Sindaco Cristian Betti e Assessore Lorenzo Pierotti, le istituzioni non possono che dire grazie alla sensibilità di Mimmo
(ASI) Corciano. "Dobbiamo dire grazie, ma vogliamo farlo in modo 'discreto' come è la sua filosofia. E' importante, però, non far passare sotto silenzio una testimonianza di solidarietà estremamente preziosa per il territorio, che vede protagonista un imprenditore giovane e particolarmente motivato".
Il Sindaco di Corciano Cristian Betti e l'assessore allo sviluppo economico, Lorenzo Pierotti, annunciano così il blitz al Bar Dadando del Quasar Village, programmato da tempo e slittato per trovare il migliore momento di tranquillità ma ormai impossibile da procrastinare. In questa struttura, il titolare, Alessandro Domenico Di Micco, noto per la sua discrezione, da tempo sostiene quell'attenzione al sociale che caratterizza il tessuto corcianese. Di Micco, infatti, meglio noto come 'Mimmo', insieme al fratello, è titolare anche dell'altro Bar/Pizzeria Dadando in via Caprera e del Ristorante "Torre del Gusto" (già Castello dell'Oca) e supporta in maniera preziosa le associazioni che si occupano di solidarietà. Ogni venerdì sera, infatti, fa uscire dalla struttura del Quasar dai 15 ai 20 pasti e li consegna alla Croce Rossa, ed ogni mercoledì, dall'altra sua pizzeria, è l'Avis a ritirare i cibi non consumati, che vengono puntualmente rimessi in circolo per i meno fortunati. Il circuito virtuoso è così ben collaudato che a breve, Mimmo conta di conferire alla CRI una decina di pasti in più. Per ringraziare questo 'grande cuore' Sindaco ed assessore consegneranno a Mimmo una targa, un dono simbolico, che possa però dare la misura di quanto il Comune apprezza l'impegno di uno dei suoi residenti ed i risultati di un'azienda del territorio. Raggiunto telefonicamente per annunciare l'iniziativa e l'imminente visita, non senza emozione, l'imprenditore ribadisce le sue motivazioni. Semplici e dirette "lo faccio perché ci tengo – racconta - è il mio grazie personale alla sorte. Non so come spiegarlo, ma io sono cresciuto in povertà e devo ringraziare la sensibilità di altri che ho incontrato sul mio cammino. Quando arrivai in Umbria negli Anni '80, catapultato dall'Australia, dove i miei genitori si erano trasferiti da Napoli pensando di fare fortuna, avevamo davvero molto poco. Poi, lavorando, le cose sono cambiate, ma io non ho mai dimenticato". Oggi i fratelli Di Micco, nelle loro 3 strutture danno lavoro a circa 35 persone, ma l'attività ingranata non fa dimenticare loro gli inizi difficili. "Lo scorso Natale – spiega ancora – abbiamo organizzato il pranzo dei poveri. Al Quasar Village eravamo più di 70. Una giornata ricca di sensazioni positive. Le stesse che cerco di trasmettere a mio figlio, con il supporto di mia moglie che condivide il mio percorso, ed anche alla figlia di mio fratello. So che gli esempi positivi sono importanti; io non mi reputo un esempio, cerco solo di comunicare la gioia che provo con la mia esperienza".