L’Azienda ‘Tartufi Alfonso Fortunati’ sta già pensando come valorizzarlo
(ASI) Campello sul Clitunno. A fare sensazione il fatto che sia grande, ma così grande che non si ha notizia ce ne siano stati di uguali. Alla ‘Tartufi Alfonso Fortunati’ di Campello sul Clitunno, l’atmosfera è quella delle grandi occasioni. Sì, perché uno dei loro ‘cavatori’, veri segugi nel trovare il prezioso tubero, ha avuto la fortuna di estrarre dal terreno, assolutamente nelle zone circostanti all'azienda, un esemplare bellissimo, dal peso record di circa Kg 1,500. “Quasi sicuramente – sottolineano negli uffici - è il più grande tartufo ‘estivo’ mai trovato finora ed a fare sensazione sono proprio queste dimensioni corposi che, conseguentemente, determinano il valore del pezzo. Parliamo, in particolare, di tartufo estivo, dal nome latino Tuber AESTIVUM, la specie che si trova in natura nel periodo che va da maggio a tutta l’estate. Si tratta del cosiddetto ‘tartufo scorzone’, come viene comunemente chiamato”. Che la scoperta abbia dell’incredibile, lo sottolineano in tanti all’interno di questa impresa umbra d’eccellenza, specializzata nella valorizzazione dei tartufi, proposti freschi ma anche conservati, surgelati, trasformati in salse ed ottimi condimenti che trovano posto sulle tavole non solo italiane. Buona parte della produzione, infatti, finisce all’estero e sulla sfida dell’internazionalizzazione l’impegno dei vertici della società, Danilo e Claudio Fortunati, è davvero massimo. Di recente, inoltre, la Tartufi Alfonso Fortunati ha deciso di inaugurare un proprio spazio all’interno della Galleria Commerciale dell’Aeroporto San Francesco d’Assisi, dove sia i passeggeri ma anche i consumatori che non vogliono raggiungere il punto vendita aziendale a Campello, possono trovare tante prelibatezze. Non è certo ipotizzabile, al momento, che lo ‘scorzone’ da record venga mostrato in Aeroporto, ma la foto sicuramente sì. “La nostra azienda da oltre 40 anni si occupa di tartufo – spiegano ancora i dipendenti - e sicuramente nel tempo siamo spesso venuti in possesso di esemplari di grandi dimensioni, ma di questa specie certamente quello di oggi è un’assoluta rarità ed è da considerare un vero ‘tartufo record’”. Il passo successivo è ora come valorizzarlo ed in campo ci sono già varie ipotesi. “Ci farebbe piacere dare risalto a quest’evento – anticipano – e ci stiamo anche muovendo per organizzare un appuntamento, come un’asta benefica il cui ricavato potrebbe essere donato ad una qualche Onlus, ma ci sono anche altre opzioni che stiamo valutando”. Certo è che soltanto a guardarlo, il ‘tartufone’ mette davvero allegria!