punto ristoro sociale san lorenzo in pgUno dei cinquanta ospiti giornalieri: «È una famiglia, la mia famiglia e, come tale, ci aiutiamo a vicenda, ognuno per quello che può»

(ASI) Perugia. Resta aperto il 10 agosto, solennità di san Lorenzo martire, il Punto di Ristoro Sociale Comune-Caritas situato nell’antico Oratorio dei Santi Simone e Giuda Taddeo, adiacente alla chiesa del Carmine, in pieno centro storico di Perugia. Nel giorno della festa del santo titolare della cattedrale, diacono per eccellenza della carità, il Punto di Ristoro “San Lorenzo” aprirà le sue porte, come ogni giorno, a una cinquantina di ospiti (l’80% italiani), accolti da operatori e volontari della Caritas diocesana. Nato nel 2008 da una collaborazione tra Archidiocesi e Comune di Perugia, offre servizio mensa, da lunedì al sabato, a persone in situazione di bisogno.

Attualmente, il Punto di Ristoro “San Lorenzo” «è frequentato in gran parte da perugini. inviati dal Comune, che mette a disposizione ogni giorno 75 pasti gratuiti, mentre la Caritas garantisce l’accoglienza all’interno della struttura. Parte dei fruitori provengono anche dal Centro di Salute Mentale. Per quanto riguarda gli stranieri, invece, è la Caritas ad indirizzarli al nostro servizio». A ricordarlo è l’assistente sociale Stella Cerasa, responsabile del Punto di Ristoro, che precisa: «Questo servizio non si limita alla distribuzione di cibo, ma offre anche sostegno dal punto di vista dell’ascolto».

«Molte delle persone accolte – riferisce la responsabile Caritas – oltre che ad affrontare i problemi, sono costrette a combattere anche la solitudine. Pertanto, ci adoperiamo anche in questa direzione. Ad esempio, alcuni di loro si trattengono insieme a noi al termine del pranzo e ci seguono nelle attività pomeridiane, oppure arriviamo in anticipo per parlare con loro. Tuttavia, abbiamo una regola interna: mentre si mangia, si parla di tutto, ma solamente di argomenti leggeri, semplici e gioiosi. Quasi commovente vedere come i nostri ospiti condividano ogni cosa, dalle loro passioni ai consigli su come risparmiare. Come accade in una famiglia».

Nella Mensa prestano servizio anche alcuni volontari che donano il proprio tempo. Uno di loro utilizza tre aggettivi per descrivere la sua esperienza: bella, formativa e utile. «Stare in compagnia è bello. Formativo perché ti lascia qualcosa e ti insegna ad approcciare la realtà in modo diverso. Oggi, c’è troppo buonismo, “pubblicizzato” e diffuso dalla solidarietà civile-laica, ovvero una solidarietà superficiale, che non si prende realmente carico in concreto dei problemi di chi ci sta vicino. Infine, utile perché ti senti davvero di aiuto attraverso piccoli gesti, a volte anche con la semplice presenza, con un sorriso o con una parola di amicizia. E poi... si mangia bene!».

Il clima che si respira all’interno del Punto di Ristoro “San Lorenzo” lo si evince dalle parole di uno degli ospiti fissi: «Mi trovo benissimo. Parliamo di tutto, ma sempre nel rispetto di religione e del pensiero altrui. È una famiglia, la mia famiglia e, come tale, ci aiutiamo a vicenda, ognuno per quello che può. Ad esempio, se ho bisogno di eseguire dei lavori edili e so che un “membro della famiglia” sa fare il muratore, mi rivolgo a lui. Io faccio lo stesso con gli altri, per quanto mi è possibile. Non ho paura di chiedere. Del resto, tu avresti timore di chiedere aiuto a tuo fratello?».

L’ospite rivela anche un “segreto” . «Abbiamo una protezione divina – racconta –: una statuetta del Presepe di Gesù bambino è sempre con noi. La custodiamo, come una reliquia, all’interno della Mensa, sull’antico altare dell’Oratorio, dove un tempo c’era il tabernacolo. La sua storia? Quando, trascorse le feste natalizie, dovevamo riporre i vari personaggi, nessuno di noi ha voluto togliere Gesù Bambino, perché tutti volevamo rimanesse con noi, ogni giorno».


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