(UNWEB) “Dopo la malattia, prima ancora di voler tornare ad essere un vincente giocatore di pallavolo, ho sentito l’urgenza di rendere indietro un po’ dell’affetto e dell’attenzione che avevo ricevuto durante le cure. Ho cercato quindi di riversare il profondo senso di gratitudine verso il sistema sanitario, verso il mondo del volontario e verso i tanti professionisti che mi hanno aiutato, in progetti reali, tangibili che possano a Perugia come in tutta Italia alleviare le sofferenze di chi sta lottando contro il cancro”.
Questo il commento commosso di Giacomo Sintini dopo aver ricevuto dal Prefetto di Perugia, Claudio Sgaraglia, l’Onorificenza di Cavaliere Al Merito della Repubblica Italiana, un riconoscimento destinato a ricompensare benemerenze acquisite verso la Nazione. Le numerose attività svolte dall’Associazione Giacomo Sintini in questi sette anni dalla sua fondazione sono la testimonianza più concreta del valore dell’impegno di Giacomo e della sua famiglia a fini sociali.
Giacomo, dopo i successi sportivi con i club e con la nazionale, oggi lavora per Randstad Italia spa multinazionale leader nel mondo delle risorse umane come responsabile del settore Randstad Sport.
“La mia storia, raccontata nel libro Forza e Coraggio (edito da Mondadori), e la testimonianza che ho portato in giro per tutto il paese sono stati per me un punto di partenza, un’occasione per una nuova carriera nell’ambito della formazione manageriale” – ha detto Sintini.
Alla consegna dell’onorificenza erano presenti la famiglia di Giacomo e il Sindaco di Corciano, Cristian Betti, che insieme al Prefetto Sgaraglia gli ha conferito il titolo con queste motivazioni: “Giacomo Sintini, già atleta professionista della pallavolo e fondatore dell’Associazione benefica Giacomo Sintini che opera a favore dei centri e dei reparti oncologici degli ospedali italiani, nonché autore del libro Forza e Coraggio”.
“In questo giorno così importante per me – conclude Sintini – sono tante le persone che vorrei ringraziare a cominciare dalla mia famiglia, fonte d’ispirazione e solida colonna su cui ho potuto sempre contare, i miei genitori, mia moglie Alessia Minniti e nostra figlia Carolina, e i parenti tutti. Un pensiero all’amico Alberto Naticchioni, presente qui oggi, ed un grazie sincero che aver creduto in me fin dall’inizio e per aver fatto in modo che tutto ciò accadesse”.