Martedì 28 febbraio, ore 11.00 Aula Magna di Palazzo Gallenga Università per Stranieri di Perugia
Ore 17,00 Libreria Feltrinelli Corso Vannucci Perugia
(UNWEB) Perugia - “Il presente non basta. La lezione del latino” è il nuovo libro di Ivano Dionigi (Mondadori) che sarà presentato Martedì 28 febbraio, con inizio alle ore 11,00, nell’Aula Magna di Palazzo Gallenga dell’Università per Stranieri di Perugia. All’incontro interverranno il Magnifico Rettore dell’Università per Stranieri di Perugia il prof. Giovanni Paciullo e il prof. Giulio Vannini, docente di Lingua Latina alla Stranieri. Sarà presente l’autore.
Come mai in un'epoca caratterizzata dalla proliferazione dei mezzi di comunicazione, la reciproca comprensione è più difficile? Come mai ci ostiniamo a credere che il presente si riduca alla novità e che la novità si identifichi con la verità? Come mai le parole di Lucrezio sull'universo, di Cicerone sulla politica, di Seneca sull'uomo colpiscono la mente e curano l'anima più e meglio dei trattati specialistici? Ivano Dionigi, latinista, già rettore dell'Università di Bologna, con Il presente non basta affronta tali domande volgendo lo sguardo alla lingua che l'Europa ha parlato ininterrottamente per secoli, attraverso la politica, la religione, la scienza. Il latino evoca un lascito non solo storico, cultuale e linguistico ma anche simbolico: si scrive "latino", ma si legge "italiano, storia, filosofia, sapere scientifico e umanistico, tradizione e ricchezza culturale". Non è un reperto archeologico, uno status symbol o un mestiere per sopravvissuti; è il tramite che - oltre Roma - ci collega a Gerusalemme e ad Atene, l'eredità che ci possiamo spartire, la memoria che ci allunga la vita.
E un'antenna che ci aiuta a captare tre dimensioni ed esperienze fondamentali: il primato della parola, la centralità del tempo, la nobiltà della politica. Come mater certa, anzi certissima dell'italiano, il latino - lingua morta eppure resistente nell'uso comune, dal lessico economico a quello politico, medico e mediatico - ci restituisce il volto autentico delle parole, responsabilizza il nostro parlare, consente quell’”ecologia linguistica” che fa bene anche all’anima; come lingua della temporalità, ci costringe a confrontare tradizione e innovazione, ci libera dall’assedio del presente e ci rende immuni dal “provincialismo di tempo”; come lingua della res publica, della politica quale “cosa di tutti”, ci ricorda che l’uso più alto della virtus risiede nel “governo della città” e che il pronome più naturale e più bello è “noi” e non “io”. Questa riflessione è tanto attuale quanto urgente di fronte alle nuove sfide delle scienze e alla pervasività delle tecnologie digitali, che possono e debbono trovare negli studia humanitatis un’alleanza naturale e necessaria. Un compito da consegnare in primo luogo alla scuola: palestra dei fondamentali del sapere e crocevia del futuro.
BIOGRAFIA
Ivano Dionigi è professore ordinario di Lingua e Letteratura Latina, presidente della Pontificia Accademia di Latinità, fondatore e direttore del Centro Studi «La permanenza del Classico» dell’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, di cui è stato rettore dal 2009 al 2015. Nei suoi studi si è dedicato particolarmente a Lucrezio (Commento a «La natura delle cose», 2000; Lucrezio. Le parole e le cose, 2005) e Seneca (De otio, 1983; Problematica e fortuna del «De providentia», La provvidenza, 2004; I diversi volti di Seneca e Seneca linguista, in Seneca nella coscienza dell’Europa, 1999). Ha curato per la Rizzoli diversi volumi sul rapporto antico/presente: Di fronte ai classici. A colloquio con i Greci e i Latini (2002); Nel segno della parola (2005); La legge sovrana (2006); Morte. Fine o passaggio? (2007); I classici e la scienza. Gli antichi, i moderni, noi (2007); Madre, madri (2008); Elogio della politica (2009); Il dio denaro (2010); Animalia (2011); Eredi (2012); Barbarie (2013). Per Mondadori ha curato I classici in prima persona di Giuseppe Pontiggia (2006).