(ASI) - CASTIGLIONE DEL LAGO - Si è tenuto ieri sera un affollato incontro nella sala del consiglio comunale di Castiglione del Lago. La governatrice Catiuscia Marini e Emilio Duca, direttore per le politiche della salute della Regione Umbria, hanno presentato il protocollo d'intesa con il Comune di Castiglione del Lago relativo alla riqualificazione del presidio ospedaliero e dei servizi sanitari territoriali.
«Sinceramente noi al Trasimeno - ha dichiarato il sindaco Sergio Batino nella presentazione della serata - pensavamo che la questione dell'assetto dei servizi sanitari potesse essere definita anni fa, ma sappiamo tutti che la situazione economica e finanziaria italiana e di conseguenza di tutte le regioni è in continuo movimento. Ciò a portato a modifiche e riprogettazioni degli assetti, rispetto a quello che abbiamo promesso negli anni e qui me ne assumo la responsabilità per quello che mi compete. Si è chiuso definitivamente il capitolo dell'ospedale unico del Trasimeno e le scelte imposte a tutti, a livello nazionale, hanno costretto la Regione Umbria a chiudere diversi punti nascita tra cui purtroppo il nostro. Dobbiamo quindi guardare avanti andando alla definizione di un assetto sanitario che garantisca ai cittadini le risposte possibili nel territorio, sapendo che con questo protocollo a Castiglione ci saranno dei punti di specializzazione e di qualità. Noi vogliamo una sanità di "serie A" e che le risposte alle necessità di cura siano efficaci, come è stato fatto negli ultimi anni: colgo l'occasione per ringraziare il personale che ha operato e opera nella nostra struttura ospedaliera, un risultato molto positivo che passa attraverso all'impegno di ognuno di loro. Noi crediamo in anche che il nostro territorio di confine debba e possa integrarsi meglio con le strutture della confinante Toscana, di Nottola e di Fratta. Auspichiamo la prosecuzione del dialogo che è stato avviato dai governatori proprio in questi giorni parlando di macroregione: è bene che le regioni si parlino per evitare la marginalità del nostro territorio, non solo per la sanità ma in tanti altri ambiti».
Il direttore generale Emilio Duca è entrato nei dettagli del protocollo e in generale dei processi di riorganizzazione dei servizi a Castiglione del Lago e in tutto il Trasimeno, ripercorrendo in breve il travagliato percorso che negli ultimi 25 anni ha modificato l'assetto dei servizi e della rete ospedaliera nel territorio, con scenari nazionali profondamente mutati negli anni, sottolineando il trend negativo umbro per ciò che riguarda la natalità: nel 2012 nascevano in Umbria circa 8.200 bambini, mentre solo due anni dopo nel 2014 siamo passati a 7.450 neonati, con un calo quindi di quasi il 10% e un ulteriore calo nel 2015. «La rete ospedaliera del Trasimeno - ha spiegato Duca - e nello specifico l'ospedale castiglionese, si è sempre connotato come "ospedale di base": medicina, chirurgia, punto nascita e un concetto ormai superato di pronto soccorso». Per il futuro Castiglione verrà riqualificato con investimenti infrastrutturali e tecnologici per un totale di quasi 7 milioni di euro. La prima novità riguarda l'attività di pronto soccorso che, nelle 24 ore, avrà un vero e proprio pool di specialisti che sanno affrontare l'emergenza-urgenza vera e con un'unità del 118 attrezzata e medicalizzata. «La differenza fondamentale è la costituzione del pool che si occupa della medicina di urgenza, con letti tecnici per il controllo e l'eventuale stabilizzazione del paziente, valutando nell'immediato l'intervento da eseguire nel presidio o trasferendolo in altre strutture. Altro punto qualificante è il centro dialisi che sarà potenziato aumentando il livello dei servizi erogati, nonostante che lo standard nazionale preveda un bacino d'utenza con popolazione fra 150 e 300 mila abitanti: noi dovremmo avere solo 4 o 5 centri dialisi e invece ne abbiamo 11 compreso Castiglione per una precisa scelta politica della nostra regione». Duca ha poi spiegato le altre aree di potenziamento, come l'internistica, la chirurgia generale con particolare riguardo alla chirurgia programmata (otorino, urologia e ortopedia). «Punto qualificante nel protocollo è soprattutto l'ortopedia programmata, che a livello regionale va rafforzata e potenziata, visto che in Umbria siamo sottodimensionati, dobbiamo recuperare terreno rispetto alle altre regioni e che parliamo della parte preponderante dell'area ortopedica: l'emigrazione di pazienti costa all'Umbria circa 10 milioni all'anno. Castiglione sarà quindi un polo d'attrazione di qualità e di recupero rispetto a questa "fuga di pazienti". E poi nuovi apparecchi per lo screening mammografico e la TAC che funziona dall'inizio del 2015. Castiglione diventerà un polo per gli acuti e per la cronicità. L'ospedale di Castiglione ha ora una prospettiva chiara, concreta e sostenibile per i prossimi anni: questo è un progetto proiettato nel futuro». Duca, che ha sottolineato che per questo processo di riqualificazione occorrerà qualche anno, ha infine parlato delle cure domiciliari e del Centro di Salute. «Nel protocollo d'intesa si prevede anche la possibilità di ulteriori investimenti per realizzare il nuovo Centro di Salute, da realizzare nei pressi del centro commerciale Agilla. Questo perché l'attuale centro in via Carducci è obsoleto e non più rispondente, dopo 25 anni dalla sua inaugurazione, alle mutate esigenze della popolazione. Provvederemo a cedere la struttura dell'ex dispensario di via Roma recuperando anche il costo dei canoni d'affitto delle strutture di via Carducci».
La governatrice Catiuscia Marini ha illustrato il lavoro dell'amministrazione regionale, che ha riordinato il sistema sanitario con una costante programmazione di medio e lungo periodo. «In Umbria non abbiamo mai risolto le tematiche della sanità con provvedimenti d'urgenza, e questo almeno negli ultimi 15 anni da quando è cambiato il modello di finanziamento del sistema sanitario: la cosa può sembrare scontata ma non lo è affatto, e voglio qui rivendicare la nostra capacità di programmazione. In tante altre regioni italiane la situazione è ben diversa e si lavora sempre in emergenza, rincorrendo le contingenze e senza programmazione: nel Lazio ad esempio, a causa del dissesto finanziario della sanità pubblica, sono stati costretti in pochi mesi a chiudere tanti ospedali, a ridurre in maniera drastica i punti di 118 e quindi a ridurre in maniera preoccupante il livello di servizio e di sicurezza per i cittadini. La provincia di Viterbo e anche in quella di Rieti hanno un solo 118 e ci chiedono quindi di intervenire con le nostre strutture di Orvieto e di Terni. L'Umbria fa parte di quel nucleo di regioni italiane, insieme ai nostri vicini Toscana e Marche, dove si riesce ad immaginare il futuro, ad anticipare i cambiamenti dei bisogni e delle esigenze dei cittadini e a seguire le dinamiche demografiche: noi riusciamo a seguire le novità e le sperimentazioni ed applicarle prontamente dopo la sperimentazione, aggiungiamo nuove tecnologie e nuovi farmaci, anche innovativi e molto onerosi. La Regione Umbria ha i conti sanitari in ordine e in equilibrio. Ora tutto è pronto per Castiglione e attendiamo l'approvazione del protocollo da parte del Consiglio comunale di Castiglione». Catiuscia Marini ha confermato infine che il lavoro di integrazione con Marche e Toscana è ben avviato con il servizio di elisoccorso e con la sperimentazione in corso fra gli ospedali di Fabriano e Gubbio: l'accordo di confine può essere esteso anche fra Umbria e Toscana per aumentare l'offerta al Trasimeno.