terzo tempo“Il Terzo Tempo” di Polis cooperativa sociale ospita fino a 12 ragazzi provenienti da situazioni difficili e cerca di ricreare un ambiente familiare e accogliente per la crescita e lo sviluppo degli ospiti

(UNWEB)  PERUGIA – Accoglienza e protezione, convivenza, dialogo e partecipazione. Sono i cardini attorno ai quali è stata costruita la comunità educativa “Il Terzo Tempo” per ospitare minori provenienti da situazioni sociali difficili e minori con procedimenti penali in corso.

La comunità educativa ha trovato ospitalità in una villa unifamiliare a Tuoro sul Trasimeno, con ampio parco circostante, ed è in grado di accogliere fino a 12 minori e 9 educatori (più una ausiliaria). La comunità ospita minori provenienti da situazioni sociali difficili e minori con procedimenti penali in corso (massimo 3 ospiti sui 12 totali accolti, 2 posti vengono lasciati liberi per le emergenze) nell’età compresa tra gli 11 ai 18 anni di entrambi i sessi. Occupandosi di minori allontanati dall'abituale luogo di vita, offre agli ospiti un luogo temporaneo di vita dove godere di un clima familiare sentendosi accolto e protetto, offrendo un’occasione di crescita da protagonista del proprio Progetto assistenziale individualizzato.

Partecipare al processo educativo, di crescita e di reinserimento sociale del minore significa condividere un progetto comune, evitare interventi confusionari o frammentari, controproducenti per una crescita sana e uno sviluppo armonico della persona. A questi principi si attiene “Terzo Tempo”, mettendosi in rete con i servizi e le risorse formali ed informali del territorio, della comunità di riferimento, per promuovere la nascita di un tessuto comunitario solidale capace di accogliere e di accompagnare gli ospiti nei loro processi di crescita ed autonomia. In questa ottica si deve leggere la collaborazione con il Comune di Tuoro sul Trasimeno e le associazioni locali di Avis e Aido per la serata “HAPPY AVIS AIDO”, giornata dedicata al “valore della donazione” con i ragazzi ospiti della Comunità che hanno messo a disposizione la propria cucina e realizzato un servizio di supporto logistico. Una cena che è solo il primo di una serie di appuntamenti in cui l’amministrazione locale e la Comunità educativa intendono coinvolgere la cittadinanza nel ritrovarsi per stare insieme, magari conoscendosi.

La “Comunità educativa per minori” si prefigge il rispetto e la tutela dei diritti dei minori; di sostenere il minore nel suo processo di crescita e di sviluppo armonico della persona;di offrire un ambiente educativo-relazionale in cui rielaborare e/o ricostruire un progetto per il futuro; realizzare interventi individualizzati che tengano conto delle singole esigenze e specificità; facilitare la costruzione di reti socio-affettive, soprattutto in quelle situazioni che non consentono una riunificazione del nucleo familiare; favorire percorsi di raggiungimento di una completa autonomia e reinserimento nel tessuto sociale e di recuperare per il minore una dimensione di vita quotidiana il più possibile normale.


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