serate si esibiranno all’organo “Tamburini” i maestri Claudio Brizi, Josef Still, Stefan Kagl, Wolfgang Kleber e Giulia Biagetti.

Brizi, titolare della cattedra d’organo al Conservatorio di Perugia, con attivo più di duemila concerti presso importanti istituzioni musicali in Europa, Stati Uniti d’America, Giappone, Cina e Messico, eseguirà giovedì 1 agosto brani di Mozart, Nishimura, Sulpizi, Bach e Vivaldi. Still, organista titolare della cattedrale di Treviri dell’omonima Diocesi suffraganea dell’Arcidiocesi di Colonia, ha una carriera internazionale che lo vede come concertista d’organo e di clavicembalo in numerose apparizioni radiofoniche e televisive; domenica 4 agosto eseguirà brani di Reger e di Bach. Kagl, organista titolare e maestro di cappella del duomo di Herford (Germania), è vincitore di diversi concorsi internazionali ed eseguirà martedì 6 agosto brani di Bach, Widor, Lefébure-Wely e Puccini. Kleber, organista e compositore tedesco vincitore del concorso internazionale “Johan Pachelbel” a Norimberga, eseguirà venerdì 9 agosto brani di Buxtehude, Bach, Alain, Brahms e Reznicek. Biagetti, organista titolare della cattedrale di Lucca, vanta un’attività concertistica di rilievo in Italia e in Europa, eseguirà domenica 11 agosto brani di Somma, Becker, Begard, Stamm, Yon e Pardini.


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