Un primo “bilancio” del vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti e l’omelia del cardinale Gualtiero Bassetti. Il porporato: l’Assemblea «segnerà una tappa importante nel cammino pastorale della nostra Archidiocesi: “vivere e agire da credenti in uno stile missionario”
(ASI) Perugia. Era da prima del Sinodo diocesano (2006) che tutte le componenti della Chiesa che è in Perugia-Città della Pieve non si ritrovavano insieme, in un’Assemblea. Sacerdoti, religiosi, religiose, diaconi, seminaristi e numerosi fedeli giovani e adulti dall’11 al 12 settembre hanno vissuto la due-giorni dell’Assemblea diocesana voluta dal cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti, la cui fase di preparazione (primavera-estate 2015) è stata affidata al vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti. «Si coglieva da tempo il desiderio di rincontrarsi come popolo di Dio attorno al suo Pastore – commenta mons. Giulietti –, per fare il punto sul cammino compiuto fino ad oggi dalle nostre comunità parrocchiali chiamate a dar vita alle Unità pastorali. Soprattutto è stata un’occasione per verificare il grado di missionarietà della nostra Chiesa.
Le considerazioni a “caldo” del vescovo ausiliare mons. Paolo Giulietti sull’Assemblea.
Il vescovo ausiliare ha espresso la sua soddisfazione non solo per la quantità di partecipanti (nelle due giornate oltre un migliaio di presenze), ma per la qualità degli interventi ai 32 gruppi di lavoro (i risultati si conosceranno nelle prossime settimane), ciascuno dei quali composto da una ventina di persone tra consacrati e laici. In particolare, mons. Giulietti si è soffermato sulle testimonianze inerenti alle “Cinque parole: Uscire, Annunciare, Abitare, Educare e Trasfigurare”, al centro dell’atteso Convegno ecclesiale nazionale di Firenze (9-13 novembre 2015), tenute da un seminarista, da un religioso e parroco, e da due laici, un imprenditore, che ha parlato dell’“economia di comunione” nata nell’esperienza del movimento dei Focolari di Chiara Lubich, e una donna non vedente originaria del Gabon, che ha ritrovato nella fede in Dio, dopo essere stata avvolta dal peccato, la “luce di vivere”.
«Sono state delle testimonianze molto stimolanti ed efficaci – sottolinea il vescovo ausiliare –, semplici e quotidiane, alla portate di tutti e non messianiche, ma con molte prospettive per rilanciare e stimolare la “conversione pastorale” che ci chiede papa Francesco nella Evangelii gaudium». In sintesi, dice mons. Giulietti, si tratta di «una “conversione pastorale” alla portata di tutti, con noi stessi, in famiglia, in parrocchia e nel luogo di lavoro e di studio per essere dei buoni missionari-annunciatori del Vangelo».
L’omelia del cardinale Bassetti dedicata in gran parte ai tre seminaristi ordinati diaconi.
L’Assemblea diocesana si è conclusa nella cattedrale di San Lorenzo, nel pomeriggio del 12 settembre, festa della Madonna delle Grazie a cui è affidata la protezione dell’Archidiocesi, con la celebrazione eucaristica e l’ordinazione di tre nuovi diaconi da parte del cardinale Bassetti, i seminaristi Marco Briziarelli, Marco Pigoni e Simone Pascarosa. Il porporato ha esordito nell’omelia evidenziando proprio la sua volontà che «l’ordinazione diaconale dei nostri tre accoliti – ha detto – avesse luogo al termine dell’Assemblea diocesana, che sicuramente segnerà una tappa importante nel cammino pastorale della nostra Archidiocesi e nella festa della Beata Vergine Maria della Grazia, tanto cara al cuore e alla memoria dei perugini. Ringrazio il Signore per averci ispirato di “convenire” in questi due giorni 11 e 12 settembre, per riflettere come “vivere e agire da credenti in uno stile missionario”. L’organizzazione è stata ottima e ringrazio di ciò il vescovo ausiliare e i suoi collaboratori, le relazioni buone, come pure la partecipazione in sala e nei gruppi di Studio. Ringraziamo il Signore. Ora a noi il compito di raccoglierne i frutti per proseguire il nostro impegno di testimonianza del Signore Risorto, oggi».
Nel rivolgersi ai tre ordinandi diaconi, il cardinale Bassetti ha richiamato «la figura dolce e materna di Maria che vi ha aiutato ad esprimere quell’“eccomi”, che preso in se stesso è un soffio, ma che compromette e coinvolge una vita. Maria sta parlando al vostro cuore di figli con gli esempi e la testimonianza della sua vita. La Vergine sia sempre per voi modello di speranza, di ogni virtù di misericordia e benigna dispensatrice di grazie. In lei e naturalmente nel suo Figlio Gesù noi possiamo contemplare quel progetto di donna e di uomo che Dio ha pensato fin dall’eternità e che si è attuato nel ministero dell’Incarnazione. In Maria contempliamo il segno della gratuità del Padre che rivela la sua benevolenza nei confronti di ogni creatura. Maria, Madre della Grazia, ci aiuta a comprendere che, ciascuno di noi è chiamato ad essere “grazia”, capolavoro cioè della misericordia e della benevolenza di Dio. Ciò che contempliamo in Maria è modello per la nostra vita e soprattutto deve incarnarsi in voi, cari figli che vi accingente a ricevere l’ordine del diaconato».
«Al cuore di ogni vocazione opera sempre una meravigliosa sinergia umana e divina – ha proseguito il porporato –. Io stasera chiedo nella mia preghiera che nessuno di voi tre e nessun prete o religioso perda mai il senso dello stupore, della speranza e della gratitudine per il dono ricevuto... C’è solo una possibilità di comunicare il Vangelo, “sine glossa”, come diceva san Francesco: essere innamorati di Gesù. Solo con la preghiera potrete essere dei pellegrini nomadi e liberi che camminano accanto ad ogni uomo e ad ogni donna. Non prendete mai le distanze da nessuno; immergetevi nei problemi della povera gente. Non tiratevi mai indietro dalle vostre responsabilità, costi quello che costi. E non mettete mai la lampada dello Spirito sotto il moggio, ma sopra il candelabro della vostra vita, proclamando il Vangelo dinanzi a chiunque. E non vi venga mai la tentazione di perdervi nella melanconia dei viottoli della vita, ma, come san Francesco, percorrete sempre la grande strada della gioia cristiana».
«A Conclusione dell’Assemblea diocesana – ha detto il cardinale Bassetti – sento il bisogno di dirvi ancora grazie. Amen! Alleluia! Ripeto il mio grazie a Dio e a voi per quanto abbiamo vissuto in questi due giorni. Mi impegno con voi a spendere la mia vita per l’Amen che è Cristo! E nella sua Parola continuerò a gettare le mie povere reti».
La celebrazione eucaristica si è conclusa, come vuole la tradizione, con la recita da parte del cardinale della preghiera di affidamento della comunità diocesana alla protezione della Beata Vergine Maria dinanzi alla splendida e tanto venerata immagine della Madonna delle Grazie, dipinta da un allievo della Scuola del Perugino su una colonna della navata centrale della cattedrale.