W par 20160408 112154Bracco “Voi ragazzi siete il nostro futuro, non chiudete gli occhi difronte a queste realtà”
(ASI) Perugia, Un tema che sembra lontano, che quasi sembra impossibile possa toccarci da vicino, invece sono 12 milioni in Europa le spose bambine vendute per qualche spicciolo che muoiono di parto o dopo la prima notte di nozze.

Oggi alla prima nazionale dello spettacolo teatrale “La sposa bambina”, che si è tenuta nella sala Brugnoli di Palazzo Cesaroni, hanno partecipato studenti delle scuole secondari Pascal-Cavour-Marconi, Capitini e Giordano Bruno. Lo spettacolo, scritto e diretto da Laura Masiello, racconta di una famiglia costretta dalla crisi a vendere la propria figlia di 8 anni ad un uomo d'affari. “In Italia – ha spiegato Gemma Paola Bracco conigliera di Parità della Provincia di Perugia – pensiamo che queste cose non possano accadere ma non è così, perché la nostra società sta diventando sempre più multietnica. Voi ragazzi siete il nostro futuro, non chiudete gli occhi difronte a queste realtà, che sono crude sì, ma vanno comunque conosciute per riuscire a combatterle. Questo spettacolo sicuramente ha aiutato tutti noi a parlare di questo problema, il teatro ha la caratteristica di farci vivere profondamente la problematica che tratta. Ringrazio Laura Masiello per questo intenso e meraviglioso spettacolo”. Dopo la rappresentazione Gemma Bracco e Donatella Porzi Presidente dell'Assemblea Legislativa dell'Umbria hanno inaugurato la mostra fotografica “Game over - Le spose bambine del Bangladesh” di Sara Munari, che resterà aperta dall’8 al 10 aprile presso “Umbrò” in Via Sant’Ercolano 8 a Perugia. Il Progetto/evento “Le spose bambine” è promosso dall’Associazione I 7Raccoglifiabe è realizzato con la collaborazione, insieme ad altri soggetti istituzionali e Associazioni, della Consigliera provinciale di Parità e della Provincia di Perugia. L'evento ha avuto come obiettivo quello di sensibilizzare l’opinione pubblica, in primo luogo i giovani, sul triste fenomeno delle “spose bambine”, diffuso in molti paesi quali il Niger, il Bangladesh, il Mali, l’Afghanistan ecc., ma anche più vicino a noi di quanto si possa pensare. Una pratica figlia della povertà, dell’ignoranza e dell’analfabetismo che coinvolge prevalentemente bambine al di sotto dei 15 anni vendute ad uomini adulti quali mogli-schiave. Questi matrimoni forzati sono definibili come veri e propri casi di “pedofilia legalizzata” che portano a conseguenze spesso assai atroci e non solo di natura psicologica. “Non possiamo far finta di nulla e lasciare che bambine così piccole siano costrette a crescere improvvisamente – dichiarano i promotori dell'evento perugino - strappate brutalmente al mondo dell’infanzia e catapultate in quanto di più atroce possa esserci nel mondo adulto. Negare a delle bambine il diritto all’infanzia, allo studio...ad un futuro scelto liberamente è una aberrazione contro la quale tutti dobbiamo impegnarci a contrastare”.

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