Sala Maggiore della Galleria Nazionale dell’Umbria, Perugia
(UNWEB) Perugia. Da quasi quarant’anni, nel giorno del solstizio d’estate la Francia risuona tutta di Musica, per una grande e diffusa Fête de la Musique. Un rito gioioso e raffinato che ha, successivamente, contagiato felicemente tutta Europa. Festeggia così il suo primo quarto di secolo la Festa Europea della Musica, che dal 1995 si celebra ogni 21 Giugno, in coincidenza con il solstizio d’estate, in quasi tutti i Paesi europei. E, di certo, la 25° edizione della Festa, che cade quest’anno, resterà nella storia non solo per il suo argenteo traguardo, quanto piuttosto per l’ineguagliabile sapore della ritrovata libertà nel fare Musica dal vivo, dopo il lungo e faticoso tempo del lockdown, dell’isolamento e della sospensione di ogni pubblico spettacolo a causa dell’emergenza sanitaria da Coronavirus.
All’indomani della riapertura dei Teatri, la Festa della Musica sarà la Festa della Musica dal vivo, di quel momento ineguagliabile in cui artista e pubblico, insieme, creano un evento unico ed irripetibile. Il senso di responsabilità per un’emergenza sanitaria senza precedenti nella più recente storia mondiale, impone tuttavia un’attenzione diversa e precauzioni adeguate per gli eventi pubblici: una situazione insolita che richiede risposte insolite. Domenica 21 Giugno, UmbriaEnsemble si esibirà dal vivo e in streaming nella magnifica Galleria Nazionale dell’Umbria: un pomeriggio pieno di Musica, con gli artisti di UmbriaEnsemble (Angelo Cicillini e Cecilia Rossi, violino; Luca Ranieri, Viola; M. Cecilia Berioli, Violoncello; Claudio Mansutti, Clarinetto) che si esibiranno nel primo pomeriggio tra prove e Concerto per il proprio pubblico, necessariamente contingentato, ma in presenza.
Importante, e degna di nota, è la scelta del repertorio che vedrà protagonista il Quintetto op.115 di Johannes Brahms. Composto nel 1891, il capolavoro cameristico vide la luce solo pochi mesi dopo che il compositore aveva apposto la parola fine alla sua attività creativa (Con questa nota ci si può accomiatare dalla mia musica, perché è ora di smettere) ed aveva dettato le proprie volontà testamentarie. Una scelta di repertorio, dunque, dal grande valore simbolico, in questo momento, con il Quintetto brahmsiano che interpreta, nel suo messaggio di sovrumana armonia e bellezza, di intensa eppure pacata energia, di amore sublimato, di speranza, la dimensione più alta dell'esistenza, ancora e sempre possibile, anche quando era stata scritta la parola fine sul nostro cammino.
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