Sabato 22 agosto alla Sala del Capitano incontro con l’autrice Maria Giuseppina Muzzarelli, la Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e l’Assessora allePari Opportunità Catia Massetti. Appuntamento inserito nel programma del Todi Festival - Omaggio a Expo 2015
(ASI) Todi. Ripercorrere i secoli per ricostruire il rapporto che ha legato donne e cibo nella storia. È quanto si propone la storica Maria Giuseppina Muzzarelli, autrice del libro “Nelle mani delle donne. Nutrire, guarire, avvelenare dal Medioevo a oggi” (ed. GLF Editori Laterza), che sarà presentato sabato 22 agosto 2015 alle ore 18 alla Sala del Capitano dei Palazzi Comunali di Todi.
Insieme all’autrice, docente di storia medievale all’Università di Bologna, ne parleranno la Presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e l’Assessora alle Pari Opportunità del Comune di Todi Catia Massetti.
Nell’ambito di Expo 2015, “WE-Woman for Expo”, network di donne di tutto il mondo che si esprimono e agiscono insieme sui temi del nutrimento e della sostenibilità, mette al centro dell’esposizione universale la cultura femminile parlando di nutrimento e sostenibilità.
In occasione del Todi Festival 2015, l’assessorato alle Pari Opportunità del Comune di Todi propone una riflessione sulla cultura femminile e il cibo, una ricostruzione delle radici di questa cultura in Umbria spesso affidata alle mani sapienti delle donne: cuoche, imprenditrici, scrittrici, giornaliste ma anche mamme e nonne.
Il libro è un viaggio a ritroso seguendo un percorso temporale che dalla contemporaneità va indietro al XV secolo della strega Matteuccia del Castello di Ripabianca, al XII secolo della dotta monaca Ildegarda di Bingen, fino all’XI secolo del vescovo Burcardo di Worms, seguendo il filo di una pluralità di fonti: procedimenti giudiziari, trattati, dipinti, opere letterarie.
Madri, seduttrici, mogli, sante, streghe, guaritrici, assassine: donne che si fanno latte per il figlio, che seducono, curano, nutrono, uccidono con il cibo, sono educate alla sua moderazione, se ne privano. Una relazione, quella fra le donne e il cibo, che a tutti pare di conoscere e che invece è stata ed è molto più sfuggente, sfaccettata, mossa e contraddittoria di quanto comunemente si creda.