Per la sua particolarità è stato inserito dalla Regione negli itinerari presepiali dell’Umbria.
(UNWEB) MAGIONE C’è un appuntamento nel Natale di Magione che ha una tradizione di più di mezzo secolo: il presepe di Sante Cacchiata.
“Avevo nove anni e andavo al catechismo – ricorda Cacchiata – quando l’allora parroco, don Alfiero, chiese a noi bambini di realizzare il presepe. Era il 1964 e, insieme ad altri ragazzi della mia età, lo costruimmo su una tavoletta di circa due metri messa dietro l’organo. Da quell’anno don Alfiero ci chiese ogni anno di farlo e, un po’ alla volta, il presepe prese sempre più spazio. Tra i ragazzi con cui lavoravo in quei primi anni ricordo, in particolare, Francesco Grilli e Stefano Braconi”.
Un’attività che per Sante è diventata una vera passione. Oggi realizza tutto da solo il presepe meccanizzato che occupa un grande spazio nell’orto adiacente la chiesa di San Giovanni Battista. “Mi piace costruire sempre nuove scene e aggiungo ogni anno qualche personaggio – fa sapere – ma, il gruppo della natività, è sempre quello del primo presepio. Ricordo che lo acquistò proprio don Alfiero nel napoletano e per quei tempi fu una grossa spesa”.
Alla realizzazione del presepio di Magione ha fatto seguito quello all’interno dell’Università e, undici anni fa, la richiesta di allestire quello del duomo di Perugia.
“Una delle più grandi soddisfazioni – commenta Cacchiata – soprattutto quando, alla fine della messa, il cardinale Bassetti mi saluta e, complimentandosi per il mio lavoro, mi chiede come faccio a farlo diverso ogni anno”.
“Quest’anno – ha dichiarato durante la messa a cui erano presenti anche alcune persone di Norcia – voglio dedicare questo presepio agli uomini e alle donne colpite dal terremoto perché porti loro una luce di speranza e l’augurio di poter tornare presto a casa”.
“Il presepe di Sante Cacchiata – afferma Cristina Tufo, assessore al turismo del comune di Magione presente all’inaugurazione – non è soltanto molto bello e un forte simbolo di pace ma, anche, un importante richiamo turistico. Per la sua particolarità è stato infatti inserito dalla Regione negli itinerari dei presepi dell’Umbria. Come dimostrano le firme sul libro delle presenza abbiamo visite da tutta Italia e anche dall’estero”.